Il primo di marzo, al MISE, non si dovrà parlare solo di siderurgia ma si dovrà anche conoscere che ne sarà del progetto agroindustria
25 febbraio 2016 da Gruppo Minoranza Sindacale/Camping CIG, Piombino
E’ indispensabile che il piano industriale sia attuato nella sua totalità., diversamente potrebbe accadere che gli ammortizzatori sociali della logistica e Porto non siano sufficienti a far ritornare a lavorare tutti i cassaintegrati e gli assunti in Aferpi.
Ad oggi il piano industriale presenta delle criticità evidenti , senza tralasciare che dopo otto mesi niente è stato fatto, nei costi e nelle disponibilità finanziarie per la sua realizzazione . Per il progetto siderurgico siamo passati da un costo stimato di 300 milioni a un consuntivo di 700 milioni solo per la realizzazione della acciaieria elettrica e del nuovo laminatoio per le rotaie , rimane ancora da quantificare i costi per il revamping dei laminatoi TVE, TMP e della logistica e energie, mentre per il Progetto Agroindustriale niente è stato fatto e/o detto, come già più volte denunciato.
Ecco perché Governo, Regione, Comune, Organizzazioni Sindacali Nazionali e Locali che andranno al MISE il primo di marzo dovranno pretendere precisi impegni in merito alle tempistiche e disponibilità delle risorse finanziarie per l’attuazione del piano, presentato da Cevital, nella sua interezza e cioè i 1.450posti di lavoro nel settore siderurgico, il progetto agroindustriale e i previsti 700posti di lavoro, il Porto e Logistica con 50 posti di lavoro, per far si che Piombino torni a produrre acciaio.
Si dovranno ottenere altresì garanzie e certezze sulla correttezza dell’esecuzione di smantellamenti, bonifiche e smaltimento dei rifiuti pericolosi (es. amianto) come previsto dagli accordi, in materia sarebbe opportuna il coinvolgimento anche del Ministero Ambiente e Tutela del Territorio/Mare e i suoi organi competenti.
L’obiettivo, quello dichiarato: avere un polo industriale , moderno, degno di questo nome, rispettoso dell’ambiente, della salute e che tuteli la sicurezza, argomento che deve essere messo al primo posto, perché ancora si registrano infortuni, anche gravi, come quello di un lavoratore (TMP) che risale a pochi giorni. Dare certezze all’intero comprensorio e far si che l’indotto torni a dare occupazione a tutti i lavoratori licenziati, di cui ogni tanto ci si ricorda e si torna a parlarne marginalmente ma che, di fatto sono esclusi dalle trattative e addirittura dalle assemblee.