Ciao piccoli ambasciatori di pace, cammineremo lungo la strada della libertà

Nell’accogliente cornice del Circolo Arci Il Botteghino sono accorse più di 200 persone per dare un ultimo abbraccio ai Piccoli Ambasciatori di Pace che sabato 25 agosto con una valigia piena, soprattutto di emozioni, sono rientrati nei campi profughi saharawi.

1settembre 2018 da Arci690 Onlus – Progetto Saharawi Cascina

Accogliere a Cascina un gruppo di bambine e bambini profughi nel deserto algerino ci mette ogni anno davanti a sfide organizzative e alla grande responsabilità di occuparci per un mese del benessere di un gruppo di minori che ripone nella nostra associazione grandi aspettative e sconfinata fiducia. Per il secondo anno consecutivo all’indifferenza dell’amministrazione comunale ha risposto una comunità solidale che ci ha sostenuto nel progetto di “Accoglienza Estiva 2018” facendo della condivisione il perno di questa avventura.

Un ringraziamento speciale va all’Associazione Saheb di Calcinaia. E’ nata una collaborazione che ha reso possibile la permanenza sul territorio dei piccoli saharawi per quasi 2 mesi, permettendoci di creare forti legami e soprattutto di dar continuità a importanti percorsi sanitari avviati all’Ospedale Pediatrico Meyer e all’Ospedale del Cuore di Massa. Siamo grati a tutti coloro che credono nei valori dell’ospitalità, della solidarietà tra popoli e dell’interculturale e per questo ci sentiamo immensamente fortunati di aver condiviso il nostro percorso con molte famiglie di Cascina e Pisa che hanno aperto le loro case ai Piccoli Ambasciatori di Pace, superando gli ostacoli della lingua con un’altra forma di comunicazione basata sulle emozioni e il rispetto reciproco. Siamo felici perché sappiamo che i bambini e le bambine saharawi hanno trascorso dei momenti indimenticabili che rimarranno nei loro cuori per tutta la vita e ci sentiamo appagati da quello che ci hanno lasciato: tanta bellezza che resta, simbolicamente, nel ricordo del loro sorriso.

Pensiamo che questa esperienza possa significare tanto anche per le giovani generazioni delle nostre città che hanno così l’opportunità di vivere in maniera diretta la convivenza fra culture diverse e ciò che di significativo porta con sé.

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