2maggio 2018 di Serena Campani, Lari
La festa del Primo Maggio a Lari è andata comunque in scena nonostante il maltempo. Moltissime persone sono intervenute al tradizionale evento organizzato dall’organizzazione politico-culturale La Rossa. Dibattiti, concerti, mostre fotografiche, stand artigianali e di specialità enogastronomiche locali hanno allietato i convenuti che non si sono lasciati scoraggiare dalla pioggia.
Molto partecipato il dibattito pomeridiano che si è tenuto presso il Teatro di Lari sui temi del lavoro, coordinato dal giovane Lorenzo Alba, al quale è intervenuta anche Geraldina Colotti, giornalista e scrittrice, che nella seconda parte del pomeriggio ha presentato il suo ultimo libro Dopo Chávez. Come nascono le bandiere, in un evento organizzato dall’Associazione Italia-Cuba e coordinato da Roberto Nannetti con il Prof. Andrea Vento del GIGA. La situazione del Venezuela, che vedrà lo svolgimento delle elezioni presidenziali il 20 di Maggio, è stata sviscerata in entrambi i dibattiti dai relatori, grazie anche agli interventi di un pubblico attento e sensibile alle questioni internazionali.
“Questo primo maggio il tempo non ci ha dato proprio una mano, ma anche se un po’ rivisitata è stata comunque una bella edizione.
L’Associazione Politico Culturale “La Rossa: Ringraziamenti speciali vanno a tutti gli ospiti della festa, per la loro disponibilità a venire a parlare, esporre, suonare. A chi ci ha dato una mano e all’impegno, la cortesia, l’allegria dei nostri volontari, che per buona parte del giorno sono stati sotto l’acqua, oltre ad aver predisposto e preparato i giorni scorsi e alcuni di loro anche stamattina sono a smontare. L’ultimo ringraziamento speciale a tutti voi che siete venuti davvero in tanti, nonostante le previsioni e le condizioni meteo, dimostrandoci così ancora una volta l’affetto e il legame che avete con noi e con questa manifestazione, con i temi che tratta, le battaglie a cui dà voce, le lotte che porta avanti, oltre al momento di convivialità e di divertimento che offre.
Perché è importante ritrovare gli spazi di aggregazione, riprenderci le piazze e rivivere i paesi e le città, non lasciarle a altri o al degrado. La sicurezza siamo noi come anche il futuro, e dobbiamo usare questi spazi per riunirci, per portare avanti battaglie di giustizia sociale, per dare sostegno e solidarietà, per fare progetti, per cercare di cambiare le cose e, non ultimo, per il piacere di festeggiare tutti insieme.