Questa mattina assemblea pubblica di Casole Val d’Elsa, convocata dal sindaco Piero Pii per confrontarsi con la popolazione sulle ultime vicende inerenti alla geotermia
30luglio 2016 admin
In questi giorni, l’improvviso innalzarsi della tensione dovuto alla possibilità, concessa dalla Regione alla società Magma Energy, o meglio ai tecnici della ditta polacca di cui si avvale, di entrare nei fondi privati nonostante il diniego dei proprietari, per mettere in atto misurazioni e picchettaggi del terreno cui seguiranno le vere e proprie ricerche di nuovi “serbatoi” geotermici. La popolazione si sente sotto scacco, intimidita, oppressa come da un “assedio“.
Inoltre, si guarda con preoccupazione al fatto che sembra non rispettata neppure l’ultimo atto del sindaco di Casole, Piero Pii, che ha rifiutato la richiesta di Magma Energy di ottenere una deroga ai limiti di rumore previsti dal regolamento comunale. Istanza respinta dal sindaco, che ha anche precisato che la deroga era stata richiesta nel cuore della stagione turistica della zona, vale a dire a cavallo fra luglio e agosto, proprio quando agriturismi e strutture consimili sono piene.
Ed ecco la convocazione ufficiale diffusa dal comune di Casole: “La giunta comunale, di fronte alle preoccupazioni e alle tante richieste di chiarimento espresse da parte di numerosi cittadini interessati dai lavori previsti, ha ritenuto opportuno convocare nelle scorse ore di sabato 30 luglio, una assemblea pubblica a cui hanno partecipato tutti gli abitanti ed i comitati.
“La popolazione non può accettare questo tipo di aggressività, visto che che sta conducendo una strenua battaglia contro il geotermico imposto da decisioni vissute come prese dall’alto, senza nessun riguardo per i cittadini; tutto normale, se si considera normale che assemblee pubbliche, manifestazioni, ricorsi, contrarietà delle amministrazioni locali non influiscano neanche di una virgola sulla sicurezza di chi ha già deciso.
Deciso cosa? Che quel distretto, che aveva interrotto una lunga storia targata Enel di sfruttamento di energie geotermiche dedicandosi al turismo sostenibile e alla valorizzazione delle eccellenze locali, non possa scrollarsi di dosso il suo destino. Lasciandolo magari scegliere ai propri cittadini.” riferiscono i comitati dei cittadini che si ribellano. I tecnici della società polacca Geofizyka con sede a Torun, arrivano con i loro grossi mezzi, entrano nei poderi, fingono di non capire, misurano, piantano picchetti, tutto come fosse casa loro.
Il Comitato difensore della Toscana appoggia le proteste dei cittadini che vedono distruggere il paesaggio che è la base della loro economia, la Regione Toscana risponde, come ha fatto nella conferenza dei servizi per il Masso delle Fanciulle, che la legge lo consente. Naturalmente nel 1927 la legge consentiva di arrestare i dissidenti, istituire i tribunali speciali e Benito Mussolini poteva semplicemente rispondere che la legge lo consentiva. Il 29 luglio 2016, anche il sindaco di Radicondoli Emiliano Bravi rifiuta l’autorizzazione richiesta da Magma Energy di sforare i limiti di rumorosità previsti sul territorio comunale. La motivazione, come si legge nell’atto pubblico di ricusazione dell’istanza, è legato alla tempistica (a cavallo fra luglio e agosto). L’istanza potrà essere ripresentata in un periodo che non noccia alle attività turistiche in piena stagione in questo momento, dunque a partire da metà ottobre. Ovviamente, in quel momento verranno prese in considerazione anche altri pareri, come quello dell’Asl.