
La mobilitazione dell’Unione Sindacale di Base al fianco dei precari CNR e di altri enti pubblici ha ottenuto importanti risultati, come ha dimostrato la grande vittoria (arrivata dopo 81 giorni di occupazione) dell’Istituto Superiore di Sanità a Roma, con l’approvazione dell’emendamento per la stabilizzazione di centinaia di precari nel febbraio scorso.
25ottobre 2017 da Eurostop Pisa
La smodata rincorsa di questi giorni al fianco dei lavoratori del CNR da parte di esponenti del PD, direttamente responsabili della condizione di precarietà dei lavoratori stessi, la dice lunga sulle preoccupazioni che i risultati di queste lotte stanno portando all’interno dei “palazzi del potere”. Solo la lotta autonoma e indipendente dei lavoratori, organizzati in sindacati di classe liberi da rapporti organici con partiti di governo e strutture dirigenti della P.A. potrà portare a risultati certi e duraturi.
L’occupazione in atto al CNR di pisa da parte dei lavoratori precari indica la giusta strada per sconfiggere la logica della Legge di Bilancio del 2018 proposta dal governo Gentiloni.
Una legge “elettorale”, che rinvia l’aumento dell’IVA al prossimo anno, regala altri miliardi alle imprese con gli sgravi fiscali, centinaia di milioni alle caste costruite in questi anni per garantire un controllo autoritario all’interno degli enti (Presidi e dirigenti pubblici). Per i lavoratori solo tagli, nascosti dalle briciole di aumenti salariali irrisori nella P.A. (frutto dell’accordo siglato il 30 novembre 2016 da CGIL, CISL e UIL) e dalla vergognosa proposta di stabilizzazione del 3% dei precari degli Enti pubblici.
In discussione al Parlamento Italiano – ma soprattutto alla Commissione Europea, vera giudice esterna della vita economica, sociale e politica del paese – questa Legge di Bilancio va contrastata con estrema determinazione, come farà lo Sciopero Generale nazionale del 10 novembre, indetto dal sindacalismo di classe e la manifestazione nazionale dell’11 novembre promossa dalla piattaforma sociale Eurostop. Tutti i governi che si succedono a Palazzo Chigi ci dicono che non ci sono risorse per lo Stato Sociale (scuola, lavoro, sanità, trasporti, ricerca pubblica, assistenza, previdenza), ma poi regalano miliardi alle banche, alle finanziarie, alle imprese che delocalizzano attività produttive e licenziano, alle industrie di armi.
Contro queste politiche di lacrime e sangue la lotta, la mobilitazione, l’organizzazione dei lavoratori e dei settori popolari è la giusta risposta, come ci indica in queste ore l’occupazione del CNR di Pisa. Insieme alla resistenza sindacale e sociale, occorre unire le lotte su un progetto politico di società alternativo e opposto a quello che sta portando il Paese alla rovina. La Piattaforma Sociale Eurostop ha l’ambizione di proporsi come costruttrice di unità popolare e di alternativa sistemica, di carattere socialista e internazionalista, indicando i nemici da battere: l’unione europea e la sua moneta, la nato e le sue politiche di guerra.