Uomo Virtuale. Viaggio attraverso l’esplorazione del corpo umano. Pisa, Palazzo Blu, fino al 2 luglio

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Un viaggio culturale attraverso le scoperte tecnologiche nate nei secoli dalla curiosità degli scienziati, a cominciare dal piccolo microscopio di Galileo fino alle più sofisticate ricerche della fisica fondamentale che hanno permesso la realizzazione di strumenti diagnostici (la tomografia computerizzata, la risonanza magnetica e la PET) che consentono, oggi, di scrutare con occhi virtuali il nostro corpo e studiare l’affascinante complessità del nostro cervello.

28marzo 2017 di Beatrice Bardelli, Pisa

Allo straordinario mondo dell’esplorazione del corpo umano e alle scoperte tecnologiche nate dalla ricerca in fisica fondamentale che hanno permesso di scrutare con occhi virtuali il nostro corpo ed hanno cambiato per sempre la medicina diventando indispensabili per la cura, la terapia e la diagnosi, è dedicata la mostra “Uomo Virtuale, la fisica esplora il corpo”, inaugurata a Pisa, Palazzo Blu, ed aperta al pubblico fino al 2 luglio (da martedì a venerdì 10.00‐19.00; sabato, domenica e festivi 10.00‐20.00).

Organizzata dalla Fondazione Palazzo Blu di Pisa in collaborazione con Assobiomedica, il Dipartimento di Fisica dell’Università di Pisa, l’Associazione “La Nuova Limonaia”, e patrocinata dalla Regione Toscana e dal Comune di Pisa, la mostra è stata curata dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, dal CNR- Area della Ricerca di Pisa e Istituto Nazionale di Ottica, dalla Scuola Normale Superiore, dalla Scuola Superiore S. Anna e dall’IRCSS Stella Maris.

La Scienza in mostra.

Un fil rouge lega la storia di Palazzo Blu al mondo della ricerca scientifica. Inaugurato nel 2009, l’Anno Galileiano, con la grande mostra dedicata al grande scienziato pisano, “Il cannocchiale e il pennello”, altre due mostre sono state dedicate alla fisica, sempre in collaborazione con l’INFN ed il Dipartimento di Fisica dell’Università di Pisa: “Balle di Scienza” e “Storie dall’altro mondo” con la partecipazione della Specola Vaticana.

“La mostra è stata realizzata grazie alla disponibilità di prestatori di grande prestigio -ha ricordato in conferenza stampa il presidente della Fondazione Blu, Cosimo Bracci Torsi- come il Musée Curie di Parigi, il Museo Guarnacci di Volterra, il Museo Galileo di Firenze, il Polo Museale della Liguria, il Museo dei Balzi Rossi di Ventimiglia, l’Università di Ferrara, la Collezione Rocchini- Dumas ed al supporto di Assobiomedica. Inoltre, grazie ai curatori Vincenzo Napolano, Rino Castaldi e Alberto del Guerra ed agli ideatori e realizzatori dell’allestimento e della grafica Daniela Pareschi, Alessandro Banci e Cristina Chiappini, la mostra si presenta ricca di soluzioni inconsuete ed affascinanti e di elementi ludici, che le permettono di rivolgersi ad un pubblico molto ampio di studenti e visitatori di ogni età, con l’obiettivo di rendere familiari e comprensibili macchine e tecnologie diagnostiche”.

“Una delle più belle mostre che abbia mai visto -ha esordito Fernando Ferroni, presidente dell’INFN- perché ha saputo coniugare il senso estetico alle spiegazioni dei fenomeni, la tecnologia della fisica alle applicazioni in medicina”.

Sette tappe per raccontare la storia della scienza. L’allestimento, scandito in sette tappe per una superficie complessiva di 800 mq su due piani, integra strumenti antichi, touchscreen, exhibit interattivi, video di approfondimento, infografiche, visori 3D, videoproiezioni artistiche e suggestive installazioni multimediali che animano un percorso immersivo, realizzato in collaborazione con esperti di interaction design e video-arte.

