Federico Giusti: Lo die di santo sisto e le Moschee

Image and video hosting by TinyPicDa qualche anno  l’amministrazione comunale organizza e sovvenziona il Guerriero Pisano, una delle tante tradizioni inventate per esaltare la conquista del Mediterraneo della Repubblica Pisana.

Image and video hosting by TinyPic05agosto da Federico Giusti, Pisa

Al di là delle ricostruzioni storiche sulle quali molto sarebbe da scrivere, come non cogliere la strisciante esaltazione delle conquiste medievali pisane con toni da crociata contro i saraceni e la loro attualizzazione in veste antislamica proprio quando Papa Francesco lancia segnali antitetici unendo le varie religioni in un messaggio di pace e di lotta alla barbarie del terrorismo. Image and video hosting by TinyPic

Domani si celebra lo Die di Santo Sisto, Dies Memorialis: festa della riconoscenza e data  della storia pisana, una commemorazione dei caduti pisani in tutte le guerre (incluse quelle di aggressione colonialista e del fascismo) a cui seguirà una lunga relazione degli amici di Pisa su argomenti di attualità e con un punto di vista che sovente coincide con quello dei poteri forti della città.

Sarà la mia cultura vetero comunista ma questa strisciante esaltazione delle gesta pisane non è sinonimo di difesa della cultura e della storia locale, non un monito al recupero dei monumenti storici sovente abbandonati, non una critica alla incapacità dell’amministrazione di promuovere le proprie bellezze artistiche.

Un turista oggi troverebbe la chiesa della spina chiusa (anche il pagamento di un solo euro per l’ingresso permetterebbe l’apertura permanente a costo zero), non può’ visitare la da poco restaurata Sala Baleari di Palazzo Gambacorti, nulla sa di Palazzo Reale ove sorge un museo sconosciuto agli stessi pisani e dimenticato dalle guide turistiche piu’ interessate a promuovere tour in prossimità dei locali di proprietà di qualche politico locale. Questa situazione di abbandono  (basterebbe farsi un giro alla biblioteca comunale per capire lo stato di abbandono in cui versa una struttura senza manutenzione) induce a qualche riflessione non solo sulla assenza di un piano strategico della cultura a Pisa e provincia  ma anche sulla cultura oggi imperante.

Image and video hosting by TinyPicLeggiamo una intervista a Madgi Allam, prossimo cittadino onorario di Cascina, che descrive le moschee come fucine di odio, e non possiamo fare a meno di pensare alle manifestazioni della Pisanità che sembrano ricalcare questo scenario apocalittico, storicamente falso e soprattutto improntato alla più’ becera intolleranza

Un autorevole storico di destra come Franco Cardini ha scritto che la raccolta di firme contro la costruzione delle moschee è un aiuto straordinario al Califfato e la negazione di qualunque dialogo, lo stesso Cardini , come anche qualche autorevole giornalista de Il sole 24 ore, non lesinano critiche alla gestione della politica estera subalterna agli Usa.

Ora tra esaltazioni della pisanità, falsi storici, e ignoranza della storia recente e passata si vanno alimentando tradizioni inventate che invocano i tempi delle crociate , incapaci non solo di sostenere una lettura storica imparziale ma anche facile preda della paura e di operazioni politiche sempre piu’ improntate a intolleranza, facile preda del razzismo e della xenofobia.

Non a caso chi vuole dare la cittadinanza onoraria ad Allam non ha letto neppure un libro della sterminata produzione di Cardini ma si erge a sommo conoscitore delle tradizioni locali, in simbiosi con chi magari è favorevole alla costruzione delle moschee ma allo stesso tempo per esigenze di immagine privilegia eventi alla presenza dei politici ad un effettivo e duraturo impulso alla cultura e al recupero\valorizzazione dei monumenti storici.

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