“Kaiowà-Guaranì: il dramma di un popolo privato delle sue terre ancestrali”, venerdì 7 aprile l’incontro con il capo Ladio Veron

3aprile 2017 di Andrea Vento

Le ragioni del viaggio in Europa di Làdio Veron, Cacique Guarani – Kaiowà del Mato Grosso do Sul (Brasile):

“Facciamo appello a tutte le organizzazioni politiche, accademiche, ambientali e culturali, a militanti ed attivisti per i diritti umani e per la costruzione di un mondo migliore: chiediamo loro di dare il benvenuto al Cacique Ládio Verón durante il suo soggiorno in Europa nel 2017. Con il suo viaggio denunciamo a livello internazionale la violenza continua subita in generale dalle popolazioni indigene in Brasile, e in particolare dai popoli Kaiowá e Guarani.”

Inizia così il messaggio che nel gennaio di quest’anno il Tribunal Popular brasiliano ha lanciato a cittadini e organizzazioni dei paesi europei per sostenere il viaggio di Ládio Veron, cacique del popolo Guarani-Kaiowá del Mato Grosso; una popolazione sottoposta a continue e inaccettabili malversazioni e violenze da parte dei grandi fazendeiros che stanno estendendo le loro monocolture oltre misura nel territorio, con la complicità del governo brasiliano, sotto la pressione dalla potente e nutrita lobby di parlamentari possidenti terrieri e latifondisti (dei 594 membri del Congresso Brasiliano, 207 rappresentano direttamente la grande agro-industria). All’appello del Tribunal Popular hanno risposto molte organizzazioni italiane, predisponendo un intenso itinerario di incontri in città italiane con Ládio Veron dal 2 all’11 aprile prossimi.

 In Toscana nord-occidentale, l’appello è stato raccolto da un gruppo di associazioni che organizzano un appuntamento intitolato  “Kaiowà-Guaranì: il dramma di un popolo privato delle sue terre ancestrali”.

Venerdì 7 aprile alle ore 18.00, Ristorante Soul Kitchen (via Aurelia Sud, 12 – Pisa), incontro pubblico con Ládio Verón Cavalheiro,

moderatore Aldo Zanchetta, promosso da Gruppo Insegnanti di Geografia Autorganizzati (Giga), Mininotiziario America Latina e Associazione Italia Nicaragua di Livorno con l’adesione di “Libera università Popolare A. Bicchierini” di Livorno, associazione “Italia –Cuba circolo di Livorno”, Pax Christi Pisa e Centro Gandhi Onlus.

 Il Tribunal Popularè sorto nel 2008, nel sessantesimo anno dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani quando iniziò a discutere delle costanti violazioni dei diritti umani da parte dello stato brasiliano, in particolare nei riguardi delle componenti più povere e indifese, le popolazione negre e indigene. Il popolo Guarani-Kaiowá (1) è uno dei tre principali sottogruppi del popolo Guarani in Brasile composto da circa 30mila persone mentre altre 10mila circa sono presenti in Paraguay (altri sottogruppi Guarani sono presenti in Paraguay, Bolivia, Argentina). I sottogruppi Guarani-ñandeva, Guarani-Kaiowa e Guarani-Mbya hanno forme linguistiche, costumi, pratiche rituali e organizzazione politica e sociale differenti.

Ládio Verón Cavalheiro, il cui nome indigeno è Avã Taperendi, 50 anni, cacique della comunità Takuara, è uno dei leader della Aty Guaçu, l’assemblea generale dei Guarani-Kaiowá ed è il portavoce di questo popolo nel viaggio in corso attraverso sette paesi europei. Professore di Storia, laureato nell’Università Federale del Grande Dorados, ha insegnato nella scuola delle comunità Guarani-Kaiowá. Oggi è un campesino nella sua comunità, negli ultimi mesi ha dovuto vivere in clandestinità, minacciato di morte dai pistoleros dei fazenderos che già uccisero, nel 2003, suo padre Marcos Verón, cacique della comunità di fronte alla propria famiglia.

