Porticciolo di Antignano oasi di benessere da preservare

16marzo 2016 di Paola Ceccotti

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L’area del Porticciolo di Antignano è apprezzata per la sua tranquillità, per la possibilità di godimento del litorale marino a costo zero, e per l’opportunità di bere un caffè, prendere un aperitivo, farsi una birra, mentre i bambini, a differenza di quanto accadeva anni fa, sono liberi di giocare e correre, senza il timore di essere travolti da una vettura o da uno scooter o di subire l’inquinamento dei gas di scarico.

Infatti, grazie ad una decisione fine 2006 del circolo Pesca, della sezione Nautica e del circolo Velico, tale zona  è  stata interdetta all’accesso dei veicoli tramite apposizione di una chiusura con catena.

HPIM0189.JPGL’area è molto frequentata nel periodo estivo e in misura minore ma continuativa anche nel periodo invernale, in particolare da una popolazione giovanile che ne fa il luogo adatto per incontrarsi, divertirsi magari con una partita al biliardino  o cimentarsi con il ripasso di qualche lezione scolastica. Ma dove c’è frequentazione di persone c’è anche produzione di rifiuti che se non adeguatamente raccolti si depositano da un giorno all’altro moltiplicandosi ed alterando la salubrità del luogo. Ed è a questo che si assiste purtroppo. Gli scogli dai quali si può ammirare l’orizzonte e il tramonto,  distendersi a prendere il sole nelle calde giornate estive, conservano nei loro interstizi bicchierini di estathé, pacchetti di sigarette vuote, mozziconi di sigarette che il mare impetuoso poi disperde inquinando il più ampio spazio marino.

Nelle giornate estive quando al tramonto l’area si smobilita, è frequente vedere abbandonati sul muretto questi rifiuti con noncuranza, forse nella convinzione che spetti a qualcun altro pulire.

20160316_w12242120130828_y120940Recentemente sono state approvate nuove norme in materia ambientale con la legge n. 221 del 28 dicembre 2015. L’art. 40 inserisce nel d. lgs. 152 del 2006 (cd. Codice dell’Ambiente) gli artt. 232 bis e 233 ter che riguardano i rifiuti di prodotti da fumo con il divieto di abbandono di mozziconi di sigaretta sul suolo, nelle acque e negli scarichi, e quello di abbandono di rifiuti di piccolissime dimensioni, come gomme da masticare, scontrini, fazzoletti di carta ecc. Lo scopo è quello di  preservare il decoro dell’ambiente, limitando i danni derivanti dalla dispersione incontrollata dei rifiuti.

In caso di violazione sono previste sanzioni amministrative da 30 a 150 euro, fino al doppio in caso di abbandono dei rifiuti dei prodotti da fumo. È previsto anche – art. 263 co. 2-bis – che il 50 per cento dei proventi delle sanzioni amministrative pecuniarie irrogate in violazione degli articoli citati sia destinato nei Comuni interessati a tali violazioni ad apposite campagne di informazione “volte a sensibilizzare i consumatori sulle conseguenze nocive per l’ambiente derivanti dall’abbandono dei mozziconi dei prodotti da fumo e dei rifiuti di piccolissime dimensioni”.

La promozione di comportamenti responsabili verso l’ambiente riguarda tutti se si vuole salvaguardare il bene comune, ed è quindi auspicabile sollecitare condotte virtuose in privati cittadini come nei bar e ristoranti, a maggior ragione quelli che lavorano all’interno di circoli, incentivando quindi la raccolta differenziata di vetro, lattine, o modalità di vuoto a rendere, perché non si debba assistere alle scempio di una indifferenziata raccolta proprio dove quella selettiva  sarebbe più necessaria per la mole di rifiuti prodotti.

20160316_x122349Due sono quindi gli strumenti per intervenire: con la prevenzione, con la formazione di “buone prassi” e con la coercizione e quindi con la repressione di quelle cattive attraverso un regime sanzionatorio.

La prima soluzione sarebbe certamente la più auspicabile ma allo stato attuale pare che sia lo strumento più debole a meno che non venga resuscitata una pedagogia che associ alla sfera dei diritti la pari dignità di quella dei doveri, troppo spesso dimenticati a favore di un superficiale edonismo, che riguarda tutti, dal singolo al gruppo, dal giovane all’anziano, se si vuole preservare l’ambiente in cui viviamo.

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