“Dopo di noi”, interrogazione regionale. Ghezzani (Sel): “No a mega strutture, sì a domiciliarietà assistita!”

tommaso_fattori-Sarà presentata dal consigliere regionale Tommaso Fattori (Si, Toscana a sinistra) all’assessora regionale alla sanità, Stefania Saccardi, una interrogazione sulla nuova struttura “Dopo di noi”, che sta nascendo in Via Giovannini a San Giuliano Terme, in località San Cataldo, alle porte di Pisa. L’annuncio, questa mattina a Pisa, della consigliera comunale di Sel, Simonetta Ghezzani

simonetta ghezzani27luglio 2016  da Consiglio Comunale Pisa

“Sono molte le domande – così ha spiegato la Ghezzani – su questa struttura che dovrebbe servire ad accogliere le persone con disabilità soprattutto quando la protezione della loro famiglia viene meno. Una risposta ad una necessità, ma una risposta sbagliata perché si tratta di un mega istituto-contenitore che ci riporta al passato remoto. Quello che è invece necessario sono piccole strutture dentro il tessuto sociale, cioè la cosiddetta domiciliarità assistita e protetta, con progetti personalizzati.

Oggi, com’è noto, sono molte le norme, sia a livello nazionale e internazionale, che vanno nella direzione di progetti di accoglienza per le persone con disabilità personalizzate e comunque inserite in un tessuto sociale e di affetti.

Come infatti dice il “Manifestodisabile-in-ospedale-300x236 per la vita libera delle persone con disturbi mentali e disabilità intellettiva contro il rischio di una nuova istituzionalizzatone”, dello scorso 5 febbraio e sottoscritto da numerosissime associazioni, come ad esempio, Il Forum Nazionale di salute mentale, la Federazione italiana per il superamento dell’handicap, il Coordinamento “Dipoi, durante e dopo di noi”, o come Massimo Toschi, già assessore regionale ed oggi consigliere per la disabilità per la Regione Toscana oltre a moltissime altre, “le risposte devono coprire (..), tutti i bisogni delle persone con disabilità compresa la domiciliarietà, a partire dalla vita totalmente indipendente fino alla residenzialità in piccole strutture altamente tutelanti e di qualità, non sganciate dal contesto sociale in cui sono situate e totalmente rispettose dei diritti e della dignità delle persone”.

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