Sostituire tutte le tubazioni di amianto. Tumori da ingestione di amianto, nuove conferme dall’Istituto superiore di sanità.

Dopo le denunce di MD sull’amianto nelle tubazioni  di acqua “potabile”, la Regione Toscana si appresta a “normare” la presenza di amianto nell’acqua.

27novembre 2014 di Gino Carpentiero, Gianluca Garetti,  Maurizio Marchi, David Mattacchioni (Medicina democratica Coordinamento toscano)

acqua tubazioni amiantoCioè a fissare dei limiti, che ovviamente si dimostreranno “rispettati” dai gestori dell’acqua: per MD non c’è limite accettabile per una sostanza fortemente cancerogena come l’amianto ingerito, con tumori documentati  alla prostata,  all’ovaio, al peritoneo, al pericardio, al testicolo, come conferma l’Istituto Superiore di Sanità. http://www.iss.it/pres/?lang=1&id=1459&tipo=6

Sono state prese in considerazione – da ISS e da IARC –  le malattie che la letteratura scientifica indica associate all’esposizione all’amianto: mesotelioma della pleura, del peritoneo, del pericardio e della tunica vaginale del testicolo, tumore maligno della laringe, di trachea, bronchi e polmoni, e ovaio, e pneumoconiosi. Sono stati analizzati i dati disponibili nelle basi di dati dell’Ufficio di Statistica dell’ISS per quanto riguarda la mortalità e l’ospedalizzazione.

acquaInoltre fin dal 30 gennaio 2013 il Parlamento europeo stabilisce: “anche diversi tipi di tumori causati non soltanto dall’inalazione di fibre trasportate nell’aria, ma anche dall’ingestione di acqua contenente tali fibre, proveniente da tubature in amianto – sono stati riconosciuti come un rischio per la salute e possono manifestarsi addirittura dopo alcuni decenni” (articolo  37)

Infine, come sostenuto  ripetutamente  dal  Prof. Giancarlo Ugazio (ex patologo ambientale dell’Università di Torino) nella sua pubblicazione “La triade interattiva del mondo inquinato contro la salute”, Aracne Editore, le fibrille d’amianto sono dannose alla salute umana, sia se inalate, sia se ingerite , richiamandosi alle numerose ricerche del  patologo giapponese Omura, fin dal 2006.

La Regione Toscana, mentre si appresta a “normare” la presenza di amianto nell’acqua potabile, impegni l’AIT e i gestori del Servizio Idrico Integrato a sostituire le vecchie tubazioni di cemento amianto in tempi strettissimi: una grande opera da compiere subito.

Note: Ugazio – Omura

ugazio Omura Dr“Molto importante è la constatazione che le fibrille del minerale possono entrare nell’organismo non solo attraverso l’apparato respiratorio (inalate), ma anche per via gastro-intestinale (ingerite con i cibi o col potus), oppure attraverso le mucose di organi raggiunti dall’acqua potabile inquinata da asbesto quando fosse distribuita da reti idriche fatte da tubazioni di Eternit, sia a seguito delle più comuni pratiche igieniche, sia da chi indossasse biancheria intima lavata con questo tipo di acqua potabile (Omura, 2006).

fibrille d’asbestsSia le fibrille d’asbesto inalate sia quelle ingerite oltrepassano facilmente, soprattutto quelle di lunghezza inferiore a 10 μm, le barriere naturali dell’organismo, la mucosa delle prime vie aeree e quella dell’apparato gastroenterico, rispettivamente. In seguito, entrano nel circolo ematico e, in talune circostanze, in quello linfatico. Attraverso questi compartimenti, possono diffondersi e localizzarsi in tutti i tessuti dell’organismo.

Infatti, dovunque il circolo capillare periferico fornisca ai tessuti l’ossigeno e gli altri metaboliti indispensabili per la vita, e li liberi dai cataboliti tossici (anidride carbonica e urea), dopo l’esposizione e l’assorbimento delle fibrille d’asbesto, può portar loro anche il minerale cancerogeno, dappertutto.

fibrille d’asbest 1La distribuzione ubiquitaria delle fibrille d’asbesto tra tutti i compartimenti dell’organismo trova una chiara conferma dal quadro generale della localizzazione nella maggior parte degli organi del corpo umano della presenza dei corpuscoli dell’asbesto come reperto autoptico nei tessuti di lavoratori esposti e defunti (Rom, 1983; Ugazio, 2012). Il reperto di queste formazioni microscopiche è testimonianza di una prima tappa della risposta flogistica (di tipo cronico, fibrotico, non acuto, purulento) dei tessuti contro le fibrille che, ab initio, si comportano essenzialmente come microscopici corpi estranei. D’altra parte, la letteratura scientifica ha riportato un’evidente localizzazione preferenziale di lato delle fibrille d’asbesto nell’emisfero cerebrale corrispondente all’esposizione diretta del soggetto al muro di un ufficio impregnato del minerale, piuttosto che al lato opposto, esposto ad una  finestra che forniva  l’illuminazione diurna del locale (Omura, 2006).  Una valutazione critica delle due circostanze permetterebbe di considerare che non siano in contrasto, infatti, la seconda non esclude la prima anzi, dimostra che l’esposizione diretta può aggravare quel livello di assunzione basale del minerale – bilaterale – legata allo svolgimento di un’attività professionale (segretaria di studio dentistico) in un locale gravemente inquinato, e che è stata causa dell’insorgenza di morbo di Alzheimer nel paziente.

Le fibrille che eventualmente inquinassero l’acqua potabile impiegata per scopi igienici, avrebbero un loro peculiare destino perché, una volta localizzate nella cavità di organi in diretta comunicazione con l’esterno del corpo, possono spostarsi attraverso tale canalizzazione naturale verso tessuti-organi interni. Verosimilmente, questo è il caso delle microscopiche deposizioni del minerale che si localizzano nella vagina le quali, secondo recenti ricerche, provocano l’insorgenza dell’adenocarcinoma ovarico (Omura, 2006; Heller et al., 1999). Poi, riproducendo la stessa localizzazione dei corpuscoli dell’asbesto, si possono trovare le manifestazioni dell’azione cancerogena delle fibrille minerali. La letteratura scientifica riferisce che quest’azione patogena si realizza attraverso un danno della molecola del DNA del nucleo delle cellule mediante un’azione perossidativa (Voytek et al. 1990).”

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