Il libro ‘’I robot e noi’’ di Maria Chiara Carrozza e industria 4.0. La premiazione degli studenti Itis Galilei e Liceo Cecioni di Livorno

16marzo 2018 da Ruggero Morelli

La presentazione del libro ‘’I robot e noi’’ di Maria Chiara Carrozza, si è tenuta il 12 marzo 2018 nella sede di Confindustria a Livorno, e nell’occasione Lorenzo Santalena, vicepresidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Livorno-Massa, ha premiato gli studenti del Liceo scientifico “Cecioni” e dell’Itis “Galilei” di Livorno che hanno partecipato a “Zero Robotics”, competizione di programmazione robotica tra scuole superiori di tutto il mondo. L’autrice, docente di bioingengneria alla Scuola Superiore sant’Anna, ha colto l’attenzione degli imprenditori e dei ragazzi descrivendo l’attualità dei vari aspetti della ricerca, della robotica e della biorobotica. 

Il ruolo dell’Istituto Sant’Anna, nel quale Carrozza ha lavorato per molti anni sino a diventarne direttrice, prima della esperienza di Ministro dell’istruzione,   si è arricchito da pochi giorni della collaborazione stretta con la Normale e con il centro Iuss di Pavia. I tre centri resteranno autonomi mentre saranno uniti da un unico consiglio di amministrazione. Questa operazione che va in controtendenza in Italia ed Europa, perchè i centri universitari vivono in prevalenza nelle loro monadi, per privilegiare il metodo interdisciplinare e la condivisione dei risultati. Sarà questo un valore in più nella positiva concorrenza tra centri che operano con finalità di offrire al mondo delle imprese occasioni per produzioni nuove nei settori come la sanità e la qualità della vita. 

L’esempio della lotta alle epidemie in alcuni paesi del sud del mondo fa capire la necessità di disporre di specialisti di diverse materie oltre la ingegneria, la bioingegneria e la robotica, come la biologia, la comunicazione, il diritto internazionale ecc. 

Questo nuovo aspetto della collaborazione tra istituti va in parallelo con il protocollo che, tra i primi in Italia, nell’ottobre 2017 ha firmato la Confindustria di LivornoMassaCarrara con l’Università di Pisa-facoltà di economia. 

L’accordo quadro prevede collaborazioni tra mondo della ricerca e industrie del territorio.

Si è dato vita così ad un comitato di gestione che avrà il compito di accogliere le istanze e le proposte delle due parti, rendendole coerenti con le esigenze dei rispettivi programmi. Al centro della presentazione la prof.Carrozza ha posto il racconto dell’origine delle ricerche nel campo della biorobotica chiamata anche soft-robotica. 

Circa dieci anni fa, nel laboratorio che si trova nei locali dello Scoglio della Regina, la ricerca si incentrò sulla natura e comportamenti degli animali come ad esempio il polpo e poi il granchio. Da li nacque la fase della creazione di robot piccoli e grazie ai nuovi materiali sperimentati i soft-robot. Si vide che la loro applicazione ben si adattava ai vari settori della sanità, della riabilitazione, della qualità della vita degli anziani e di coloro che avevano menomazioni motorie. Ma anche agli interventi nel mondo del mare, dell’ambiente e dei rifiuti (plastica)che stanno opprimendo il pianeta.  Addentrarsi con i robot la dove l’uomo non può andare come al fondo dei mari oppure in zone da evitare per i pericoli presenti. Si studiarono le caratteristiche fisiologiche delle gambe dei polpi che possono effettuare movimenti particolari in situazioni anche difficili; si sono studiate le caratteristiche delle piante e delle loro radici, che si muovono sotto terra, per ricavare soluzioni utili a conoscere meglio la qualità del sottosuolo, difenderci da catastrofi, migliorare salvataggi, ma anche esplorare altri pianeti.

“Si sono aperte, ha detto Maria Chiara Carrozza, praterie di intervento per le nostre aziende per la produzione di apparecchiature che ci possono vedere tra i primi nel mondo attesa la nostra indubbia capacità manufatturiera, unita ad una cultura che affonda le radici nei periodo più fervidi del rinascimento.  Siamo di fronte ad una occasione per essere attori del nostro futuro come produttori e non soltanto commercianti. Lo siamo stati un tempo con le intuizioni di Adriano Olivetti, possiamo tornare ad esserlo oggi.”

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