Voterò è chiederò di VOTARE No al referendum costituzionale

18ottobre 2016 di Rocco Pompeo

Image and video hosting by TinyPicNella riforma costituzionale Renzi/Boschi sottoposta al voto popolare c’è del nuovo e del giusto; peccato che il nuovo non sia giusto ed il giusto non sia nuovo !

rocco-pompeoCambiare la Costituzione è un compito alto e nobile e deve essere accompagnato da larga partecipazione  popolare. Le grandi e gravi questioni istituzionale e costituzionali di oggi in Italia debbono trovare momenti di confronto di merito di fronte al paese, per consentire a tutti i cittadini il diritto di scegliere.
Questa la natura di un referendum costituzionale, non già la chiamata a dire Sì o NO ad un mediocre testo,privo di coerenza e ricco di ambiguità e di contraddizioni. A dicembre dunque le italiane e gli italiani saranno chiamati a schierarsi pregiudizialmente a favore o contro una formulazione di revisione costituzionale in una consultazione a deriva sempre più marcatamente plebiscitaria, con un dibattito/scontro avulso dal merito fortemente negativo delle scelte,delle soluzioni indicate,delle prospettive di azione, tutte peraltro segnate e caratterizzate da incoerenza e contraddizioni. Senza mettere in conto poi che si è proceduto alla revisione costituzionale con i caratteri e le metodologie della legislazione ordinaria, sia nella fase di adozione della riforma – anche a colpi di ripetuti ed impropri voti di fiducia al governo ! – sia nella sua messa in atto, con la previsione di successivi adempimenti, di atti di concretizzazione, ed altri meccanismi di attuazione che graveranno per parecchio tempo sull’ adozione efficace dei provvedimenti di revisione.

Viene alla luce il rifiuto, da parte del capo del governo e dei gruppi dirigenti delle formazioni politiche, della strada maestra per un Paese che vuole modernizzare il proprio sistema politico ed il proprio ordinamento istituzionale : la via dell’ Assemblea Costituente.

Cogliere ed esplicitare le ragioni e le motivazioni di tale rigetto della sovranità popolare, e con l’ assunzione di un percorso sostanzialmente “incostituzionale” di un “governo costituente”,servirà a superare lo schematismo di contrapposizione sterile tra Riformisti e Conservatori, lasciando ai margini i Riformatori per la Democrazia Aperta.
Siamo consapevoli della necessità, dell’ urgenza e dell’ opportunità di una revisione costituzionale
seriamente elaborata e coerentemente tesa a superare ulteriori convulsioni politico-istituzionali ed a scongiurare pericolose cadute del quadro democratico, esiti certi invece della riforma sottoposta al voto popolare il 4 dicembre.
Siamo per il cambiamento, siamo per un cambiamento profondo, ma lo vogliamo ancorato alla partecipazione popolare; lo vogliamo al di qua ed al di là dei partiti; lo vogliamo in questo caso percorrendo la via maestra di una Assemblea Costituente. Una Assemblea Costituente :
— a vasta rappresentanza popolare con almeno 450 componenti
— a composizione proporzionale pura su liste nazionali eventualmente articolate regionalmente
— a tempo determinato: sei mesi con una sola possibile proroga di altri tre mesi e referendum
— a mandato finalizzato, esclusivo e specifico
— ad incompatibilità piena per i suoi membri con ogni altro incarico istituzionale, legislativo, ecc.

L’ Italia è cambiata, ed il cambiamento esige innovazioni istituzionali e costituzionali. Ritengo che si debba assecondare tale cambiamento da una parte fondandolo sulla sovranità popolare, dall’altra conseguendo un buon ordinamento della Repubblica e di una società democraticamente aperta.

E’ nostro imprescendibile dovere votare No al referendum

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https://www.senato.it/documenti/repository/istituzione/costituzione.pdf

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