Libertà vaccinale, ‘convegno informativo’ con avvocati e giuristi svoltosi a Firenze il 2 settembre. Report

Sabato 2 settembre, il teatro ObiHall di Firenze è stato invaso pacificamente da oltre 1.400 genitori con bambini venuti da tutta Italia per ascoltare la voce di avvocati e giuristi al convegno informativo sui vaccini, alla luce della legge Lorenzin, organizzato dalle associazioni AsSIS (Associazione di Studi e Informazione sulla Salute) e AMPC (Associazione per la Medicina Centrata sulla Persona Onlus) con la mediapartnership di Terra Nuova Edizioni. I consigli degli esperti.

8settembre 2017 di Beatrice Bardelli

A pochi giorni dall’inizio della scuola, sabato 2 settembre, il Teatro ObiHall di Firenze è stato pacificamente invaso da oltre 1.400 persone tra genitori, molti con bambini, insegnanti, medici e cittadine/i provenienti da tutta Italia, spinti dall’ansia di ascoltare il pool di avvocati e giuristi convocati dalle associazioni AsSIS (Associazione di Studi e Informazione sulla Salute) e AMPC (Associazione per la Medicina Centrata sulla Persona Onlus), per sapere che cosa fare di fronte al decreto Lorenzin (L. 119/2017) che impone, unico caso in Europa, l’obbligo di stato per 10 vaccinazioni nella fascia di età 0-16 anni e vieta l’accesso scolastico all’asilo nido ed alla scuola materna per tutti i bambini non vaccinati.

Bambini di oggi trattati, quindi, come gli ebrei sotto il regime fascista quando, sempre nel mese di settembre, a pochi giorni dall’inizio di quell’anno scolastico, il 1938, il Gran Consiglio deliberò “l’esclusione dalle scuole di tutti gli insegnanti ed alunni nati da genitori di razza ebraica». Ma dal 1938 ad oggi, ci sono state una guerra sanguinosa, una Resistenza vittoriosa, una liberazione di popolo dal nazifascismo e, soprattutto, è stata approvata una Carta Costituzionale che garantisce i diritti fondamentali del nostro Stato:, civili, sociali e politici. Una Carta che, negli anni, è riuscita a superare tutti gli attacchi di rovesciamento dei principi democratici e che si è riaffermata vincente lo scorso 4 dicembre grazie alla appassionata mobilitazione di milioni di italiane/i. Quindi, una Carta vigente che il popolo dell’ObiHall dovrebbe portarsi sempre in tasca.

Perché il decreto legge Lorenzin, come hanno più volte ribadito gli avvocati e giuristi intervenuti al convegno, lede i principi dell’art. 1 (La sovranità appartiene al popolo), art. 2 (La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo), art. 3 (Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzioni di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.), art.13 (La libertà personale è inviolabile), art. 32 (La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività….Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana), art.33 (L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento), art. 34 (La scuola è aperta a tutti.).

W la Costituzione. E non è casuale che i presenti al convegno organizzato da AsSIS, AMCP con la mediapartnership di Terra Nuova Edizioni si siano alzati tutti in piedi al grido di “Libertà, libertà, libertà” per un lunghissimo scroscio di applausi che ha accompagnato l’intervento durissimo ed appassionato del vibrante professor Paolo Maddalena, presidente emerito della Corte Costituzionale (uno dei 56 costituzionalisti sostenitori del “NO” alla deforma costituzionale voluta da Renzi), che ha concluso i lavori. 

  • Maddalena ha denunciato che “viviamo nel mondo della menzogna, una menzogna che è diventata la regola dei governi Berlusconi, Monti, Letta, Renzi e Gentiloni.

“Il 4 dicembre 2016 abbiamo resuscitato la Costituzione ed è la nostra Costituzione democratica che prevale in termini giuridici anche sui trattati europei. Per 9 anni ho avuto in mano la Costituzione e posso dirvi che questa legge sui vaccini è incostituzionale perché limita la libertà di scelta delle persone. Ricordatevi che la libertà personale è inviolabile e che tutti hanno diritto ad essere informati prima di un intervento che riguardi la salute. E questa informazione deve essere adeguata sullo scopo e sulla natura dell’intervento e sulle sue conseguenze e i suoi rischi. E soprattutto ricordatevi che la persona interessata può, in qualsiasi momento, liberamente, ritirare il proprio consenso. Questo consenso “libero e informato” è richiesto proprio dall’ordinamento comunitario, dalla Convenzione di Oviedo del 1997  (v. art.5: http://www.unimi.it/cataloghi/comitato_etico/Convenzione_di_Oviedo.pdf) alla Carta di Nizza, la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea, del 2000 (v. art. 3: http://www.giurcost.org/fonti/CdfUE.pdf) ”.

