Volontari ripuliscono il fiume Cecina e, diventa occasione per prendere coscienza delle problematiche del territorio

Domenica, 14 maggio 2017, numerosi cittadini provenienti dai paesi di Casole d’Elsa, Radicondoli e altri comuni limitrofi su iniziativa del Comitato Difensori della Toscana e del Comitato x Radicondoli, si sono ritrovati lungo il fiume che unisce e attraversa i loro territori, uno dei corsi d’acqua più rappresentativi dell’intera Toscana, la Cecina

14maggio 2017 da Giovanna Limonta del Comitato Difensori della Toscana, Radicondoli

Aderendo all’iniziativa “Let’s clean up Europe“, che in questo week end ha riunito tanti cittadini europei sotto la bandiera della protezione ambientale e la sensibilizzazione al problema dei rifiuti, anche i cittadini dell’Alta Val di Cecina si sono sentiti parte di un movimento sempre più vasto di persone attente ai problemi dell’ambiente e consapevoli che l’unico sviluppo possibile debba essere per prima cosa sostenibile per l’ambiente.

Con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale di Casole d’Elsa i partecipanti hanno ripulito gli argini dalla spazzatura gettata da persone incivili, spazzatura che se non viene rimossa, può venire trasportata a valle per chilometri in occasione delle impetuose piene del fiume.
Partendo da una vecchia draga (chiusa e mai pienamente bonificata) posta sotto il borgo di Monteguidi il numeroso gruppo di partecipanti si è diviso in due squadre per dirigersi una a nord, verso il Masso delle Fanciulle, e l’altra a sud, verso l’affluente Vetrialla.
Le operazioni di raccolta si sono svolte con impegno, segno di una forte coscienza ambientale e attaccamento al territorio. Si sono raccolti diversi sacchi di spazzatura e individuate discariche abusive apparentemente datate.

Gli organizzatori dell’evento hanno avuto modo di spiegare ai partecipanti come il tratto del fiume percorso sia oggetto, da parte dell’Autorità Idrica Toscana, di un progetto che prevede la realizzazione di un invaso artificiale denominato “Invaso Pian di Goro”. L’allagamento della zona stravolgerebbe irrimediabilmente la natura e la bellezza di quei luoghi facendo scomparire per sempre i particolari e unici habitat naturali esistenti.

Habitat su cui un gruppo di ricercatori scientifici, in collaborazione con il Comitato Difensori della Toscana, ha avviato nel 2016 uno studio per valutare se siano presenti le caratteristiche necessarie per istituire un sito di interesse comunitario.
Difficile credere che un luogo così prezioso e bello possa inoltre essere oggetto di un’ulteriore minaccia, un permesso di ricerca geotermico che potrebbe portare alla costruzione di centrali a ridosso del fiume, proprio qui dove la natura sembra essersi finalmente riappropriata dei propri spazi.
Con una nota di amarezza, dopo aver portato i rifiuti raccolti ai punti di ritrovo, i partecipanti si sono salutati uniti dalla stessa convinzione: dovranno essere portate avanti con determinazione tutte le azioni che la legge consente per fermare questi progetti speculativi, progetti inutili che rischiano di rovinare per sempre un bene prezioso, la nostra terra.

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