27 ottobre sciopero generale indetto Sindacato Generale di Base, intervista a Antonio Piro e Federico Giusti 

26ottobre 2017 da redazione Pisa

Il 27 ottobre è stato indetto lo sciopero generale da una parte del sindacalismo di base, aderente a Cub, Sgb, Sicobas e Usi. In Toscana ci sarà la manifestazione regionale a Firenze e un secondo appuntamento promosso a Prato dai disoccupati riunitisi in comitato. 

Pisorno ha intervistato Antonio Piro e Federico Giusti del Sindacato Generale di Base:

D: Le ragioni di questo sciopero quali sono?

“Abrogare la legge Fornero. La maggioranza dei pensionati vive con pensioni sempre meno adeguate al costo della vita, i giovanissimi rischiano di andare in pensione a 70 anni e forse oltre e di dover versare una cinquantina d’anni di contributi che ogni giorno diventano sempre piu’ leggeri anche in virtu’ delle scelte Governativo di assegnare sgravi fiscali e decontribuzioni per i neo assunti al padronato. Governo e Politici ogni giorno rilasciano dichiarazioni allucinanti, per esempio “se la vita sarà sempre più lunga e si  vivrà più a lungo dovremo tutti\e, necessariamente, andare in pensione sempre più tardi. Mentre continua lo smantellamento della pensione INPS confermato (tra le “principali misure” del ddl Bilancio licenziato dal Governo per il 2019) per la generalità dei lavoratori è previsto come nuovo requisito per l’accesso alla pensione 67 anni di età come scritto nella legge Fornero.
A fronte di questa situazione il messaggio veicolato va respinto con forza perchè si vuole imporre la previdenza integrativa con la motivazione che le pensioni del domani saranno insufficienti. Sta passando l’idea che la previdenza e la sanità integrative siano
insostituibiloi, non a caso nei meccanici al posto degli aumenti contrattuali sono arrivati i bonus e incrementi della pensione\sanità integrativa. Ci perdiamo in termini economici per i mancati aumenti e perchè nel frattempo continuiamo a pagare le tasse per un servizio pubblico che stanno scientemente distruggendo solo per favorire le privatizzazioni. Basterebbe  questa considerazione per scioperare il 27 Ottobre, noi scioperiamo e Cgil Cisl Uil recitano solo una parte per altro un copione già visto con parole roboanti seguite dalla accettazione delle politiche governative e dalla assenza di
conflittualità in difesa dei nostri diritti. Ormai Cgil Cisl Uil, soprattutto dopo la firma dell’accordo sulla rappresentanza del Gennaio 2014, non si distinguono piu’ da padroni e Governo.”

D: solo la abrogazione della Fornero?

“Certo che no, in questi mesi stiamo toccando con mano i danni provocati dalla riforma degli ammortizzatori sociali che sono stati ridotti ai minimi termini e risultano inadeguati a fronteggiare la crisi. Poi c’è l’aspetto contrattuale, basta ricordare che nel Pubblico Impiego se la caveranno con meno di 50euro netti di aumento dopo 9anni di blocco. E come se non bastasse parte di questi soldi rischiano di non arrivare se collegati al meccanismo della performance nella contrattazione decentrata. Poi ricordiamo i codici discplinari da caserma che permettono la repressione delle voci scomode nei luoghi di lavoro, l’assunzione ventilata di 50 mila precari quando il loro numero è di gran lunga superiore. Guardiamo con interesse ai Coordinamenti e Comitati di precari che stanno nascendo dalla Sanità agli Istituti di Ricerca ma, diciamo loro di farsi promotori diretti delle istanze che portano avanti. La delega in bianco data a Cgil Cisl
Uil negli anni ha portato solo al precariato e alla mortificazione dei precari stessi. A due anni e mezzo di distanza dalla pronuncia della Corte per il rinnovo dei contratti, giudicato illegittimo, i contratti attendono ancora di essere firmati e lo saranno al massimo ribasso, anzi corriamo il rischio che i pochi aumenti, per altro inadeguati a recuperare il potere di acquisto perduto… oltre 1.000euro annui a dir poco, siano in competizione con la stabilizzazione dei precari e le assunzioni nel pubblico. In dieci anni abbiamo perso nella PA 500mila posti di lavoro. Fate due calcoli e vi renderete conto che con gli attuali stanziamenti del Governo non recupereremo nè occupazione nè tanto meno potere di acquisto.”

D: Oggi il diritto di sciopero è minacciato?

“Sta per arrivare industria 4.o che cancellerà migliaia di posti di lavoro e come nel 1990, quando dettero il via alle privatizzazioni, hanno bisogno di reprimere sul nascere il conflitto in difesa dei salari e dei posti di lavoro. Dopo il riuscito sciopero nei trasporti del giugno scorso, in Parlamento hanno già depositato alcune proposte di legge che mirano a rendere impraticabile il diritto di sciopero e anche in questo caso Cgil Cisl Uil sono dalla parte del Governo per tutelare i loro Caaf, gli Enti bilaterali e il business di Sanità e Previdenza Integrativa. Difendere il diritto di sciopero sarà possibile se portiamo avanti il conflitto nei luoghi di lavoro e nella società. Il mettersi solo sulla difensiva ci porterà alla sconfitta come accaduto da 40anni a questa parte.”

D: perchè non è stato possibile uno sciopero unitario di tutto il Sindacalismo di Base?

“Perchè Cobas e Usb fino a 40giorni fa non parlavano neppure di sciopero? Lo chiediamo alla loro base. Lo sciopero poi indetto per il 10novembre, da usb e cobas, sembra piu’ dettato da ragioni di mera contrapposizione elettorale (in primavera ci sono le elezioni Rsu nel pubblico) rispetto al restante sindacalismo di base e dal fatto che queste due organizzazioni hanno sottoscritto l’accordo sulla rappresentanza del gennaio 2014, la tomba della democrazia nei luoghi di lavoro. A noi sembra che lo sciopero di novembre tiri la volata alla manifestazione di Eurostop del giorno 11, piattaforma dietro alla quale c’è la volontà dei vertici di Usb di spendere la loro forza anche in ambito politico. Noi al contrario, pensiamo che il sindacato non debba essere funzionale a giochi politici o partitici, rappresentare una forza genuina e di classe senza la quale non riprenderà il conflitto nel nostro paese. Noi sappiamo di non avere l’accesso in tanti posti di lavoro, il nostro sciopero non avrà visibilità mediatica ma siamo certi che la piattaforma e le pratiche coerenti con gli obiettivi che ci siamo dati siano elementi dirimenti per tutelare salari, pensioni e la democrazia nei luoghi di lavoro e piu’ in generale nella società.”

 

Recommended For You

About the Author: Pisorno