La violenza maschile è una scelta. L’associazione Nuovo Maschile presenta i dati sugli uomini maltrattanti accolti nel 2015-2016

Image and video hosting by TinyPicLa vicepresidente Desiree Olianas:

“sfatiamo gli stereotipi, coloro che agiscono la violenza sulle donne non sono dei mostri o dei pazzi ma padri, uomini che lavorano, con titoli di studio medio-alti. Intraprendere la strada del cambiamento è difficile e faticoso ma possibile e necessario”.

13novembre 2016 da Associazione Nuovo Maschile, Pisa

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Presentati in una conferenza stampa presso la Casa della Donna, i dati dell’associazione Nuovo Maschile che da quattro anni offre a Pisa e provincia percorsi di cambiamento per uomini maltrattanti. Nel 2015 l’associazione ha accolto 8 uomini, in gran parte inviati da mogli e fidanzate, ma nei primi 6 mesi del 2016 sono già 10 gli uomini che si sono rivolti all’associazione. Complessivamente sono 9 gli uomini che stanno partecipando ai percorsi di cambiamento offerti dall’associazione.

“Fino ad oggi – dichiara Desiree Olianas, vicepresidente dell’associazione Nuovo Maschile – gli uomini che accoglievamo erano soprattutto inviati dalle partner, da quest’anno invece sono aumentati gli invii dai servizi territoriali. Nel primo semestre del 2016, infatti, abbiamo accolto già 10 uomini: 4 inviati dai Servizi Sociali, 4 dall’Ufficio esecuzione penale esterna e 2 dalle partner. Un risultato molto significativo, frutto di collaborazioni importanti e del lavoro che in questi due anni abbiamo portato avanti sul territorio. Altri 7 uomini ci hanno contattato direttamente per effettuare dei colloqui con il nostro psicologo, in modo da comprendere meglio la propria situazione e capire come interrompere la violenza”.

Degli 8 uomini che si sono rivolti nel 2015 all’associazione Nuovo Maschile, 7 sono italiani e 6 hanno figli che sono quindi, vittime di violenza assistita. Tutti gli uomini sono occupati, senza problemi di dipendenze o psichiatrici e tutti dichiarano di agire violenza psicologica, in 6 anche violenza fisica e 1 stalking.

“Anche se abbiamo una piccola casistica – precisa Desiree Olianas – questa ci permette di sfatare gli stereotipi relativi agli uomini che agiscono violenza: non sono dei mostri o dei pazzi ma padri, uomini che lavorano, con titoli di studio medio-alti”.

L’associazione Nuovo Maschile ha attualmente in carico 9 uomini: 4 seguono un percorso terapeutico individuale, mentre 5 partecipano ad un percorso di gruppo che prevede 3 incontri al mese condotti da uno psicologo e da unapsicoterapeuta. I colloqui di orientamento e i percorsi di gruppo sono gratuiti.

“Partecipare ai percorsi e intraprendere la strada del cambiamento – continua Olianas – è difficile e faticoso ma possibile e necessario. Importante, nel motivare gli uomini ad interrogarsi e ad intraprendere un percorso, è la richiesta delle compagne, divenute consapevoli che ciò che sta accadendo nella relazione non è semplice conflitto ma violenza. L’esperienza maturata in questi anni ci permette di affermare, così come fa anche la Convenzione di Istanbul, che nel contrastare la violenza di genere è molto importante affiancare all’opera imprescindibile dei centri antiviolenza, quella delle associazioni che offrono agli uomini maltrattanti percorsi di cambiamento. Perché – conclude Olianas – la violenza è una scelta ed è quindi una scelta smettere di esercitarla”.

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