Dispersione di acqua potabile, in località Le Pescine. Dopo la risposta di Acque SpA, Marco Chiletti replica al Sindaco di Calci

26agosto 2017 da Marco Chiletti

A seguito della dalla segnalazione sulla Dispersione di acqua potabile, in località Le Pescine nel comune di Calci e dopo la risposta di Acque SpA, Marco Chiletti replica al Sindaco di Calci con una lettera, che postiamo integralmente:

Il 23/08/2017 12:45, il Sindaco Massimiliano Ghimenti ha scritto:

> Caro Marco, Ti inoltro quanto pervenuto da parte di Acque in merito alla tua segnalazione…

Innanzitutto, sappi che mi dispiace essermi dovuto nuovamente rivolgere alla tua autorità per ottenere dalla Monopolista un minimo di rispetto nei confronti della popolazione-suddita; dacché, a quanto mi risulta, AcqueSpa non si era finora degnata di una risposta nemmeno agli uffici comunali preposti. E dico “un minimo” riferendomi al solo fatto che, in seguito al tuo intervento, sia stata comunque data una risposta. È piuttosto sul contenuto di tale risposta, invece, – offensivo per la mia intelligenza – che non posso però esimermi eccepire!.

> Ecco quanto fornito da Acque SpA: 

“Purtroppo su questo tubo si è verificata una perdita per la riparazione della quale sarebbe stato necessario fermare il pompaggio e lasciare senza approvvigionamento Calci e zone limitrofe per un tempo molto lungo…” (Riscontro poi successivamente, prima sul “Tirreno” poi, ancora, su “Pisorno”, consimile versione ufficiale da parte dell’Azienda per ‘calmare – appunto! – le acque’).

Ora, io mi rendo conto che, per la tua posizione istituzionale, sei tenuto a prestar prioritariamente fede a quanto i dirigenti dei vari servizi pubblici in appalto ti comunicano anche se, come ricorderai, tu ed io abbiamo già avuto modo di verificare, lo scorso anno, come il dott. Silvestri, ‘Direttore amministrazione, finanza e controllo di Geofor’ ci avesse scientemente mentito sull’identità del distributore concessionario delle bollette. Con quest’altra asserzione dell’ing. Mazzoni di Acque SpA comincio a pensare che, tra i responsabili della gestione dei servizi in appalto, i falsi siano contemplati fra le usuali modalità di relazione sia con l’utenza che con i suoi amministratori pubblici. Essendosi pertanto l’ing. Mazzoni, ‘Responsabile reti e impianti idrici di zona’, dichiarato “a disposizione per chiarimenti” esigo adesso che mi dimostri con quali raffinate, imperscrutabili tecnologie satellitari abbia potuto appurare, dall’aria condizionata del suo ufficio di Ospedaletto, l’entità dei lavori necessari a riparare la tubazione, tuttora coperta dall’asfalto, tale da poter asserire di dover “lasciare senza approvvigionamento Calci e zone limitrofe per un tempo molto lungo” (concetto ribadito anche nel menzionato comunicato stampa): sarei davvero curioso di leggere la relazione dei tecnici (rabdomanti? veggenti?) inviati ad effettuare il sopralluogo, perché io, per individuare la nostra conduttura (e scoprirla intatta), lo scavo l’ho effettuato con piccone e pala. D’altronde, a smentirlo, lo attende al varco l’intervento promesso “a giorni”… A meno che, per “riparazione”, l’ingegnere non intenda “rifacimento ex-novo”, del cui preventivo dubito alquanto l’esistenza (anche in considerazione di quanto vado esponendo qui di seguito).

In merito all’asserzione:

“È su questa tubazione che, anche a causa delle maggiori sollecitazioni cui è sottoposta la rete idrica in casi di perdurante siccità, si è verificata la perdita”

invito l’ing. Mazzoni a non imputare responsabilità ad alcuna “maggiore sollecitazione” il guasto ad una tubazione di quella portata, ma, casomai all’incuria in cui il Gestore l’ha abbandonata da anni. Mi vedo costretto qui a ricordare che già nel luglio del 2012 accadde un identico episodio proprio pochi metri sopra l’attuale incidente; anche in quell’occasione avvertii Acque SpA che dalla fatiscente conduttura pubblica – e non dalla nostra (che vi corre affianco per una decina di metri) come in un primo tempo presunto – fuoriusciva un consistente getto. Sorprendentemente, in quell’occasione, il danno fu rapidamente riparato entro 48 ore dalla segnalazione; unico neo:

“l’amara scoperta, nei giorni susseguenti, del guasto per oltre un migliaio di euro procurato al nostro impianto durante l’esecuzione dei lavori, senza poi esserne civilmente nemmeno avvertiti”.

Dunque, quantomeno da cinque anni il Concessionario dovrebbe essere al corrente che uno dei più importanti canali di rifornimento del paese si trova in pessime condizioni: nel momento in cui l’importante deposito idrico di S.Andrea viene sottoposto a laborioso restauro (in piena stagione arida!), fare affidamento,  sovraccaricandola, su una conduttura già in precarie condizioni per garantire l’acqua a mezza Calci è davvero esercizio di alta acrobazia ingegneristica.

E se invece ne è in progetto la sostituzione, si attende prima che sia la Giunta comunale a stanziarne i fondi? Perché leggo (pisainformaflash.it/comunicati-stampa/dettaglio) del 28/05/2017 – 1,8 milioni di euro per lavori alle condotte idriche (comune di S.Giuliano):

«Pur tenendo conto di una non illimitata disponibilità economica prevista dal Piano degli investimenti, Acque SpA ha deciso di procedere con un significativo finanziamento di circa un milione di euro. Su richiesta dell’amministrazione comunale (che, dal canto suo, garantirà un investimento di circa 800mila euro)…».

È più che ovvio che debbano essere le finanze pubbliche a contribuire per sopperire alla “limitata disponibilità economica del Piano degli investimenti” del Gestore, se AcqueSpA a fine anno deve distribuire cospicui dividendi agli azionisti, così come il Referendum (vinto?) nel 2011 avrebbe invece inteso contrastare!

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