E poi il gran finale che ha fatto esplodere in sala una vera ovazione:

“Ma a chi serve questa legge? Non alla nostra salute, non alla nostra sicurezza, questa legge serve alle multinazionali, alle banche, alla finanza! Staniamo il nostro nemico in nome dell’art. 52 della Costituzione – “La difesa della Patria è sacro dovere del cittadino” – un dovere essenziale ed inderogabile di ogni cittadino perché la nostra Patria è in pericolo. Perché questo Parlamento ha approvato una legge non democratica!”.

Il convegno. “Vaccini: tra nuovi obblighi e diritto alla libertà di cura.

  • Analisi e suggerimenti di avvocati e giuristi”, trasmesso in streaming sulla pagina FB di Terra Nuova Edizioni per permettere la partecipazione a distanza delle centinaia di comitati presenti in tutta Italia contrari alla vaccinazione obbligatoria, è stato aperto dagli interventi del dr. Eugenio Serravalle, presidente AsSIS, del dr. Paolo Roberti di Sarsina (AMCP) e del dr. Nicholas Bawtree, vicedirettore di Terra Nuova.

“Abbiamo voglia di far sentire la nostra voce, abbiamo bisogno di un confronto serio e non di etichette “favorevole” o “contrario” – ha detto Serravalle. Non sopporto veder mettere la popolazione l’un contro l’altro ma tutti noi abbiamo il diritto di dire “no” a questa politica che vuole limitare la nostra libertà”.

“Il governo deve sapere che la scienza avanza per progressivi aggiustamenti e revisioni. Invece il governo ha scelto la strada dell’intimidazione, della calunnia ed ha deciso di perseguitare individualmente chi si oppone all’obbligo vaccinale di stato, ha esordito Roberti di Sarsina, ricordando che bisogna sempre stare dalla parte della persona e che Pertini, rivolgendosi ai giovani, li richiamò ad una seconda Resistenza civica.

Il dr Bawtree, porgendo i saluti di Terra Nuova, ha annunciato che l’associazione ha deciso di pubblicare in italiano il famoso testo sui vaccini di Neil Miller (https://www.goodreads.com/book/show/980010.Vaccines), un progetto per il quale sarà lanciato sul sito (www.terranuova.it) una raccolta fondi tramite crowdfunding.

Il pool di avvocati e giuristi. Fausto Gianelli, Luca Benci, Stefano De Paolis, Andrea Callaioli, Barbara Lorenzi, Gianluca Valeriani hanno analizzato la legge ed hanno dato suggerimenti concreti ai genitori sul che fare.

“Leggendo la L. 119 si prova un senso di ingiustizia fortissimo – ha esordito – ci sono due violazioni molto gravi all’origine di questa normativa, l’assenza di dibattito, sia pubblico che in Parlamento, e le modalità scorrette oltre a moltissime illegittimità costituzionali”. Gianelli ha ricordato che il campo della discussione è stato diviso tra sostenitori del “bene” e del “male”, da una parte il governo ed il suo establishment medico, dall’altra le voci contrarie ridotte al silenzio (ricordiamo le radiazioni dall’Ordine dei Medici di Treviso e di Milano dei dottori Roberto Gava e Dario Miedico, n.d.r.). Creando un cortocircuito tra Scienza e Diritto. “La scienza non è dogma, la scienza è critica, è scetticismo, l’art. 33 della Costituzione afferma che la scienza è libera ed uno  Stato laico deve essere libero da ogni tipo di dogma, religioso e scientifico, perché non esistono verità assolute – ha continuato – invece questa legge è nata da una certezza incontestabile per il governo, l’esistenza di una epidemia di morbillo in Italia, che ha prodotto un grave vulnus giuridico, il ricorso al decreto-legge d’urgenza che stabilisce sanzioni improprie, gravissime, come il divieto di accesso alle scuole d’infanzia”. Gianelli ha denunciato che all’origine del decreto legge Lorenzin ci sono state gravi violazioni di legge: è mancato uno studio reale sui vaccini combinati violando il Principio di Precauzione; sono stati violati il diritto alla salute, all’autodeterminazione del paziente, il diritto alla vita inteso come integrità fisica e inviolabilità della persona che presuppone un consenso informato (scritto, libero, consapevole, attuale, manifesto) che prevede anche il diritto di rifiutare trattamenti medici non voluti. Tutti diritti ribaditi più volte in numerose sentenze della Cassazione (n. 10014 del 1994) e della Corte costituzionale (n.471/1990, n.282/2002; n.438/2008) perché garantiti dalla Carta Costituzionale ed anche dalla Carta di Ottawa (1986) per la promozione della salute intesa come ‘il processo che consente alla gente di esercitare un maggiore controllo sulla propria salute e di migliorarla’ e dalla Carta europea dei diritti del malato del 2002 (http://www.partecipasalute.it/cms/files/UE_DirittiMalato.pdf) oltre che previsti dal Codice di deontologia della professione medica 2016 (https://portale.fnomceo.it/fnomceo/downloadFile.dwn?id=148778&version=7 v. art.35 su ‘Consenso e dissenso informato’).”

