
Livorno 21marzo 2016 di Beatrice Bardelli, foto e video G.B.
Patrizia Gentilini è Medico oncologo ed ematologo, membro di Isde e Medicina Democratica, è intervenuta al Teatrofficina Refugio
Si è parlato di inquinamento dell’aria a Livorno, e non solo, al “Teatrofficina Refugio” dove è stato presentato lo spettacolo di Teatro d’Emergenza “MAL’ARIA [perché siamo quel che respiriamo]” preceduto dall’intervento della dottoressa Patrizia Gentilini, una delle esperte nazionali più preparate sull’argomento.
La dottoressa Gentilini ha lavorato per oltre 30anni nel reparto di Oncologia di Forlì. Una decina di anni fa, con la decisione del raddoppio di potenzialità dei due inceneritori nella sua città, Forlì, iniziò ad interessarsi più specificatamente delle problematiche legate all’inquinamento dell’aria ed ai danni conseguenti sulla salute dei cittadini. Con altri 409 medici, sottoscrisse una petizione per scongiurare l’ampliamento di quegli impianti e una diversa gestione dei rifiuti ma, senza risultato. Anche se quella prima battaglia sul campo, a difesa del diritto alla salute dei suoi concittadini, risultò un totale insuccesso, fu proprio grazie a quella esperienza che ebbe la fortuna di conoscere da vicino l’indimenticabile professor Lorenzo Tomatis, quando venne invitato, dalle associazioni di Forlì, ad intervenire in un Consiglio Comunale aperto, per portare il suo contributo scientifico alla diatriba “incenerimento sì, incenerimento no”:
“Le generazioni a venire non ci perdoneranno i danni che noi stiamo loro facendo” disse Tomatis e quelle parole, racconta Patrizia Gentilini, divennero pietre miliari per lei, medico, e per tanti suoi colleghi “perché ci hanno fatto capire che non era più sufficiente dedicarsi soltanto al versante della diagnosi/terapia, ma era di estrema importanza ridurre le fonti di inquinamento.
Sono infatti centinaia e centinaia le sostanze tossiche presenti nei nostri corpi e che passano anche al feto durante la gravidanza, compromettendo non solo la nostra salute, ma anche quella delle generazioni future, che non hanno alcuna colpa dei veleni che lasciamo loro in eredità”. Da allora, da quel 24novembre 2005, iniziò con Tomatis una grande amicizia ed una forte collaborazione sul fronte comune di lotta per una Scienza ed una Medicina al servizio dell’Uomo e della sua dignità con l’unico fine di salvaguardare la salute di tutti/e, impegnandosi ad operare per ridurre l’esposizione delle popolazioni alle sostanze tossiche e cancerogene. Questa la vera Prevenzione Primaria, un tempo cavallo di battaglia del Servizio Sanitario, oggi diventata la cenerentola dei vari Piani Nazionali e/o regionali sulla salute, perché non porta né fama né denari, ma che protegge, ha scritto la dottoressa Gentilini, “tanto il povero quanto il ricco e che, richiede strumenti di conoscenza indipendenti e scientificamente validi, messi a disposizione dei cittadini”.
“L’aria è fonte di vita, ma a causa dell’inquinamento diventa fonte di patologie, malattie e sofferenze” ha esordito la Gentilini, invitata a Livorno proprio per relazionare sulle evidenze scientifiche relative a quello che l’inquinamento dell’aria comporta, in particolare nel nostro paese. Secondo il più recente rapporto sulla qualità dell’aria, l’Italia è al primo posto in Europa per morti premature dovute agli elevati livelli di inquinamento che respiriamo quotidianamente (PM 2.5, ossidi di azoto, ozono ecc.). “Questo è chiaramente un dato molto allarmante –ha sottolineato–. Le patologie di maggior rilievo sono a breve termine e sono a carico dell’apparato cardiovascolare, quindi soprattutto infarti ed ischemie, ma i danni sono a lungo termine, hanno un effetto cancerogeno e sono in aumento. In particolare, l’inquinamento atmosferico è stato riconosciuto dallo IARC, l’Agenzia di ricerca sul cancro di Lione, come un cancerogeno a livello 1”.
E se gli effetti sono devastanti per gli adulti, molto più pericolosi e dannosi risultano essere per la salute infantile, per il semplice motivo che la funzionalità dei polmoni raggiunge la sua piena maturità intorno ai 20anni, per cui un bambino costretto a respirare aria inquinata già dai primi mesi di vita o, addirittura, costretto ad assorbire quell’aria inquinata, fin dalla sua formazione fetale, manifesterà sicuramente problemi respiratori, anche gravi. “Sono, infatti, in aumento le crisi d’asma e disturbi di questo tipo nei bambini che respirano l’aria inquinata delle città. Tuttavia, dal New England è arrivata una buona notizia –ha riferito Gentilini– perché uno studio scientifico molto importante, pubblicato nel 2015, dimostra che nelle città statunitensi dove è migliorata la qualità dell’aria, la funzionalità respiratoria dei bambini, in relazione alla diminuzione dei livelli di ossidi di azoto e di PM 2.5, è nettamente migliorata.
Quindi, se noi risanassimo, come è già successo in alcune aree negli Stati Uniti, la qualità dell’aria nelle città, cosa possibile con scelte appropriate, avremmo un vantaggio per tutti, soprattutto per i bambini”. La dottoressa Gentilini ha ricordato ulteriormente che l’Italia, detiene il record sull’incremento dei tumori infantili in Europa, con aumenti del 3,2% all’anno nei primi dodici mesi di vita, a fronte degli Stati Uniti dove crescono al ritmo dello 0,6% all’anno.
Gentilini ha poi illustrato una serie di dati scientifici raccolti nel volume “Ambiente e Tumori” elaborato dagli oncologi italiani, un dato tra i tanti dell’ultimo rapporto dell’OMS riguarda il fatto che, oggi, la probabilità di avere una diagnosi di cancro riguarda il 50% della popolazione adulta (nel precedente rapporto del 2006 era il 25%) nelle previsioni, in assenza di interventi concreti, nel 2030 il cancro sarà la prima causa di morte.
“E’ stato dimostrato che la qualità dell’aria danneggia non solo il cuore, non solo i polmoni, ma anche il sistema nervoso in via di sviluppo. Quindi, tante patologie che sono in aumento, proprio nei bambini, trovano un fattore di rischio importante nell’inquinamento ambientale soprattutto per l’esposizione delle mamme in gravidanza –ha continuato Gentilini–. Inquinamento che dipende essenzialmente dai processi di combustione: dagli inceneritori, dal traffico veicolare e dagli impianti di produzione di energia. Tutto questo immette nell’aria enormi quantità di particolato, di ossidi di azoto, di metalli pesanti, di diossine. Le popolazioni che vivono a ridosso di impianti di incenerimento sono particolarmente a rischio salute. Infatti, uno studio condotto sulla popolazione che vive in prossimità dei due impianti di incenerimento di Coriano, Forlì, ha evidenziato un aumento del 54% della mortalità per cancro alla mammella, al colon retto ed allo stomaco, in base ai livelli di esposizione. E’, quindi, scientificamente provata la correlazione tra aumento del rischio e aumento dei livelli di esposizione. Purtroppo qui, in Toscana, abbiamo un caso eclatante come quello della Piana fiorentina, un’area già molto inquinata e destinata ad essere ancora più inquinata con il nuovo inceneritore di Casa Passerini e con l’ampliamento della pista dell’aeroporto di Peretola che comporterà un aumento del 20% dei voli che passeranno su Firenze. Credo che i bambini fiorentini e toscani meriterebbero un po’ più di attenzione”.