
Un’assemblea molto partecipata, in particolare ricca di interventi significativi, quella di giovedì 12 maggio alla Camera del Lavoro di Livorno, organizzata dall’area programmatica “CGIL Democrazia e Lavoro”
17maggio 2016 admin
Ha partecipato e introdotto il dibattito Gianni Rinaldini:
“l’obbiettivo in atto nel nostro Paese è quello di importare il sistema sociale degli USA cioè, dove i diritti universali a partire dalla pensione alla sanità non esistono, dove non fanno parte di quella storia ne sindacati ne Confindustria, i sindacati esistono ma solo aziendali/corporativi e dove possono entrare (in una minoranza di aziende)”
- Apre il confronto sulle crisi aziendali a Livorno il sindacalista Fiom della ditta Elia illustrando la vertenza in atto a seguito della proposta “prendere o lasciare” presentata dal nuovo fornitore, caratterizzata da forti tagli ai salari e persino alle ferie.
- Poi Valerio delegato Cgil rsu, che a fronte di un quadro nazionale di arretramento generale su stato sociale e diritti, contesta il totale abbandono da parte delle istituzioni locali verso la città di Livorno: “si vive in uno scontro politico dove non c’è interesse a mettere al centro la condizione del lavoro, dove si è venuto a creare un palcoscenico nazionale interessato principalmente alle future elezioni”. Critiche anche al presidente della regione Toscana Enrico Rossi che da oltre un anno parla di pioggia di milioni di euro in investimenti, ma dove i risultati sono sotto gli occhi di tutti: 30mila disoccupati e nessuna prospettiva a breve termine. Il vero problema sui nostri territori, ricorda, deriva dal fatto che progressivamente l’Industria di Stato è stata privatizzata poi smantellata e dismessa, (vedi ILVA Piombino e a Livorno CMF – SPICA . Cantiere), un fatto su cui riflettere e fare particolare attenzione poiché con i processi in corso di privatizzazioni selvagge gli effetti negativi si ripercuoteranno nei prossimi decenni. Pertanto se il danno a questo territorio è stato prodotto dallo Stato, le richieste che devono essere fatte vanno indirizzate al governo, affinché pongano fine all’emergenza lavoro a partire dal sostegno al reddito. Inoltre: “insufficiente l’azione sindacale troppo subalterna al PD, occorre, come blocco sociale, invertire i rapporti di forza che ad oggi sono completamente a zero”.
- E ancora Brusadin, ex operaio Trw, nel ripercorrere la brutta storia di questa multinazionale, che ha delocalizzato la produzione, ha riproposto la centralità del lavoro che, anche là dove c’è, è precarizzato e posto sotto ricatto.
- Continua Cartei ex Delphi: “la Cgil è diventata una chiesa, occorre aprire ai Comitati e ai momenti di lotta”.
- E Oriano ex Delphi (ora AAMPS) servono scelte concrete prima che i nostri saperi i nostri mestieri vengano cancellati dalla memoria, come testimonia il fatto che, se al Cantiere navale occorre un saldatore lo vanno a ricercare tra i pensionati, non ci preoccupiamo di formare e dare continuità ai giovani.
- Apo, affronta il problema del cambio degli appalti pubblici nella sanità, in particolare nelle RSA (residenza sanitaria assistita), che anche a Livorno ha determinato profonde trasformazioni dal punto di vista dei diritti e delle condizioni di lavoro. Basti pensare che in conseguenza a tutte le fasi di cambio di appalti avvenuti dal 2012 al 2016, ovviamente al ribasso, si è determinato l’abbattimento del lavoro full-time e grazie ai contratti di flessibilità che consentono di fare ore lavorative in più ma, pagate meno. Per il futuro la preoccupazione principale è che si punti sul massimo della deregolamentazione, con ulteriori ricadute negative su occupazione condizioni lavorative e qualità dei servizi.
I video degli interventi: