Per far vivere una scuola pubblica e di qualità a Livorno, servono assunzioni

29ottobre 2016 da Barbara Uloremi, Cgil Livorno

scuolaL’anno educativo a Livorno è partito nel peggiore dei modi: abbiamo assistito al ping pong di ricorsi fra le ditte della somministrazione lavoro, che si contendono un bando di oltre un milione di euro, cifra ragguardevole in questi tempi di crisi, per le sostituzioni delle insegnanti ed educatrici nei servizi comunali.

In questa dinamica, combattuta a colpi di pronunciamenti, le lavoratrici somministrate hanno subito un continuo peggioramento delle loro condizioni di lavoro: molte di loro che avevano un contratto a tempo indeterminato con la vecchia agenzia, sono tornate al tempo determinato, solo dopo un duro confronto con l’Amministrazione siamo riusciti a confermare le ore dei contratti che da 36 ore settimanali  rischiavano di diventare 33, con una pesante decurtazione sulla busta paga.

Questa situazione ha messo in evidenza il peccato originale che sta alla base della gestione da parte del Comune dei servizi educativi: l’abuso della somministrazione lavoro.

A Livorno la somministrazione lavoro invece di essere impiegata per le sostituzioni di pochi giorni, viene usata per coprire posti vacanti, inoltre nelle scuole comunali l’età media delle insegnanti in ruolo è alta, con tutto quello che ne consegue rispetto al rischio di ammalarsi o procurarsi infortuni:

per questo una maestra su tre è interinale. Entro il 2022 ci saranno 50 pensionamenti, che si aggiungeranno alle circa 20 vacanze d’organico attuali: che scelte vuole fare l’Amministrazione per evitare il collasso e la morte dei servizi educativi comunali? Noi abbiamo le idee chiare: bisogna assumere molto e subito.

Dobbiamo sfruttare la possibilità che la legge concede nel 2016 agli enti pubblici, ovvero poter sostituire le insegnanti senza blocco del turn over e mantenere le proprie graduatorie di concorso facendo un piano straordinario di assunzioni triennale.

Noi proponiamo che questo piano assuntivo assorba totalmente le graduatorie esistenti (circa 20 lavoratrici fra nido e materne) e veda un concorso pubblico dove le insegnanti interinali possano dimostrare e far contare il proprio servizio.

I servizi educativi pubblici a Livorno sono in agonia per questo ci vestiamo a lutto, non facciamo morire il servizio educativo pubblico di qualità.

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