‘L’ultimo angolo di mondo finito’ (Galaad Edizioni, 2017), sarà presentato giovedì 31 agosto alle ore 21,00, alla Limonaia Caffè (Parco del Castello Pasquini) piazza della vittoria 1 Castiglioncello (LI).
30agosto 2017 da Patrizia Russo, Casiglioncello (Li)
Parteciperanno alla serata, oltre all’autore Giovanni Agnoloni, Lietta Manganelli, autrice, figlia del grande scrittore Giorgio Manganelli e curatrice del “Centro Studi Giorgio Manganelli” e gli scrittori Edoardo Volpi Kellermann e Lukha B Kremo (Premio Urania 2016). Introdurrà Fiorella Chiappi, Presidente dell’Associazione Istituto CO.RI. – Comunicazione & Ricerche di Livorno. La presentazione sarà intervallata dalla lettura di passi del romanzo. ‘L’ultimo angolo di mondo finito’ affronta (in chiave filosofica) il tema dell’impatto della rete nella vita quotidiana di ognuno di noi e della nostra dipendenza verso di essa, ipotizzando una situazione paradossale: il crollo della Rete.
Siamo nel 2029. In Europa Internet è crollato da quasi quattro anni e la crisi della comunicazione si è estesa anche alla telefonia. Le principali città sono state invase da ologrammi intelligenti “cloni” immateriali capaci di orientare il comportamento delle persone. Di contro negli Stati Uniti il sabotaggio della Rete, ordito dal movimento degli Anonimi, è fallito e Internet è accessibile grazie ad un progetto di copertura wireless mediante l’uso di droni. In questo scenario globale si svolge la vicenda di Kasper Van der Maart (spintosi fino a New York sulle tracce della scrittrice Kristine Klemens scomparsa nel nulla) e di quattro affiliati degli Anonimi impegnati nella ricerca delle fonti di misteriosi segnali elettromagnetici, possibili sorgenti di una nuova Rete europea. Emanuela esplora la Bosnia, Aurelio il Portogallo e i fratelli Ahmed e Amina il Sud Italia. Le loro indagini porteranno alla luce sorprendenti verità nascoste, legate non solo al contesto politico e tecnologico generale, ma anche al loro passato, per i quali si schiuderà un orizzonte di percezioni capace di connetterli tutti, creando un ponte di comunicazione con chi è già “al di là del confine”.