La Chiesa degli Olandesi a Livorno, apre le porte all’arte con la mostra “Slavery”, dal 17 al 31 marzo. Personale di Rachele Carol Odello

Tele e installazioni nei suggestivi spazi neogotici del Tempio, sarà possibile osservare lo stato dell’aula maggiore attraverso una vetrata

16marzo 2018 da Comune di Livorno

L’antico Tempio della Congregazione Olandese Alemanna, più comunemente conosciuto come Chiesa degli Olandesi, apre   le porte all’arte con la mostra “Slavery”, in programma dal 17 al 31 marzo. 

Tele, ma anche suggestive installazioni dell’artista livornese Rachele Carol Odello troveranno spazio nell’atrio d’ingresso del Tempio  e nella sala del Concistoro; una collocazione ideale che favorirà la valorizzazione delle opere artistiche e al tempo stesso imprimerà arricchimento agli antichi spazi neogotici. 

La mostra è promossa dalla Congregazione Olandese Alemanna di Livorno e dall’associazione di promozione sociale Rossograbau con il patrocinio del Comune di Livorno e di numerosi altri enti ed associazioni.

“Slavery, questo il titolo dell’esposizione – che significa ‘Schiavitù’, riunisce una decina di opere dell’artista Rachele Carol Odello improntate sul tema della schiavitù moderna, ed in particolare sulla figura della donna Ritratta (spiega la curatrice dell’esposizione Pina Melai) in situazioni di disagio, pietrificata, vittima di modelli comportamentali, di schemi sociali costituiti che comprimono lo spazio delle emozioni, delle potenzialità espressive, della libertà di azione”.

Una donna “schiava” dunque che porta a riflettere sul disfacimento dei valori umani di oggi e di quella schiavitù sociale che non è soltanto fisica. Attraverso colori forti e pennellate decise la Odello riesce con maestria a creare questo mondo di degrado che richiama anche lo stato di degrado in cui versa ancora il Tempio Alemanno che la ospita.

Nella foto, Rachele Carol Odello

Non a caso l’artista ha voluto che in occasione della sua personale si potesse osservare, attraverso una vetrata, l’interno dell’aula maggiore del Tempio Alemanno che, si ricorderà, è ancora inaccessibile. “Slavery” comunque non è solo denuncia di degrado, ma vuole essere un monito ed un “richiamo forte” a pensieri maturi ed azioni positive volte a riaffermare il rispetto profondo per la vita. Quella ricostruzione di valori che parallelamente richiama l’esigenza di ricostruzione e recupero del Tempio, un bene prezioso per la città, simbolo di una comunità multiculturale ed aperta.

“Sento un’esigenza di ricostruzione” – afferma la stessa Odello. 

La mostra “Slavery” rimarrà aperta dal 17 marzo fino al 31 marzo.  L’inaugurazione: sabato 17 marzo alle ore 17. Rimarrà aperta tutti i giorni dal lunedì alla domenica in orario 10-12 e 16-19. Ingresso gratuito. La mostra è corredata di catalogo.

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