Rossi con Colaninno e la vicenda delle lettere inviate dalla Piaggio a una quarantina di lavoratori, rei di ammalarsi troppo.

rossiRossi avrebbero dovuto incontrare prima i lavoratori, ascoltarli e sentire le loro esigenze, estremamente semplici

1febbraio 2015 da Rifondazione Comunista di Pontedera

piaggioCritichiamo l’incontro di Rossi con Colaninno, il fatto che ci siano rassicurazioni sui livelli occupazionali nello stabilimento di Pontedera non basta, si tace su altre questioni importanti e trascurate dalla politica del PD. Salta agli occhi la dimenticanza o volutamente ignorata questione dell’indotto e dei suoi lavoratori, ad esempio ricordiamo le difficoltà che tutt’ora attraversano i lavoratori della Officina Ristori, nate nel momento in cui Piaggio ha ridotto le sue commesse trasferendole all’estero.

Le ricadute negative sull’occupazione furono immediate con l’annuncio del licenziamento collettivo per molti operai, solo grazie alla tenace mobilitazione dei lavoratori che bloccarono gli ingressi dello stabilimento per diverse settimane, ha portato all’accordo sugli ammortizzatori sociali, che tuttavia non ha eliminato la questione dei licenziamento collettivo, gli esuberi restano tutti confermati e, già una decina di lavoratori, vista l’incertezza legata al futuro hanno accettato la messa in mobilità.

renzi piaggioChiarissime ed evidenti le responsabilità della Piaggio nell’affidare all’estero alcune lavorazione togliendole all’indotto i licenziamenti sono il frutto di tale scelta. Altra vicenda che non viene citata è la questione dei part-time verticali e del lavoro precario nello stabilimento di Pontedera, a che servono le rassicurazioni sui livelli occupazionali se questi dipendenti (che lavorano per 6 o 7 mesi l’anno da diversi anni) non sono portati a tempo pieno.

Rossi e il PD, prima di confrontarsi con Colaninno avrebbero dovuto incontrare i lavoratori, ascoltarli e sentire le loro esigenze, estremamente semplici, ovvero avere garantito un lavoro stabile e sicuro, sia nello stabilimento come nell’indotto che, negli anni hanno pagato pesantemente le scelte di delocalizzazione operate dalla Piaggio.

piaggioE’ ora che quanto concesso negli anni alla Piaggio venga restituito al territorio in termini di investimenti, reinternalizzazione delle lavorazioni delocalizzate, garanzie per i lavoratori sia dello stabilimento, sia dell’indotto, si parla di 40 milioni di investimenti, ma dove? Come? E soprattutto quante nuove assunzioni porteranno non è dato saperlo. Questa traccia di confronto, chiediamo che avvenga anche con i lavoratori, non solo da Rossi, ma anche dai Sindaci della Valdera a cominciare da quello di Pontedera. Quanto prima, venga svolto un Consiglio comunale aperto a Pontedera sulla questione Piaggio e indotto.

jobs act noInfine esprimiamo solidarietà ai quaranta lavoratori che hanno ricevuto la lettera (di avvertimento) da parte di Piaggio per le troppe assenze. Quanta premura, troppa per non capire che dietro quelle lettere c’è un messaggio rivolto a tutti i lavoratori, ovvero tutti sono a rischio, ancor di più dall’arrivo del Jobs Act che cancellerà diritti facendo carta straccia dell’art.18 e, Piaggio subito con tanta premura ce lo ricorda.

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