D.L. sulla sicurezza integrata. Nuove Leggi speciali che trasformano la repressione, in ordinaria amministrazione

Approvato alla Camera il decreto legge sulla sicurezza integrata che rappresenta il nuovo modello con cui governare e gestire la sicurezza. Una sorta di ridistribuzione dei poteri e delle responsabilità tra i soggetti istituzionali, tutti chiamati a concorrere al decoro

17marzo 2017 da Federico Giusti, Pisa

Il provvedimento fortemente voluto dal Ministro Marco Minniti, di cui ricordiamo anche il Decreto sull’immigrazione, un salto di qualità nella strategia del Governo e nella emanazione di nuove leggi speciali. 
Sono in molti ad avere dimenticato che, in Italia la legislazione emergenziale approvata negli anni della lotta armata è ancora vigente e, neanche in materia di agibilità sindacale nei luoghi di lavoro le legislazioni vigenti in Italia non sono certo tra le più’ garantiste e democratiche.

Il nuovo modello di governo della sicurezza nasce dalla Campagna di Paura lanciata da emittenti televisivi e giornali che, ogni giorno, sulla carta stampata o in tv nelle ore di punta, raccontano di un paese Far West dove i cittadini sarebbero letteralmente assediati dalla malavita di piccolo e medio calibro, tutti insicuri e incapaci anche di difendere la propria casa, dalla intrusione di mal intenzionati.

Narrazioni tossiche a rimuovere le cause reali della crisi, il diffondersi delle disuguaglianze sociali, articoli e trasmissioni costruite per suscitare emozioni forti e diffondere l’idea che la priorità è la lotta alla criminalità, non la creazione di nuovi posti di lavoro, non la costruzione di case popolari, non l’abbattimento delle liste di attesa negli Ospedali, non investimenti pubblici per ammodernare reti e infrastrutture, non lavoratori di pubblica utilità per la messa in sicurezza del territorio. 
Una campagna costruita ad arte, con il Partito Democratico subito corso ai ripari concertando con i sindaci un nuovo pacchetto di Leggi, associando Stato, Regioni, Città metropolitane, Province e Comuni, promuovendo comitati di cittadini, tutti insieme, nel nome della sussidiarietà, a difendere il decoro urbano, l’ordine e la sicurezza.

Ricordiamo che le Linee Guida generali, delle politiche pubbliche per la sicurezza integrata, sono adottate su proposta del Ministero dell’Interno con tanto di accordo con la Conferenza unificata Stato Regioni.

Il modello sussidiario, previsto anche dalla Costituzione, viene oggi utilizzato per costruire una rete che vede magari gli enti locali disimpegnarsi dalla cura del territorio o dalla manutenzione delle scuole, per sposare invece la linea della tolleranza zero. Non a caso non si rimuovono i blocchi del turn over in materia di assunzione di personale nella Pubblica amministrazione ma si prevede una deroga solo per la Polizia municipale (turn over non al 25 ma all’80%) ormai concepita come forza di ordine pubblico e sempre meno atta alla regolamentazione del traffico, al controllo degli abusi edilizi.

Veniamo da anni nei quali numerosi sindaci “sceriffi” si sono fatti promotori di ordinanze poi respinte da Tar, eppure lo strumento dell’ordinanza torna in auge.

I Consigli Comunali, ormai esautorati di molte funzioni (grazie alla elezione diretta del Sindaco) e un sistema maggioritario che blinda le maggioranze (vanificando ogni serio dibattito sulle questioni dirimenti), avrà la possibilità di approvare Regolamenti comunali con tanto di norme a tutela della sicurezza urbana. Potrebbe accadere che per la sicurezza urbana venga proibita ogni manifestazione nei centri storici o si decida di non vendere alcolici dopo una certa ora, sono solo esempi ma basta guardare alle Ordinanze di tanti Comuni per capire cosa potrebbe accadere. Si va rafforzando anche il potere dei Sindaci con una nuova formulazione degli articoli 50 e 54 TUEL, si attribuiranno poteri maggiori ai sindaci proprio sugli argomenti specifici della sicurezza, per dirla tutta, avranno un ruolo determinante e di coordinamento tra i vari soggetti istituzionali nella tutela del cosiddetto decoro urbano.

E allora tra Comitati straordinari e metropolitani sulla sicurezza, a Polizia locale e Sindaci saranno assegnati nuovi poteri come il “DASPO” urbano (allontanamento o meglio ancora divieto di accesso), mano libera nello sgombero di occupazioni, la possibilità di chiudere pubblici esercizi sospendendone temporaneamente le attività, provvedimenti feroci contro i Writers.

Il partito democratico, in Parlamento, ha votato un emendamento di Forza Italia con cui si prevede l’arresto in flagranza differita di quanti sono stati ripresi (filmati o fotografati) durante manifestazioni nell’atto di commettere alcuni reati. In poche parole l’arresto non sarà immediato ma potrà avvenire nei giorni successivi,entro le 48 ore successive a quando è stato commesso il fatto. 

E sempre su richiesta delle destre è stato ritirato l’emendamento favorevole a introdurre il codice identificativo sulle divise della polizia, pare che potrebbe essere reintrodotto al Senato ma non abbiamo certezze.

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