5febbraio 2017 da Rete Civica Livornese Contro la Nuova Normalità della Guerra
All’Hotel Palazzo, venerdi 3febbraio, ne hanno discusso: l’On. Manlio Di Stefano, del Movimento 5 Stelle, membro della Commissione Esteri della Camera, il giornalista Manlio Dinucci, esponente del Comitato Nazionale No Guerra#No Nato, l’ing.Roberto Benassi, esperto militare e componente della Rete Civica Livornese Contro la Nuova Normalità della Guerra, Andrea Morini, Assessore del Comune di Livorno con delega alla Pace e alla Cooperazione. Moderatore: Sergio Nieri.
La tavola rotonda, organizzata dalla Rete Civica Livornese Contro la Nuova Normalità della Guerra, è stata una straordinaria occasione di informazione, approfondimento e, speriamo, di stimolo per la mobilitazione rivolta alla cittadinanza di Livorno, ma non solo; e questo grazie alla presenza di RadioRadicale, Pandoratv e Telecentro2 che hanno registrato l’evento e ne daranno ampia diffusione. Condivisa dai relatori la valutazione dell’ estrema pericolosità dell’appartenenza dell’Italia alla NATO: un’ alleanza militare a guida Usa che, oltre ad essere dotata di un poderoso arsenale nucleare in corso di ammodernamento, è dal 1990 che ha fatto della guerra permanente il suo specifico programma, per salvaguardare i propri interessi espandendo la sua area di influenza.
Sono stati letti documenti ufficiali, riportati dati e testimonianze che ci hanno permesso di comprendere la pericolosità del “militarismo” come logica e cultura: gli esseri umani sono numeri statistici e la loro morte è un puro effetto collaterale. Opporsi alla Nato dunque non è più questione di schieramento ideologico, ma di impellente necessità, per garantire la sopravvivenza dell’umanità. Nello specifico sono in gioco la sovranità territoriale e politica, la sicurezza dei territori, la salute dei cittadini e dell’ambiente, nonché l’ingente flusso economico utilizzato per distruggere e sottratto alle politiche di pace e sviluppo.
Naturalmente il focus sulla base di Camp Darby che agisce in sinergia col porto nucleare di Livorno e l’Hub aereo di Pisa ha ulteriormente evidenziato che a Livorno la guerra è sempre stata, e tuttora è, molto vicina con tutti i suoi rischi. Qualora poi ci fosse una ristrutturazione questo non significherebbe il suo depotenziamento: Camp Darby (125 bunker) è la base logistica Usa col più grande arsenale militare americano all’estero, pronto per intervenire nei teatri di guerra funzionali alla difesa dei superiori interessi americani.
Un ulteriore pregio dell’evento è stato il costruttivo scambio di saperi, competenze e sensibilità per condividere un agire collettivo (mondo politico-istituzionale e società civile) funzionale alla realizzazione dell’istanza anti-NATO e dunque anti-guerra. Abbiamo apprezzato la sincera volontà di attivare percorsi politici nei rispettivi ambiti istituzionali: l’Assessore Morini con riferimento alle plurime criticità del territorio livornese che continua ad essere privo di un piano di sicurezza; e l’On. Di Stefano per proseguire l’impegno AntiNato.
In chiusura è stata consegnata ad entrambi la mozione “NO alle bombe nucleari Usa in Italia” già approvata dal Consiglio Regionale della Toscana (26 settembre 2016), perché se ne facciano promotori in consiglio Comunale e in Parlamento. La mozione chiede al governo Italiano il rispetto del Trattato di Non Proliferazione Nucleare di cui l’Italia è firmataria dal 1975: dunque niente bombe nucleari,e altre operazioni ad esse connesse, unicamente funzionali alla politica di guerra. Un modo concreto e semplice per contrastare la Nato, rivendicare la nostra sovranità nel rispetto della Costituzione, a partire dal suo art. 11.