Ospedale di Livorno, Consigliera Regionale Pecori: “4 anni per tornare al punto di partenza”

Nei giorni scorsi si è tornati a parlare, come accade ciclicamente ad ogni cambio di stagione da 4 anni a questa parte, del superamento (ennesimo) dell’accordo di Programma del 24 maggio 2010 sulla realizzazione di nuovo Presidio Ospedaliero a Livorno

26aprile 2018 da Monica Pecori, Consigliera Regionale Firenze

Il D.G della Usl Nordovest Dr.ssa De Lauretis spiega, con dovizia di particolari (e la domanda che sorge spontanea è perché ha taciuto fino ad oggi) che il progetto di ristrutturazione elaborato dalla Usl su proposta del Comune non è percorribile; quello stesso Comune che si è guardato bene da condividere con la cittadinanza la sua proposta di progetto ma lo ha tenuto ben chiuso nel cassetto insieme alla trasparenza e al percorso partecipativo, reminiscenze di campagna elettorale subito dimenticate.

Pochi giorni prima dell’uscita sulla stampa, in occasione del consiglio regionale dell’11 Aprile, l’assessore Bugli aveva risposto ad una mia interrogazione in merito, leggendo una comunicazione del Dg. De Lauretis che anticipava quanto poi apparso sui giornali. Appare quantomeno curioso che il Dg. della Usl Nordovest illustri ora un progetto proposto tre anni fa dall’amministrazione livornese, ripeto, sconosciuto a tutti, lo smonti punto per punto e arrivi alla conclusione, sembra condivisa anche dal Comune, di un nuovo monoblocco, di 4 o 5 piani: in pratica, un edificio ex novo, non più a Monterotondo ma accanto all’attuale presidio, accampando le motivazioni più varie, arrivando persino ad ammettere che tutti gli edifici, anche i più nuovi, sono privi di caratteristiche antisismiche; se ne deduce quindi che le ristrutturazioni effettuate fino ad oggi non sono state eseguite nel rispetto della normativa antisismica, che se non erro è del 2008. In pratica per 4 anni si è girato in tondo per tornare al punto di partenza: l’ospedale nuovo si farà quindi con una nuova “piastra” ma non sappiamo con quali modalità di costruzione (sarà in project financing, e quindi con larghe fette di guadagno per il privato?), quale modello sanitario sarà applicato e quali attività accoglieranno il monoblocco.

Per stessa affermazione del D.G. sulla stampa, l’ospedale di Livorno gode di ottima salute, “è di serie A”, quindi, alla luce dei parametri previsti dal DM 70/2015 e dal fatto che ormai due terzi del presidio ospedaliero sono già stati ristrutturati, mi chiedo se è veramente necessario un nuovo monoblocco, alla luce di tutti gli spostamenti previsti delle attività in essere, a “cubo di Rubik”. Siamo sicuri che per soddisfare il bisogno di sanità a Livorno è necessaria una nuova edificazione che sacrificherà quel poco di area verde a disposizione dei cittadini? O servirebbe piuttosto investire in tecnologie all’avanguardia, vedi ad esempio i famosi robot per la chirurgia non invasiva (che a Livorno mancano) e soprattutto nell’implementazione del personale e sulla loro formazione?

Se è vero che il Piano Mariotti non è più attuabile, dove sono finiti i finanziamenti erogati per quel progetto?

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