
Per celebrare la Giornata della Memoria (27 gennaio), ricorrenza internazionale in ricordo delle vittime dell’Olocausto, sono tantissimi gli appuntamenti a Livorno nei luoghi istituzionali, nei teatri e nelle piazze per commemorare la ricorrenza e ricordare gli orribili crimini contro l’umanità.
26gennaio 2015 di Donatella Nesti
Alla conferenza stampa l’assessore alla cultura Serafino Fasulo ha illustrato il ricco calendario di eventi che si protrarrà durante tutto il mese di febbraio con una attenzione particolare ai giovani ed alle nuove generazioni “ Il nostro obiettivo – ha detto – è che la Giornata della Memoria sia sempre più importante e divulgata, non circoscritta ad una sola giornata commemorativa. Bisognerebbe far sì che fosse celebrata 365 giorni in quanto l’Olocausto non è un discorso che appartiene al passato ma purtroppo un concetto che abbraccia anche il presente”.
Da qui la necessità di “fare Memoria”, attualizzare la Memoria” per conoscerne il valore e la funzione pedagogica che riveste specie nei confronti dei giovani . Anche il rappresentante della comunità ebraica Guido Servi ha ricordato l’orrore della Shoah ed ha ricordato la deportazione di un folto gruppo di ebrei livornesi che furono arrestati su segnalazione di fascisti italiani in collaborazione con i tedeschi.
- Mercoledì 27 gennaio la Giornata prevede nel suo complesso tutta una serie di momenti che si terranno dalla mattina alla sera. Dopo la deposizione della corona e l’omaggio alle vittime della Shoah (ore 9.00) al Cimitero ebraico di via Don Aldo Mei, alle ore 10.30 al Centro Artistico “Il Grattacielo” di via del Platano sarà proiettato per le scuole cittadine il film “The Imitation Game “ a cura del Cred- centro Risorse Educative Il Satellite. La proiezione sarà preceduta da una introduzione/dibattito a cura di alcuni esponenti della Comunità Ebraica e di A.N.P.P.I.A
- Alle ore 10.30 in Prefettura( Piazza Unità d’Italia) è prevista l’iniziativa “La scuola e la Shoah”. L’iniziativa sarà introdotta dal Prefetto, dal Sindaco di Livorno e dal Presidente della Comunità Ebraica. Seguiranno: il coro della Comunità Ebraica; la proiezione di parte del documentario “La questione ebraica: il fascismo e gli ebrei”; il concerto del soprano Maionchi accompagnato dalle chitarre Mannaerts e Chau dell’Istituto Musicale Mascagni; la lettura e riflessioni di brani da parte di studenti dell’Istituto Superiore “Niccolini Palli” e della Scuola Statale Secondaria “Mazzini”. Tantissimi altri appuntamenti al Centro Donna, alla Goldonetta, al centro artistico Il Grattacielo, un’opera multimediale dedicata a Frida Misul scritta da Sarah Saccomani e tante proiezioni di film riservate agli studenti.
Verrà inoltre proiettato al cinema La Gran Guardia, il documentario ”The Eichmann show”
Martin Freeman (Lo Hobbit, le serie TV Sherlock e Fargo) e Anthony LaPaglia (Lantana, la serie TV Senza traccia) sono i protagonisti di questo film di 90 minuti sulla trasmissione televisiva del processo ad Adolf Eichmann, uno dei principali responsabili dell’Olocausto.
Definito il ‘processo del secolo’, venne mandato in onda in 37 Paesi e per la prima volta l’orrore dei campi di sterminio venne raccontato in diretta dalle vittime.
La messa in onda di quel processo rappresentò il primo evento televisivo globale e il film racconta la straordinaria storia del team di produzione che dovette superare ostacoli di ogni tipo per poter catturare la testimonianza di uno dei più noti criminali nazisti.
Il processo fu seguito dalla filosofa Hanna Arendt che si era recata di persona a Gerusalemme, inviata dalla rivista The New Yorker per riferire del processo al criminale nazista Adolf Eichmann. Credeva di incontrare un mostro e invece si trovò davanti una persona sana di mente, un grigio burocrate che aveva collaborato all’olocausto “senza pensarci”. che aveva eseguito con precisione assoluta l’ordine hitleriano della “soluzione finale del problema ebraico” e che si era nascosto come altri criminali nazisti in Argentina. Nel 1960 un commando dell’intelligence israeliano, giunto a Buenos Aires in modo rocambolesco lo sequestrò e lo portò in Israele. Al processo, le cui riprese restano memorabili Eichmann ammise, da freddo ingegnere privo d’emozioni, ogni colpa descrivendo qualsiasi minimo dettaglio, da come dovevano funzionare i forni alla quantità di gas Zyklone-B usata ogni volta. Fu condannato a morte e impiccato. La Arendt scrisse il notissimo saggio ”La banalità del male” per il quale dovette sopportare le critiche della comunità ebraica alla quale apparteneva, ma in seguito rivalutato in tutto il mondo.