Piano del traffico a Livorno, Sinistra Italiana: “si continua a governare senza una visione complessiva dei problemi”

“Condividiamo la preoccupazione dei cittadini  che vedono il volto della città cambiare giorno dopo giorno senza sapere il perché”

12maggio 2017 da Sinistra Italiana, Livorno

Sono in atto una serie di scelte che stanno modificando equilibri già molto precari, gravati da problemi relativi a decisioni assunte nel passato e che a oggi, una memoria troppo labile stenta a ricordare. 

Un buon politico, che vuole amministrare una città tra le varie cose che deve possedere almeno una buona dose di buon senso, cosa che in questa città ormai da decenni e con amministrazioni diverse nessuno ha avuto, e ci riferiamo alle scelte urbanistiche ormai divenute realtà, basta pensare al parco del Levante.

La vittoria del Movimento 5 stelle alle ultime amministrative, secondo molti garantiva un cambiamento di rotta non solo amministrativa, ma la speranza è stata delusa dall’immobilismo delle non scelte e dal poco coraggio dimostrato nella scarsa frattura con il recentissimo passato. Si continua a governare senza una visione complessiva dei problemi, senza il buon senso che si richiede ad una situazione difficile dove non è concessa improvvisazione così come non è concessa superficialità in un continuo rimando di responsabilità.

Il futuro della città è pericolosamente in gioco.

La partecipazione dei cittadini alle scelte che li riguardano, che è stato un cavallo di battaglia dei 5 stelle in campagna elettorale, è una chimera irrealizzata, basta vedere le vicende sui problemi del traffico. L’amministrazione comunale continua ad avere una visione dei problemi della mobilità parziale e settoriale, continuano a resistere gli stessi tragici comportamenti riconducibili alle vecchie giunte del PD. La gestione della mobilità urbana è uno degli aspetti che rende praticabile e vivibile una città e oltre al disagio dei cittadini, ci sono ricadute inimmaginabili rispetto al piano degli investimenti anche economici.

Sinistra Italiana da tempo chiede un piano della mobilità urbana che riguardi il traffico automobilistico privato, il trasporto pubblico, le piste ciclabili e un sistema di parcheggi efficiente che sia in grado di integrare davvero ed essere supporto dei cittadini. 

  • Abbiamo una pista ciclabile a oggi ancora disarticolata e discontinua che parte dai Quattro Mori e percorre/percorrerà tutto il nostro lungo mare; è fuor di dubbio importante per valorizzare il lungo mare, ma la modifica della sede stradale ha comportato di fatto un rallentamento del traffico veicolare a causa del restringimento della stessa. Il risultato è il blocco totale degli Scali Novi Lena tutti i giorni e a tutte le ore aggravato dalla presenza delle nuove rotatorie che hanno raggio e carreggiate inadeguate alla portata di traffico che rallenta notevolmente il deflusso.
  • L’amministrazione comunale ha istituito le Linee ad Alta Mobilità “LAM”, senza prevedere corsie preferenziali riservate: la linea blu passa lungo il viale Italia e sono state incrementate le percorrenze, ma paradossalmente  aumentano i tempi di attesa  perché gli autobus restano incolonnati fra le auto. Nel dettaglio: abbiamo una Lam rossa (ex 2, 2R,e 6) che attraversa la città da Via Provinciale Pisana ,Garibaldi, fino al cavalcavia della Rossa per modificare la sua destinazione con un percorso ad ostacoli. Mentre la Lam Blu (ex 1 e 1R ) in 10 minuti deve giungere da Stazione a Piazza Grande e proseguire poi in viale Italia che sono tra le strade più trafficate della città e in condizioni proibitive. Si fanno innovazioni e progetti dimenticando la situazione reale, si tagliano 33000 km di linee, si isola alcune vie cittadine senza garantire una valida alternativa. Scompare la vocazione sociale del mezzo pubblico in nome di costi e ricavi. Si interviene con marketing e scontistiche varie tagliando accessori della busta paga dei tranvieri, ottenendo per la città poco o quasi nulla. Dopo aver ridotto il chilometraggio non avendo ne benefici ne risparmi economici in quanto i soldi che il comune dava al CTT sono sempre uguali, abbiamo le LAM, ma senza aver creato delle corsie a loro riservate e non si facilita il percorso degli autobus, non si incentiva l’utilizzo del trasporto pubblico, come se non bastasse si pensa a restringere la carreggiata del viale Italia.
  • Il rispetto del codice della strada è un optional, dalle misure delle strade Art. 40 C.d. S. fermate e capolinea fuorilegge con pericolosità degli utenti e cittadini, rotatorie con raggio della carreggiata troppo piccola per un veloce deflusso, si istituiscono altri semafori in Viale Carducci che servono solo a rallentare la circolazione.
  • In un futuro non troppo lontano è stato previsto un porticciolo di 1200 posti barca alla Bellana, uno dei luoghi più belli e accattivanti della città che con questo progetto rischia di cadere nel caos più completo, dal momento che comporterebbe un incremento notevole del carico di traffico soprattutto durante la stagione estiva e finirebbe per congestionare ulteriormente il lungo mare a causa della mancanza di parcheggi e aree di sosta dedicate.

Molte Amministrazioni ricorrono oggi alla figura del mobility manager, che istruisce un piano del traffico integrato e decide gli indirizzi e gli interventi più opportuni in merito alla viabilità urbana; noi riteniamo che non sia necessario per una città come Livorno che ha un impianto semplice, con delle direttrici chiare e fortemente identificate che la attraversano in direzione nord-sud, basterebbe davvero fare un’analisi semplice sui carichi, valutando attentamente gli impatti delle opere che interagiscono con i diversi sistemi di trasporto, la tipologia degli utilizzatori e le ricadute sull’esistente per capire che molte cose andranno corrette e ripensate. 

Non serve essere degli specialisti, basta il buon senso. 

La scarsa conoscenza di come si gestisce il traffico in una città perché non lo si analizza a fondo nel tempo, comporta errori clamorosi: il trasporto pubblico andrebbe velocizzato, e ciò lo renderebbe più appetibile nell’utilizzo,  non basta rendere il trasporto pubblico gratis la sera, si tratta di un’iniziativa spot che ha una ricaduta di per se minima, mentre serve favorire il trasporto pubblico a qualsiasi ora del giorno ripensandolo in chiave organica e non per parti, come è stato fatto e sarà fatto tra via S. Giovanni, piazza Mazzini e viale Italia. Ripensare il traffico in una città equivale a considerare oltre alle ricadute create in termini logistici, le ricadute ambientali che siamo sempre troppo ingenui dal trascurare, abbiamo la fortuna di avere il vento che ci aiuta a non accumulare residui e polveri sottili in una città già molto malata per la sua storia industriale, ma cosa accadrebbe se ci abbandonasse anche il vento? 

Noi ce lo chiediamo con insistenza e preoccupazione, meglio correre ai ripari.

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