TMM di Pontedera annunciata la liquidazione, tra comportamenti spregiudicati e libertà di delocalizzare. La solidarietà alle 85 famiglie

Ancora una volta un prezzo altissimo da pagare imposto ai lavoratori, lasciando le aziende libere di scelte di delocalizzazione selvagge

11agosto 2017, Pontedera

  • Da Rifondazione Comunista

“La TMM di Pontedera, che ha come committente principale la Piaggio, decide di chiudere i battenti, lasciando a casa 85 operai e le loro famiglie, in modo silenzioso e vigliacco; prima aumentando la produzione per fare scorta di magazzino e poi ritirando l’amministratore delegato e annunciando la liquidazione dell’impresa. Vogliamo ancora una volta evidenziare le ingenti risorse pubbliche provenienti dal livello nazionale e regionale che sono state versate alle imprese (di cui anche Piaggio ne è beneficiaria), a fronte di un costante attacco al diritto costituzionale al lavoro e di comportamenti spregiudicati che sempre di più vedono coinvolte le imprese anche nei nostri territori (la vicenda Ericsson è emblematica).

Di fronte a un quadro così drammatico e di fronte a un inaccettabile squilibrio tra libertà di impresa e diritto al lavoro, riteniamo che l’impegno delle istituzioni locali, Regione in testa, non possa più limitarsi alla liturgia impotente della solidarietà ai lavoratori colpiti. Le istituzioni devono esercitare tutto il potere contrattuale derivante dalle leve economiche di cui dispongono nei confronti delle imprese. Nella vertenza specifica, è necessario che la Regione richiami la Piaggio a un ruolo più responsabile nei confronti del proprio indotto, ruolo che la Piaggio  non può eludere viste le importanti risorse che direttamente e indirettamente da questo territorio riceve. Come Rifondazione Comunista, saremo al fianco dei lavoratori nelle iniziative di lotta e parteciperemo alle azioni di solidarietà che saranno promosse”.

  • Da Sindacato Generale di Base

“Responsabile di questa situazione è la Piaggio ma corresponsabili sono tutte le istituzioni nazionali e locali che continuano ad accordare ai padroni soldi a fondo perduto, sovvenzioni per innovazione tecnologica che si traduce in tagli occupazionali e delocalizzazioni come avviene da 20 anni a questa parte.

Cgil Cisl Uil hanno tenuto fuori dalla vertenza il gruppo Colaninno da cui dipendono le commesse della Tmm, una scelta incomprensibile e inaccettabile.
Per questo, come fatto da altri operai, la occupazione della Fabbrica e la sua autogestione rappresenterebbe una soluzione difficile da praticare ma non impossibile.
Ovviamente la parola e ogni decisione spetta agli operai ma i sindacati Cgil Cisl Uil saranno responsabili di questa sconfitta per non avere mai messo in gioco la Piaggio e la sua politica di tagli occupazionali e delocalizzazioni”.

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