
Un “Accordo Nazionale di quelli di sotto”, per coordinare la resistenza contro la politica al servizio delle grandi transnazionali
31gennaio 2017 di Hugo Blanco, da Lucha Indígena Año 11 n° 125, traduzione a cura del Gruppo Insegnanti di Geografia Autorganizzati
Gli ultimi giorni del 2016 nel Perù sono stati molto preoccupanti a causa degli effetti del riscaldamento globale provocato dall’emissione di gas serra da parte dei proprietari del mondo: le grandi società transnazionali. Dieci regioni del paese sono state teatro di incendi boschivi in appena una settimana. I dipartimenti interessati dagli incendi sono La Libertad, Pasco, Lambayeque, Ancash, Tumbes, Piura, Ayacucho, Huancavelica, Lima e Cajamarca.
“La flora e la fauna sono state devastate. Inoltre, due persone sono morte domenica 20 a Cajamarca a causa di un incendio che non può ancora essere controllato (al momento in cui Hugo scrive, ndt), in base alle informazioni dal sindaco di Querocoto”.
Il Novembre 2016 è stato il mese più secco degli ultimi 30 anni nella Sierra centro-occidentale. Ed è stato il più secco degli ultimi 20 anni nella sierra del nord .
“Gli agricoltori della Valle di Tambo in Arequipa, soffrono di carenza d’acqua causata da El Niño e le coltivazioni stanno morendo. La grande diga di Pasto, in Moquegua, ha ridotto drasticamente i livelli ed è stata dichiarata l’emergenza idrica ad Arequipa, Tacna, Moquegua e Puno” (Vedi carta 1).
Quale atteggiamento terrà il governo e il parlamento a questo proposito? Protesteranno per l’aggressione del grande capitale al nostro paese? Non credo proprio! Il potere esecutivo e legislativo sono al servizio del capitale transnazionale. Sono a loro disposizione per attaccare la natura e la popolazione peruviana.
La principale ricchezza peruviana è la sua biodiversità. Delle 104 aree naturali del pianeta, in Perù ne sono presenti 84. Abbiamo dalla più grande foresta pluviale del mondo (Amazzonia) fino ai deserti costieri. Piogge nella Cordigliera orientale e aridità in quella occidentale. Fortunatamente per noi, le Ande corrono da sud a nord e non da est a ovest; questo rende il clima a 1000 m. di altitudine nel Nord più caldo della corrispondente altitudine nel sud del Paese.
Come se questo fosse poco, il mare peruviano dovrebbe essere caldo, perché stiamo nel tropico di capricorno. Tuttavia, la corrente marina di Humboldt, che viene dal sud, è fredda, pertanto si verifica un movimento dell’acqua sia orizzontale che verticale, perché l’acqua calda sale e l’acqua freddo scende. Questo produce grande varietà di fitoplancton e zooplancton, animali e vegetali microscopici che a loro volta alimentano una grande varietà di pesci. Questa sorprendente varietà climatica produce grande varietà animale e vegetale che si riflette nella diversità culturale umana.
Tutta questa biodiversità doveva essere protetta e sfruttata per l’alimentazione e l’economia del nostro paese. Disgraziatamente non è così. Perché? Perché non è il paese che governa, in quanto i governanti altro non sono che i domestici del grande capitale transnazionale. Queste aziende non sono interessate al benessere del popolo peruviano, il loro unico interesse è quello di guadagnare quanto più denaro possibile nel più breve tempo possibile. A loro non importa se uccidono per mettere le mani sul nostro grande tesoro, la natura; a loro non interessa il danno che subisce la popolazione a causa di ciò.
I servi fedeli di quelle aziende sono coloro che si alternano al governo del Perù, chiunque sia il suo cognome (Fujimori, Toledo, Garcia, Humala, Kuczynski), qualunque sia il nome del suo partito (forza popolare, azione popolare, PPK, Apra, Nazionalista Peruviano). Per assecondare i loro padroni sviluppano l’economia a beneficio dalle grandi imprese e a scapito della natura e della popolazione: del settore minerario a cielo aperto, dell’agro-industria, dell’estrazione di petrolio, della farina di acciughe..
Naturalmente il popolo si difende: i contadini lottano contro le grandi miniere a cielo aperto in difesa dell’acqua e della vita. L’agricoltura familiare lotta contro l’agroindustria in difesa dell’acqua che alimenta il popolo peruviano, in difesa del suolo avvelenato dai fertilizzanti chimici; in difesa di animali, vegetali e uomini uccisi dalle fumigazioni prodotte da insetticidi ed erbicidi chimici. I pescatori tradizionali lottano contro i fabbricanti di farina di pesce in difesa della biodiversità marina che nutre il paese. I fratelli amazzonici lottano contro il criminale avvelenamento petrolifero dei loro fiumi e dei loro laghi