Ammiraglio Pietro Verna nominato commissario Autorità portuale Alto Tirreno, Rossi: “adesso al lavoro”

5marzo 2019 da Pamela Pucci, Livorno

Nella tarda mattinata di oggi Rossi è tornato a Livorno a ribadire l’urgenza della decisione da parte del Ministero per evitare di lasciare uno dei più grandi porti del Mediterraneo senza guida, senza chi prende decisioni e firma atti, anche solo per l’ordinaria amministrazione. Il presidente della Regione Toscana, commenta con soddisfazione la notizia della decisione del ministro Toninelli di nominare l’ammiraglio Pietro Verna commissario dell’Autorità di sistema portuale dell’Alto Tirreno a seguito dell’interdizione dai pubblici uffici del presidente e del segretario in carica.

“Confidavo, dopo il mio fermo e rispettoso sollecito, che dopo poche ore sarebbe arrivata la nomina del commissario. Adesso al lavoro. La pubblica amministrazione – ha detto Rossi incontrando i giornalisti – ha bisogno di aver sempre un vertice, non può esserci ‘vacatio’ in una realtà così importante, senza contare il danno di immagine e la perdita di credibilità a livello internazionale. Il ruolo della magistratura, sia inquirente che giudicante, deve essere rispettato, ma non possiamo star fermi nell’attesa che questo lavoro si compia. Il porto deve poter svolgere le sue funzioni e senza il commissario possono essere autorizzate solo spese fino ad un massimo di 12.000 euro. È evidente che con queste cifre non si garantisce il funzionamento di uno scalo”.

Il presidente ha infine ricordato che anche a Piombino molte questioni necessitano dell’intervento immediato di un organo di vertice:

“Nel porto di Piombino addirittura rischiano di esserci problemi anche per la raccolta dei rifiuti – ha spiegato – dato che il contratto con chi svolgeva il servizio si è esaurito e se non c’è chi ha l’autorità per fare una nuova assegnazione, c’è il rischio di fermarsi. “Occorre lavorare – ha concluso Rossi – sugli obiettivi strategici su cui tutti concordiamo e sui quali la Regione si è pesantemente impegnata, come ad esempio accelerare i lavori di escavo a Livorno, risolvere i contenziosi sull’assegnazione di alcuni approdi e banchine, chiudere il contratto per la Porto 2000, ricapitalizzare l’interporto Amerigo Vespucci, spronare Ferrovie a realizzare lo scavalco e fare chiarezza sulla Darsena Europa, mandando avanti i lavori per la parte pubblica e valutando la proposta di chi si è fatto avanti per la parte privata”.

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