The Pineapple Thief al Viper Theatre – Report e photogallery

I Pineapple Thief conquistano il pubblico del Viper, finalmente tornato strapieno di amanti della musica dopo due anni di incubo

1 Marzo 2022, di Michele Faliani

C’era un hype pazzesco su questo concerto, un po’ perché era praticamente il primo concerto in un club dopo due anni, un po’ perché la band in questione è stata la prima band straniera a venire in Italia dallo scoppio della pandemia, ma anche perché sentire i Pineapple Thief ti dà la possibilità di ascoltare (e anche vedere, perché no) uno dei batteristi più stimati del pianeta, quel Gavin Harrison che, dopo aver suonato con tantissimi musicisti come turnista, è diventato membro stabile dei Porcupine Tree prima, dei King Crimson più tardi, e della band di Bruce Soord da sei anni a questa parte.
Il colpo d’occhio del Viper, nonostante le restrizioni che impongono il bar grande chiuso e il pubblico seduto sulle poltrone e con indosso le mascherine, è commovente. Finalmente si intravede la fine di un incubo e un prossimo ritorno alla normalità. Poi i Pineapple Thief salgono sul palco insieme ad un’ovazione dei presenti ed attaccano con la title-track dell’ultima fatica in studio, “Version of the truth”. La tecnica dei musicisti è sopraffina, senza che questo togli fruibilità e spontaneità al loro cross-over fra progressive e alternative rock; particolarmente apprezzate “Far below” e “Wretched soul”, dal finale incendiario. Spazio anche per un’anteprima dal nuovo disco (“Give it back”), che sarà composto da nuove registrazioni di vecchie canzoni, con Gavin Harrison alla batteria e nuovi arrangiamenti. Un disco che, visto il bel concerto a cui abbiamo assistito, andrà tenuto d’occhio.

Grazie a A Buzz Supreme e allo staff del Viper per l’ospitalità