Polo Logistico Piaggio Pontedera: durante lo sciopero, altri 2 lavoratori in appalto licenziati, continua protesta e Presidio. Solidarietà da Rifondazione Comunista

Sandro GiacomelliSaliti a 3 i lavoratori licenziati dalla DNA di Pontedera, al delegato dei Cobas Sandro Giacomelli si sono aggiunti altri due operai

Dna pontedera17 gennaio 2016 fonte Cobas Pisa

L’azienda venerdì durante lo sciopero li ha convocati nell’Ufficio per consegnargli la lettera di licenziamento, un atteggiamento apertamente provocatorio, che non farà altro che inasprire lo scontro.

E necessariamente non si ferma la mobilitazione e la resistenza a salvaguardia del lavoro. Circa 30dipendenti stanno mantenendo il presidio ai cancelli d’ingresso e lunedì nuovo appuntamento, alle ore 5,30 davanti al Polo Logistico Piaggio di Pontedera, Via Bachir Syr Diagne Bass. I Cobas sollecitano tutte le realtà che hanno manifestato solidarietà, ad unirsi al presidio. Ricordiamo che nelle previsioni della DNA sono stati annunciati ben 17 esuberi, pertanto non è da escludere che a breve potrebbero arrivare altre lettere di licenziamento.

Pontedera dna-ceva-piaggioIn tutta questa vicenda, da evidenziare il fatto che, ad oggi, non emerga alcuna presa di posizione o di interesse da parte di Ceva (l’azienda per cui lavora in sub-appalto la DNA) e nemmeno da parte di Piaggio per cui lavora Ceva, un silenzio inaccettabile. Ma, assenti anche le istituzioni a partire dal Sindaco di Pontedera, in prima fila a fare la passeggiata della “legalità e della giustizia sociale” ma, attualmente latitante a fronte di questi licenziamenti.

Pontedera piaggio CEVA

Segue comunicato di solidarietà, da Rifondazione Comunista Pontedera:

Quanto accaduto al delegato Cobas, Sandro Giacomelli, licenziato perché in prima fila nel difendere diritti e dignità dei lavoratori, per la sua attività in difesa dei lavoratori è un fatto gravissimo che va condannato. La sua attività nella Cooperativa che lavora in sub-appalto per la Ceva, a sua volta in appalto dalla Piaggio, ha evidentemente dato fastidio al padroncino di turno.

La lotta per ottenere quei diritti minimi come il buono pasto, al pari dei loro colleghi di Ceva e Piaggio, ha dato particolarmente fastidio, ma ancor di più la richiesta della non applicazione del Jobs Act in caso di cambio d’appalto e la contrarietà agli esuberi annunciati dalla DNA di una ventina di operai.

Insomma una figura molto scomoda con cui fare i conti, e allora ci si inventa 6 provvedimenti disciplinari nel giro di pochi mesi per costruire un movente tale da giustificare il licenziamento: un licenziamento chiaramente politico. Siamo ritornati agli anni cinquanta/sessanta quando Piaggio licenziava gli iscritti al PCI e i sindacalisti più attivi. Questa liberalizzazione costruita con le controriforme del lavoro, le ultime in ordine cronologico firmate da Fornero e Renzi, ha portato a questi risultati: permettere a tutti i padroni di togliere dignità e diritti ai lavoratori.

Per noi le responsabilità non sono solo della dirigenza di DNA, ma anche della CEVA e della Piaggio che non possono tapparsi gli occhi davanti a queste palesi ingiustizie; pena la loro complicità. Quindi, chiediamo che le due aziende, Piaggio e Ceva, intervengano con forza per la riassunzione del delegato Giacomelli e degli altri due operai licenziati durante lo sciopero.

Non è ammissibile che in una cooperativa che lavora per loro, con operai che hanno le stesse mansioni, debbano esistere trattamenti differenziati e vengano cancellati diritti fondamentali. Ci rivolgiamo ai lavoratori e alle organizzazioni sindacali che non si facciano intimidire: gli operai della DNA se hanno ottenuto qualcosa è grazie alla loro coesione! L’unità dei lavoratori ha sempre fatto paura al potere.

Ci aspettiamo la solidarietà di tutti i lavoratori, quella vera che negli anni “60 portò allo scioperone e allo slogan “resisteremo un minuto più di Piaggio”.

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