  • Luca Benci (giurista, esperto di diritto sanitario).

Benci ha definito la legge Lorenzin una misura coercitiva e non sanitaria perché, per la prima volta in Italia, un trattamento sanitario multiplo viene imposto come obbligatorio ad un’intera popolazione di minori da zero a 16 anni con un decreto-legge d’urgenza.

“I precedenti 4 vaccini obbligatori erano stati imposti nel corso di oltre cinquant’anni (Difterite nel 1939, Poliomielite (Sabin)  nel 1966, Tetano nel   1968, Epatite B nel  1991, n.d.r.) con altrettante leggi ordinarie, una per ogni vaccino, invece, per approvare in fretta la legge Lorenzin hanno cancellato persino le audizioni alla Camera. Personalmente – ha raccontato Benci – sono stato convocato il giovedì per il lunedì successivo, ma il sabato hanno deciso di annullare l’audizione”.

Benci ha criticato duramente la legge 119 che sta creando soltanto caos e “la dimostrazione della strumentalità dell’intero impianto normativo sono state le 4 circolari ministeriali succedutesi dal 14 agosto ad oggi per chiarire il testo”. L’articolo sotto accusa di antidemocraticità e incostituzionalità è quello, ha dichiarato Benci, che:

“impedisce ai bambini non vaccinati l’accesso al più importante diritto di cittadinanza che hanno a quella età se non sono stati vaccinati per decisione, tra l’altro, dei loro genitori. Sono circa 600/700.000 le persone non in regola che vengono trattate come clandestini. Questo è uno dei punti più gravi dell’intera legge ed è indegno di una legislazione che deve essere abrogata perché lede l’art. 34 della Costituzione: ‘La scuola è aperta a tutti’. Inoltre, questa legge viola la Carta dei diritti dell’Unione europea – norma di rango costituzionale, che stabilisce all’articolo24: “in tutti gli atti relativi ai bambini, siano essi compiuti da autorità pubbliche o da istituzioni private, l’interesse superiore del bambino deve essere considerato preminente”.

Gli altri punti della legge criticati da Benci sono stati il metodo scelto per fare informazione-formazione, la situazione disastrata del personale sanitario su cui ricadrà un enorme carico di lavoro e la bufala della somministrazione di vaccini monocomponente a chi è già immunizzato in modo naturale per alcune malattie infettive.

“La legge, all’art. 2, parla di “iniziative di formazione del personale docente ed educativo nonché di educazione di alunni/e e studenti/esse sui temi della prevenzione sanitaria” e gli insegnanti sono 700.000 ma i corsi – ha ricordato Benci – andranno solo a 5.300 insegnanti, uno per istituto, solo per contenere i costi previsti, 200.000 euro. Inoltre questi corsi saranno rivolti a tutti meno che ai genitori eppure saranno loro a dover dare il proprio assenso o il proprio dissenso informato! La legge, inoltre, coinvolge tutto il personale sanitario senza aver valutato che, grazie alla Spending Review, sono stati tagliate 50.000 unità”. Ed infine la bufala dei vaccini monocomponente. Una vera fake news. “La legge lo dice ma questi vaccini – ha concluso Benci – non esistono in commercio perché manca ancora l’autorizzazione!”.

