Polemiche, sulla proiezione del film di Sabina Guzzanti “La Trattativa”, a cui hanno assistito molte classi del liceo E. Fermi di Cecina

sabina guzzantiLa destra locale si agita evocando incompressibili e strumentali censure, mentre il sindaco Lippi sembra scandalizzarsi per l’indebita invasione della politica.

16marzo2015 di admin

A prescindere dalla considerazione che si tratta di un film documento, funzionale anche all’apprendimento critico, ma quante volte all’interno dei riscoperti sacri recinti scolastici, la politica e le Istituzioni sono intervenute e hanno promosso iniziative persino propagandistiche, spesso e volentieri senza neanche contraddittorio?

Cecina liceo fermiQuanto è successo, non va sottovalutato, se venisse accettato come un accadimento normale creerebbe un precedete pericoloso, potrebbe farsi strada l’idea che solo il vincitore ha diritto di disegnare la storia e solo ai potenti è delegato il diritto di consentire ciò che è lecito e ciò che non lo è. Cancellare dall’insegnamento il metodo critico è sempre stata l’ambizione dei regimi antidemocratici. (n.d.r.)

Ringraziamo, pertanto, il prof. Danilo Fiore per la lettera che pubblichiamo  integralmente:

La scuola ha tanti doveri. I primi sono formare, insegnare a vivere onestamente, e insegnare ad imparare in maniera da rendere autonomi gli studenti quando in futuro saranno soli nel prendere decisioni importanti.

Tanto per fare un piccolo esempio, agli alunni che entrano per la prima volta nei laboratori scientifici del nostro liceo, viene spiegato come devono comportarsi, cosa devono fare e soprattutto cosa non devono fare specialmente quando si tratta della loro incolumità. Sono sicuro che così vogliono i loro genitori.

Dopo la proiezione di un simile documentario è del tutto normale invitare gli studenti, come ho fatto come cittadino pensante con diritto di parola, a non votare partiti mafiosi o collusi con la mafia ed anche partiti che vi scendono a patti. Tutto ciò (tra l’altro ricevendo applausi di approvazione e atteggiamenti di stima), l’ho fatto senza citare alcun partito o personaggio politico. Sarei molto sorpreso, invece, se fosse stato consigliato il contrario, cioè di votare un mafioso, al pari di un insegnante che consigliasse ai propri alunni di ingerire acido cloridrico durante un’esercitazione di laboratorio.

Detto ciò, affermo di non aver assistito a nessun comizio. Nel dibattito non sono stati citati partiti o persone. Che poi, anche se fosse, vorrei ricordare che la nostra Costituzione prevede libertà di espressione. Il fatto che ad organizzare l’evento sia stata un’associazione apartitica vicina al Movimento 5 Stelle, l’ho appreso in sala. Non vedo niente di scandaloso, dato che non erano presenti simboli politici di alcun tipo e men che mai durante il dibattito sono stati fatti inviti a votare chicchessia.

Tutto il resto sono solo speculazioni da parte di chi non ha assistito al film o, se ha assistito, non lo ha compreso o non lo vuol comprendere. Suggerisco a costoro di rivederlo ponendo molta più attenzione e fidandosi maggiormente di ciò che scrivono i giudici, anziché dargli contro solo per ceca fede politica. Iniziative simili, soprattutto se suffragate da carte processuali, dovrebbero essere istituzionalizzate nelle scuole e non lasciate alla mercé degli sforzi di pochi cittadini con molto senso civico, al di là del loro credo politico.

Aggiungo che mi sarei comportato all’identica maniera se l’organizzazione fosse stata curata da persone vicine alla destra o alla sinistra. Anzi, mi meraviglio che con tutti i mezzi che possiedono, figure di spicco del centro-destra nazionale o vicine ad esse, non siano in grado di produrre un documentario sulle mafie (basato su prove processuali con tanto di nomi e cognomi), anziché mandare notte e giorno telefilm demenziali… Il primo passo per combatterle dovrebbe essere quello di parlarne, sopratutto a scuola, e soffocarle non dandogli consenso elettorale… e invece…

Sempre a titolo personale, ringrazio gli studenti del Fermi, i docenti, il preside e l’associazione “Solidarietà in movimento” (di cui non conoscevo l’esistenza) per aver permesso la visione di questa preziosa testimonianza perché gli studenti non devono rimanere ignoranti su certi argomenti come invece, sembra, qualcuno vorrebbe.

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