I Guarani-Kaiowá hanno una intensa vita spirituale legata alla terra e la cacciata dai loro territori è causa di traumi profondi che portano molti suoi membri, soprattutto giovani, a suicidarsi. Nel 2012 i Kaiowà in Aty Guassù, dopo l’ennesimo decreto di espulsione avevano provocato il governo e l’opinione pubblica con una dichiarazione: “Decretate la nostra estinzione e seppelliteci quaggiù”. Come reazione, ebbe origine nel paese una campagna di solidarietà col lemma “Io sono Guarani-Kaiowá”. Gli aderenti a questa campagna pospongono al loro nome la sigla GK (Guarani-Kaiowá).

I governi brasiliani sono sempre stati reticenti nel mantenere l’impegno, contenuto nella Costituzione del 1988, di demarcare e proteggere le terre indigene e la situazione si va facendo più difficile con l’attuale governo che ha proposto un emendamento costituzionale in base al quale i popoli indigeni vedrebbero ridotti i loro territori dal 13 % al solo 3 % del territorio nazionale. Attualmente, questa etnia occupa un territorio ampio meno dello 0,2% del Mato Grosso do Sul.

“I Guarani-Kaiowá vivono nello stato del Mato Grosso do Sul, alla frontiera del Brasile con il Paraguay. La maggioranza dei Guarani-Kaiowá che per più di duemila anni hanno stabilito una relazione vitale con i 350mila kmq di foreste e valli della regione, è stata espulsa dalle proprie terre ancestrali. Il progetto di espulsione, iniziato dai colonizzatori 500 anni fa, negli ultimi tempi ha visto crearsi grandi unità agro-industriali con i loro alleati politici e del settore esportazione, impegnati a vendere o concedere terre indigene come se in esse non vivesse alcuno. Di fronte alla minaccia di estinzione, i Guarani-Kaiowá stanno chiedendo alla comunità internazionale di non permettere che questo genocidio si concretizzi. L’espulsione dai propri territori significa la morte lenta del popolo e della cultura Guarani-Kaiowá. I successivi governi brasiliani non hanno onorato gli obblighi contratti con la Costituzione del 1988 e non hanno delimitato il territorio degli indigeni esponendone i componenti a ogni tipo di violenza a cui vari settori della società ricorrono per espellerli.” (Il popolo Guaraní resiste di Christina Pantzis)

Il messaggio inviato dal Tribunal Popular termina enunciando lo scopo del viaggio di Ládio Veron in Europa:

“Di fronte a un futuro così cupo, il capo Ládio Verón dei Guarani-Kaiowá, figlio del capo Marco Verón, assassinato nel 2003 davanti alla sua famiglia da guardie assoldate dai fazendeiros (proprietari di grandi aziende agricole), è in viaggio per l’Europa dove intende trovare alleati internazionali per sostenere con fermezza la lotta delle popolazioni indigeni in Brasile.Cacique Ládio (capo Ládio) vuole parlare della situazione delle popolazioni indigene in Brasile, in particolare nel Mato Grosso do Sul, al fine di trovare appoggio politico e finanziario per aiutarle ad organizzarsi e lottare contro le violazioni dei loro diritti annunciate per i prossimi anni. Il governo brasiliano ha già colpito il supporto legale alle popolazioni indigene, indebolendo la Fundación  Nacional do Índio (FUNAI), l’agenzia governativa che garantiva alcune condizioni minime per la sopravvivenza dei popoli indigeni nelle loro terre tradizionali e altrove. Pertanto, per mezzo di questa lettera, esprimiamo con la massima sincerità il bisogno del vostro sostegno per Cacique Ládio Verón, che sarà in Europa da marzo a maggio 2017. Riteniamo che, rafforzando la protezione dei popoli indigeni in Brasile, ne difendiamo anche l’ambiente, cioè le foreste e le acque del Brasile.”

Al termine dell’incontro si terrà una cena conviviale fra i convenuti al costo di 15 euro. Per prenotazioni e informazioni sulla cena inviare una mail a andreavento2013@gmail.com

 (1)   Per un contatto diretto con queste realtà consultare: Blog di Aty Guasu (Grande Assemblea) Guarani-Kaiowá; pagina di Aty Guasu (Grande Assembla) Guarani-Kaiowá su Facebook; sito della campagna guarani Povo Guarani, Grande Povo – Terra, Vita e Futuro–http://www.campanhaguarani.org.br; sito bilingue e collaborativo TekoArandu – http://www.tekoarandu.org/; sito dell’Associazione dei Giovani Indigeni di Dourados (AJIndo) http://www.jovensindigenas.org.br/

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