  • Stefano De Paolis, responsabile legale AsSIS.

“La situazione nelle varie regioni d’Italia è nel caos più totale, siamo tornati all’8 settembre del ’43, una corsa contro il tempo per interpretare la legge – ha esordito De Paolis che ha ricordato che l’art. 3, co.1, della legge 119 prevede che i genitori inviino la formale richiesta di vaccinazione alla propria ASL, con raccomandata A/R, in cui si dichiara che si provvederà ad effettuare le vaccinazioni richieste entro la fine dell’anno scolastico. Questa prima azione aprirà un iter burocratico che i genitori dovranno affrontare senza alcuna paura delle istituzioni né dei colloqui che dovranno sostenere. “Ricordatevi -ha esortato- che voi avete dalla vostra parte la forza dei diritti costituzionali e delle leggi, loro hanno dalla loro parte soltanto la prepotenza delle istituzioni. Dobbiamo essere ed agire da cittadini a pieno titolo e non sentirci mai sudditi obbedienti come ci vorrebbero”.

Durante la pausa del convegno De Paolis è stato circondato da decine di genitori in ansia per dovere affrontare da soli l’iter previsto dalla legge Lorenzin e dalle circolari ministeriali. De Paolis li ha tranquillizzati ricordando che la circolare non è legge ma che la legge prevede che loro, i genitori, possano dare o l’assenso o il dissenso informato per cui anche se l’iter sarà faticoso e li proverà psicologicamente, loro dovranno tenere la barra dritta guardando ai propri diritti garantiti dalla Carta Costituzionale e ricordando che non saranno mai soli durante questa fase perché al loro fianco ci sarà il team legale di AsSIS (che ai soci riserverà una tutela personalizzata) e di Vaccinare informati. Mentre sul sito di AsSIS è già possibile leggere un vademecum molto dettagliato ed utile sui comportamenti da tenere nei confronti di ASL e scuole (http://www.assis.it/vademecum/), De Paolis ha voluto dare alcune importanti raccomandazioni:

  1. Mai andare con i bambini ai colloqui con la ASL perché è successo che mentre i genitori parlavano con il medico una infermiera abbia vaccinato il proprio bambino. Folle ma vero!
  2. Comunicare sempre con le istituzioni tramite lettera raccomandata con ricevuta di ritorno.
  3. Accettare comunicazioni dalla scuola solo se firmate dal dirigente scolastico, altrimenti richiederle di nuovo.
  4. Richiedere documentazione firmata di ogni colloquio svolto con il medico dell’ASL.
  5. Infine, ricordare sempre che questa legge impone sì un obbligo vaccinale ma non può imporre un Trattamento Sanitario Obbligatorio (TSO) per cui l’interessato può rifiutare le vaccinazioni obbligatorie. Basta ricordare la sentenza n. 282 del 2002 della Corte Costituzionale che recita:

“al medico è riconosciuta piena autonomia nella programmazione, nella scelta e nella applicazione di ogni presidio diagnostico e terapeutico (…) fatta salva la libertà del paziente di rifiutarle e di assumersi la responsabilità del rifiuto stesso”.

Tanto vero è questo diritto che l’art. 35 del Codice deontologico del 2016 (Consenso e dissenso informato) stabilisce l’esclusiva competenza del medico di acquisire il consenso o il dissenso per cui:

“il medico non intraprende né prosegue in procedure diagnostiche e/o interventi terapeutici senza la preliminare acquisizione del consenso informato o in presenza di dissenso informato”.

  • Andrea Callaioli (area legale AsSIS).

“Questo governo, questo ministro, pretendono di essere educativi nei nostri confronti, invece sono profondamente diseducativi – ha esordito Callaioli – perché pretendono di farci diventare dei buoni sudditi, obbedienti. Noi genitori, invece, dobbiamo abituare i nostri figli ad essere dei buoni cittadini, a capire, a pretendere spiegazioni, e non ad obbedire ciecamente a chi dice cosa fare o cosa non fare. E come genitore pretendo sempre di essere informato, poi scelgo quello che mi convince di più”.

