Nanotecnologie, a Pisa uno dei 5 detector per singolo elettrone esistenti al mondo

Pisa e la Toscana al top della ricerca in nanotecnologie: uno dei 5 detector per elettrone esistenti al mondo è operativo presso il Centro per l’Innovazione delle Nanotecnologie dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Pisa. Il 50% del costo è stato cofinanziato dalla Regione grazie ai fondi Por Fesr 2014-2020

5giugno 2017 da Federico Taverniti

Lo strumento, un nuovo detector per diffrazione elettronica estremamente sensibile in grado di misurare il passaggio di un singolo elettrone, è installato su un microscopio elettronico a trasmissione (TEM) e servirà per raccogliere informazioni sulla struttura atomica di materiali che formano cristalli di dimensioni nanometriche, 10 milioni di volte più piccoli di un millimetro. Grazie alla sua elevata sensibilità i ricercatori saranno in grado di scoprire come sono disposti gli atomi in strutture “ultra delicate” come quelle dei catalizzatori industriali, dei farmaci e delle proteine: sarà così possibile progettare farmaci più efficaci o svelare i meccanismi alla base di numerose patologie o progettare nuovi catalizzatori più efficienti. E’ l’unico detector di questo tipo in Italia e d uno dei 5 installati in tutto il mondo.

Il costo del detector ammonta a circa 120 mila euro, metà dei quali cofinanziati dalla Regione con fondi Por Fesr 2014-2020 relativi al Bando ‘Sostegno alle Infrastrutture di Ricerca’. Il nome del progetto finanziato è FELIX, acronimo di ‘Fotonica ed Elettronica Integrate per l’industria’, con capofila la Scuola Superiore Sant’Anna. Il centro dell’Istituto Italiano di Tecnologia ospitato a Pisa all’interno del laboratorio NEST della Scuola Normale Superiore svolge attività di ricerca sulle nanotecnologie ed è uno dei laboratori di riferimento a livello mondiale per le ricerca in cristallografia ad elettroni. “Il centro – ha commentato l’assessore regionale alle attività produttive Stefano Ciuoffo – è fortemente impegnato, in stretta collaborazione con la Regione, per rendere questa scienza di frontiera disponibile alle realtà industriali toscane, in piena sintonia con il protocollo Industria 4.0 che la Regione ha adottato”.

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