02 settembre 2014 di Giacomo Bazzi
Ho conosciuto Pio Gianelli il giorno 7 settembre 1971 e non posso dimenticarlo, stavo attraversando un momento della mia vita particolarmente difficile e particolarmente malinconico, ricordo che oltre ad offrirmi la sua sincera amicizia si propose anche di darmi un aiuto concreto e materiale, parlo di quel tipo di aiuto che non puoi rifiutare perché solo pochi sanno poter dare, riescono a donare.
Considero quella di Pio una vera vocazione alla testimonianza, oltre che cristiana anche di vera umanità, sono molti i fatti che nel suo percorso di vita lo caratterizzano come una persona con il bisogno di ritrovarsi e di sentirsi uno tra gli ultimi ma, con gli ultimi. Nel quartiere di Corea il suo contributo è stato essenziale al formarsi di centri di aggregazione e associazioni con fini sociali, fino ad arrivare a oggi con l’associazione AEROC, associazione che proprio in questi giorni consente 15 belle serate di musica e aggregazione alle scuole Pistelli, accanto alla associazione Don Nesi, in fase di trasferimento proprio nella vecchia struttura con AEROC.
Ho ancora vivo il ricordo degli anni 80, periodo in cui lavorava come operaio nella “cooperativa facchini labronici” (che tra le varie aziende operava anche per la SPICA),quando a fronte di una serie di licenziamenti annunciati, decise di cedere il suo posto di lavoro ad un giovane collega, con moglie e figli da mantenere. Quanti, come me, hanno avuto la fortuna di conoscerlo sanno perfettamente che se Pio fa una cosa non la fa per bizzarria o leggerezza, ma per sostenere e aiutare il prossimo.
Forse, ascoltando questo video puoi farti una tua opinione, meno superficiale di quello che sono le molte narrazioni dei media, anche sulla scritta apparsa sui gradini del duomo.