Turismo slow tra cammini e ciclovie, i progetti della Toscana sulla Francigena e sulla Tirrenica

A chiusura della due-giorni “La Francigena e i cammini” del 3 e 4 marzo a San Miniato (Pi)

5marzo 2017 da Pamela Pucci, Firenze

Nuovi pellegrini, appassionati di trekking o cicloturisti: la via Francigena offre a chi vorrà percorrerla mille opportunità per scoprire e vivere i territori che attraversa in maniera slow, secondo le “regole” di un turismo più sostenibile, sano e consapevole.

La Regione sta lavorando per sviluppare l’offerta turistica e cicloturistica collegata ai grandi itinerari pedonali e ciclabili della Toscana, anche attraverso la collaborazione con le altre Regioni e progetti condivisi. Proprio la partnership avviata con altre Regioni per la promozione di un turismo attivo ed esperienziale è stata al centro anche dell’intervento dell’assessore regionale alle attività produttive Stefano Ciuoffo, che presentando il progetto In.Itinere ha chiuso i lavori della due-giorni “La Francigena e i cammini” a San Miniato (Pi).

“La Toscana insieme a Umbria, Abruzzo, Lazio, Marche e Sardegna – ha spiegato Ciuoffo – sta lavorando attraverso In.itinere per sviluppare e promuovere itinerari turistici basani su antichi cammini e sentirei, su vie del vino e del gusto, su tematiche d’arte – ad esempio ‘il Rinascimento’, ‘la contemporaneità’, ‘i borghi’-, lo sport ‘outdoor’ da svolgere a stretto contatto con la natura in parchi ed aree protette dell’Appennino e della costa. Abbiamo aderito al progetto nel maggio scorso e lo stiamo portando avanti in collaborzione con Enit. Lo sviluppo di un turismo di qualità deve necessariamente passare attraverso una qualificazione dell’offerta basata sulla valorizzazione delle tipicità e delle ricchezze locali, paesaggistiche e artistiche, ma anche produttive. In questo senso la Toscana ha molto da ancora offrire e la strutturazione di itinerari alternativi alle mete iperfamose è la via più efficace per mettere in contatto la domanda dei turisti con l’offerta proposta dai nostri territori. Come abbiamo visto oggi oltre alla Francigena ci sono altri Cammini della Fede che al pari della Francigena vogliamo valorizzare e far riscoprire visto il grande interesse che ruota attorno a questo mondo”.

La scoperta delle realtà meno note attraverso itinerari e cammini implica la presenza di infrastrutture adeguate ed in questo senso va la scelta di potenziare i sistemi di mobilità ‘dolce’ presenti in Toscana o di realizzarne di nuovi.

Il Piano Regionale Integrato Infrastrutture e Mobilità ha previsto la creazione di grandi itinerari ciclabili di valore regionale, tra i quali anche una Ciclovia della Francigena, il cui itinerario è già stato definito. E’ intanto in fase di completamento un’altra grande ciclovia, la Ciclopista dell’Arno. Il suo percorso va dal Falterona in Casentino a Marina di Pisa seguendo il corso del fiume e, collegandosi al Sentiero della Bonifica che corre lungo il canale maestro della Chiana tra Arezzo e Chiusi, raggiunge una lunghezza complessiva di 430 km ed unisce 4 Province e più di 60 Comuni. Tra le altre grandi vie ciclabili che la Regione Toscana si è impegnata a realizzare, presentate negli interventi introduttivi della mattinata, è stata ricordata la ciclopista Tirrenica. Questo itinerario sarà lungo circa 300 km (lunghezza che può crescere fino a 500 km considerando le varianti e i collegamenti con altre piste esistenti nelle aree attraversate) e potrà entrare a fare parte anche di una più ampia pista costiera in base ad accordi sottoscritti con le Regioni Liguria e Lazio.

“Siamo davanti al progetto di un itinerario dalla straordinario valore paesaggistico-turistico-culturale – ha detto l’assessore regionale alle infrastrutture Vincenzo Ceccarelli commentando il progetto di ciclovia Tirrenica – una ciclopista costiera che dalla Francia del Nord porti verso il sud Italia passando attraverso tre Regioni, 30 comuni, cinque province, 12 porti, due parchi naturali. Un grande progetto di valore nazionale ed europeo che verrà sottoposto all’attenzione del  Governo per ottenere finanziamenti specifici”.

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About the Author: Luca Stellati