3gennaio 2016 da G.B.
Dopo i contatti avuti con la Regione (segreteria Simoncini), alcuni lavoratori ex Trw, Mtm, Piscine ed altri, si sono dati appuntamento in Piazza Civica all’interno di un percorso, ormai avviato da tempo, nell’obbiettivo di “non mollare e tenere alta l’attenzione sullo stato di crisi” che coinvolge la città di Livorno
Poi si sono recati all’Agenzia del lavoro, di via S.Giovanni, “Intempo spa”
Va detto che non hanno ricevuto l’accoglienza che probabilmente si aspettavano, infatti come primo atto è stato richiesto l’allontanamento dei giornalisti (ndr), probabilmente preoccupati e anche impreparati da questa visita organizzata e inattesa, tuttavia i lavoratori hanno potuto consegnare i loro curriculum.
Un gesto simbolico e non nuovo in quanto già attuato, il 19maggio 2015, presso la Gi-Group, che probabilmente verrà ripetuto in futuro anche presso altre Agenzie.
In sostanza, tante sono le Agenzie per il Collocamento ma, quello che ancora manca è proprio il lavoro e un reddito garantito.
“Intempo” nasce come Agenzia Interinale e, dal 2004 con la Riforma Biagi è diventata Agenzia per il Lavoro: la presentazione recita: “Il lavoro sicuro e giusto, è il nostro impegno per offrire valore professionale e sociale, alle Imprese ed ai Lavoratori, costruendo insieme le migliori prospettive di crescita e di sviluppo, per assicurare solidità nel tempo”.
Ricordiamo che il lavoro ad interim (dal latino, provvisorio) ottenne il riconoscimento legislativo nel 1997 dal cosiddetto pacccchetto Treu, poi abrogato e sostituito dalla nuova figura della somministrazione di lavoro introdotta dalla legge Biagi, che ha sostituito il precedente tipo contrattuale del lavoro interinale. Questo fino al 25giugno, quando è entrato in vigore il Decreto Legislativo 15 giugno 2015 n.81 – Jobs Act, recante la “disciplina organica dei contratti di lavoro e revisione della normativa in tema di mansioni”, che, appunto, ha riscritto la disciplina della maggior parte degli Istituti Contrattuali utilizzati dalle Aziende per reperire manodopera, su un mercato del lavoro, che a seguito della crisi, è diventato sempre più precario e posto sotto ricatto.