Callaioli ha criticato duramente questo governo che da una parte dice di considerare la famiglia il perno della nostra società, vedi il Family Day, il Fertility Day, dall’altra attacca brutalmente quelle famiglie che sono critiche e/o contrarie all’obbligo massiccio di stato di ben 10 vaccinazioni prevedendo la segnalazione alla Procura della Repubblica dei non obbedienti ed al Tribunale dei minori. Anche se quell’art.5 del decreto-legge è stato cancellato perché esiste già una giurisprudenza in materia, vedi art. 330 (Decadenza della potestà sui figli) e 333 (Condotta del genitore pregiudizievole ai figli) del Codice Civile, ha spiegato Callaioli, la Procura potrà sempre avviare una procedura se lo richiederanno le ASL per cui da automatismo di segnalazione si è passati ad un orientamento delle Aziende sanitarie locali.

“Ma non dobbiamo avere paura, il semplice fatto di non voler vaccinare non può essere valutato come un non corretto uso della responsabilità genitoriale. Ricordiamoci che nessuno può vaccinare nostro figlio se noi non diamo il consenso. E’ la nostra decisione che conta, la legge non è un provvedimento coercibile, che può essere applicato con la forza solo per intervenire su un grave e urgente pericolo sanitario”.

Che in Italia non c’è. Callaioli ha concluso il suo intervento con un appello appassionato: “Io voglio includere, non voglio escludere. E voglio che il mio Paese mi dia questo!

Barbara Lorenzi (area legale associazione Vaccinare informati): http://www.vaccinareinformati.org/. Ha affrontato il tema delle sanzioni previste per i genitori inadempienti.

“Chi si rifiuta di vaccinare il proprio figlio dovrà affrontare un iter di ‘recupero vaccinale’ attraverso vari incontri e colloqui con le ASL e sarà il medico a valutare ogni singolo caso concreto. Ricordate che l’art.7, co. 2 della Legge 210/92 prevede che le ASL, ai fini della prevenzione delle complicanze causate da vaccinazioni, assicurino ‘una corretta informazione sull’uso dei vaccini, sui possibili rischi e complicanze, sui metodi di prevenzione’ per cui ciascun genitore ha il diritto di avere risposte alle proprie domande ed ai propri dubbi. E’ molto strano – ha commentato Lorenzi – che la legge prima stabilisca l’obbligo e poi preveda una campagna informativa”.

“Ai colloqui il genitore dovrà chiedere i nomi ed i lotti dei vaccini, farsi mostrare il bugiardino, chiedere se ci saranno effetti avversi, perché è diritto del genitore responsabile chiedere garanzie prima di assumere una decisione consapevole, qualunque essa sia. Inoltre si deve chiedere alle ASL la valutazione del titolo anticorpale, test che serve a dimostrare che il bambino ha superato la malattia e che, secondo la legge 119, è a carico dell’assistito. Invece, il Decreto ministeriale del 1° febbraio 1991, all’art.5 prevede che siano esenti dal pagamento: le prestazioni di diagnostica strumentale e di laboratorio, e le altre prestazioni specialistiche richieste nell’ambito di interventi e campagne di prevenzione collettiva autorizzati con atti formali delle regioni (…) quando derivino da obblighi di legge o siano disposte nel prevalente interesse della collettività” (http://www.ministerosalute.it/imgs/C_17_normativa_1651_allegato.pdf)”.

“Per quanto riguarda l’ammontare della sanzione amministrativa, da 100 a 500 euro, questa sarà valutata in base alla gravità della violazione ed in base alle condizioni economiche dell’interessato, ma soprattutto dovrà essere pagata una volta sola in base alla legge n. 689 del 1981. Ma la violazione può essere contestata, avete 30 giorni di tempo, e chiedete di essere ascoltati personalmente, se non vi convocano va fatta opposizione al giudice di pace. E’ importante che tutti i genitori sanzionati facciano questo passaggio – ha concluso Lorenzi – perché se il giudice capisce il problema solleverà la questione alla Corte Costituzionale”.

Gianluca Valeriani (area legale associazione Condav-Coordinamento nazionale danneggiati): http://www.condav.it/. Ha affrontato il tema dei danni da vaccino di cui parla la legge 119 in ben 3 articoli: il 5bis, il 5ter ed il 5quater.

