In collaborazione con Grattacielo e Caritas, per raccogliere fondi per la Cittadella della Carità di Corea.
In occasione del Giubileo della Misericordia, il Centro Artistico Il Grattacielo e la Caritas Diocesana invitano la cittadinanza. venerdì 27 maggio 2016 alle ore 21,15 presso la Chiesa di San Ferdinando in Piazza del Logo Pio.
23maggio 2016 da Dinora Mambrini
La Compagnia Piccolo Teatro Città di Livorno, da oltre 60 anni compagnia stabile del Grattacielo, porterà in scena lo spettacolo teatrale “Il Quinto evangelista”, per la regia di Luciano Lessi.
Il breve ma suggestivo dramma è stato scritto nel 1975 da Mario Pomilio (1921- 1990). Ambientato in una sala parrocchiale sullo sfondo della Germania degli anni ’40, lo spettacolo si offre al pubblico come un manifesto della libertà di pensiero e di coscienza e un’acuta riflessione sull’attualità dei Vangeli.
L’azione scenica prende avvio quando padre Mende, alla fine di una conversazione sul tema di Gesù, chiede se ci siano domande ed osservazioni. Subito si delineano i personaggio del dramma: l’avvocato Schimmel è il caparbio razionalista, che pone domande provocatorie e non si lascia convincere da ingenue motivazioni; il dottor Ehrart è il protestante riformato che di continuo fa riferimento all’autorità stessa delle Scritture; la signora Kuyper rappresenta il fedele cattolico semplice, certo delle verità che la tradizione della Chiesa gli ha insegnato; da ultimo lo studente Toepfer, che rappresenta le nuove generazioni scettiche rispetto a tutto ciò in cui credono i padri.
La discussione verte su chi sia Gesù, sulla personalità e sulla vicenda umana del Cristo riportata a noi dagli evangelisti, di cui talvolta si notano le incongruenze e le diversità in una lettura affrontata e critica. I presenti prendono il ruolo dei personaggi che compaiono nella Passione e vengono a dire le loro ragioni, obiettano, contestano… finché non si materializza con le parole “E voi chi dite che io sia?” un misterioso personaggio che si fa chiamare «quinto evangelista» ed interviene nella lettura dei Vangeli della Passione precisando, approfondendo, portando considerazioni che costringono tutti ad andare oltre i propri schemi e pregiudizi sulla figura del Cristo.
Uno dei punti di maggior discussione è la parte di Giuda e il rapporto tra libertà umana e prescienza divina: il punto discriminante del tradimento di Giuda non è tanto il tradimento, anche Pietro tradì, ma il non amore, il suo ritirarsi dall’amore e dalla misericordia di Cristo che lo avrebbe salvato.
L’incalzare delle osservazioni porta ad un finale a sorpresa dove il «gioco» iniziale, la sacra rappresentazione diventa drammatica ed attuale realtà in cui si cerca di dimostrare che in qualunque epoca storica un potere assoluto e totalitario condannerà e reprimerà un innocente che professa idee di libertà di pensiero e di coscienza.
Una sfida che si propone di far riflettere su temi dai quali siamo stati più volte sfiorati.
In scena: Mentore Siesto, Michele Bernardini, Giorgio Notari, Dario Greco, Michele Cuchel, Marco Mastrosimone, Antonella Malanima, Leonardo Barinci, Cristiano Montalbano, Riccardo Monzani, Alessandro Weiss, Alessandro Andreini, Maurizio Pastacaldi, Francesco Matteucci, Michele Pardini, Valerio Borra, Fabio Vannozzi, Ephraim Pepe, Ottavio Herbstritt, Federico Del Nista, Massimiliano Turrini.