Valeriani ha ricordato che nelle controversie per il riconoscimento dei danni da vaccino è litisconsorte l’AIFA (art. 5bis), che per la definizione delle procedure di ristoro dei soggetti danneggiati da vaccinazioni obbligatorie (art. 5ter) è stato rafforzato il contingente del personale fino a venti unità perché, ha spiegato, c’è un notevole problema di arretrati per le richieste di indennizzo che hanno un iter medio di 3/4 anni. Non si può nascondere che i danneggiati da vaccino esistano tanto che l’art. 5quater della legge Lorenzin prevede ‘indennizzi a favore di tutti i soggetti che abbiano riportato lesioni o infermità dalle quali sia derivata una menomazione permanente dell’integrità psico-fisica’. Mi permetto di aggiungere che la stessa Legge 210/1990 sull’Indennizzo a favore dei soggetti danneggiati da complicanze di tipo irreversibile a causa di vaccinazioni obbligatorie, trasfusioni, all’articolo 1, comma 4, garantisce che:

“i benefici di cui alla presente legge spettano alle persone non vaccinate che abbiano riportato, a seguito ed in conseguenza di contatto con persona vaccinata, i danni di cui al comma 1 (“lesioni o infermità dalle quali sia derivata una menomazione permanente della integrità psico-fisica”)”. Ovvero, i soggetti vaccinati possono danneggiare i soggetti non vaccinati.

Riflessioni personali di Beatrice Bardelli

“Chi potrà sostenere che i vaccini sono sicuri ed efficaci al 100%? Chi potrà sostenere che i genitori critici o contrari siano degli irresponsabili quando la stessa AIFA, nel bugiardino ProQuad (morbillo, parotite, rosolia, varicella: https://farmaci.agenziafarmaco.gov.it/ pdfFileName=footer_000737_036893_RCP.pdf&retry=0&sys=m0b1l3) scrive, nero su bianco, che tra i possibili effetti indesiderati ci possono essere anche ictus e polmonite infettiva anche se la “frequenza non può essere definita sulla base di dati disponibili” e che, una volta vaccinati i soggetti devono evitare “per almeno 6 settimane dopo la vaccinazione” il contatto con donne in gravidanza che non hanno avuto la varicella, neonati nati da madri che non hanno avuto la varicella e soggetti con ridotta resistenza alle malattie?”

I vaccini non sono, quindi, acqua fresca.

“Come la mettiamo con le migliaia di bambini non vaccinati se venissero vaccinati tutti insieme e frequentassero la scuola e avessero contatto con le insegnanti incinta o con i loro fratellini neonati? Nella legge si impongono sanzioni ai genitori inadempienti ma non si impone ai neovaccinati di starsene in “quarantena” per 6 settimane. Ma la Lorenzin, ma i ministri ed i parlamentari che hanno approvato questa legge con il ricatto del voto di fiducia, hanno letto i documenti dell’Agenzia italiana del farmaco, hanno letto la Legge 210 del 1990? Come si può avere fiducia in un governo che ti impone 10 vaccini obbligatori, ovviamente con richiami, quando si legge nel comunicato ufficiale della Regione Toscana del 24 agosto (Indicazioni pratiche per le famiglie) che le seguenti malattie infettive, morbillo, parotite, rosolia, epatite B, conferiscono immunità permanente se prese in modo naturale? Il “naturale” è diventato la pietra dello scandalo? Forse perché il “naturale” non produce business? Come si può avere fiducia in un governo che ha imposto un decreto d’urgenza sulla base di una epidemia di morbillo inesistente e che ci bombarda con bollettini settimanali sui casi di morbillo di cui l’ultimo, del 29 agosto, cita 4.328 casi dall’inizio dell’anno?”

L’ignoranza non può continuare a regnare sovrana per cui ho cercato ed ho trovato un bel documento sui vaccini del Ministero della Sanità del 2000 (http://www.blowtex-educair.it/Blowtexsoft%20per%20web/malattie%20infettive.pdf) che,  alla voce morbillo, scrive testualmente:

“Ogni anno si registrano in Italia circa 24.000 casi di morbillo (media del periodo 1990-99) con notevoli oscillazioni tra gli anni epidemici ed i periodi tra le epidemie”. Ventiquattromila l’anno, non poche migliaia e nessuno allora si immaginò di rendere obbligatoria la vaccinazione per il morbillo! Ha ragione il professor Paolo  Maddalena: “Viviamo nel mondo della menzogna” e dobbiamo attrezzarci per combatterlo.

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