Gli antichi greci furono i primi a guardare al corpo umano come a un fenomeno naturale, da studiare, misurare e indagare proprio come il resto della natura. E sfruttarono queste conoscenze per identificare e descrivere le malattie e, se possibile, per curarle. Agli albori della scienza moderna Galileo sviluppò quella stessa idea: inventò uno strumento in grado di misurare con più precisione il battito cardiaco e costruì microscopi per scoprire minuscoli dettagli del mondo vivente. Solo alla fine dell’Ottocento, però, la scoperta dei raggi X e della radioattività permisero di guardare attraverso il corpo. Finalmente era possibile osservare la struttura ossea e gli organi interni, senza operazioni invasive sui tessuti vivi. Cominciarono in quel momento due storie straordinarie, che si sono poi intrecciate in modo indissolubile: quella delle ricerche dei fisici sui costituenti elementari della materia, l’origine e l’evoluzione dell’universo e quella degli strumenti e delle tecniche inventati per osservare l’interno del corpo umano, la “fisica medica”. Una storia scandita dall’invenzione di tecnologie innovative sempre più sofisticate e precise: La mostra racconta una storia che ci conduce ai giorni nostri, con un passo nel presente e l’altro nel futuro dove ricerca di frontiera e biomedicina si incontrano. Le sette tappe sono intitolate: Segnali fisici, Guardare attraverso, Le immagini del corpo, Luce e particelle per curare, Capire il cervello, Diventare bionici, Dalle cellule alle persone.

Prima tappa: Segnali fisici.

La prima tappa è una breve introduzione storica all’evoluzione della medicina: da Ippocrate alla medicina medioevale, dalla medicina sperimentale del rinascimento, con le prime applicazioni del metodo scientifico di Galileo, ai primi del Novecento con i primi strumenti di misura dei segnali fisiologici e fisiopatologici del corpo umano a cui la fisica ha dato un contributo fondamentale. La narrazione è affidata a un videowall parlante arricchito da teche con reperti autentici e riproduzioni degli strumenti usati dall’antichità fino alla prima metà dell’Ottocento: Papiro di Erbes, strumenti chirurgici etruschi, pulsilogim e microscopio di Galileo, stetoscopi e sfigmomanometri, elettrocardiografi.

Seconda tappa: Guardare attraverso.

Alla fine dell’Ottocento la scoperta dei raggi X e della radioattività segnano un passaggio decisivo e rivoluzionario. Dalla fisica arriva la chiave per guardare dentro il corpo attraversandolo. Inizia qui la strada che fisica e medicina cominceranno a percorrere insieme e che attraversa tutto il Novecento. In questa sezione sono esposti oggetti provenienti dal Museo Curie di Parigi, come la camera di Wilson originale usata dai Curie per le misure di radioattività o i contenitori utilizzati per la radioterapia per contatto. Alle pareti sono affissi manifesti pubblicitari d’epoca di prodotti e cure a base di radio. Sfondo virtuale della tappa è una proiezione artistica di immagini radiografiche di elementi naturali.

Terza tappa: Le immagini del corpo.

Attraversando un bosco di luci si arriva alla terza tappa che presenta le principali tecnologie dell’imaging medico, con le grandi conquiste della medicina degli ultimi 50 anni come la Tomografia Computerizzata (TC), la Tomografia a emissione di positroni (PET), l’ecografia e la Risonanza Magnetica (RM). Tre videoinstallazioni, realizzate in collaborazione con esperti di video arte e interaction design, propongono al visitatore un’esperienza interattiva e in full immersion.

  • La prima “Fare la tac con la luce”. Una stampa 3D di un torace umano con diversi gradi di trasparenza e opacità dei tessuti ruota davanti ad una sorgente luminosa, stabilendo un’analogia con il funzionamento della TC.
  • La seconda “Paesaggi di ultrasuoni”.E’ dedicata all’ecografia. L’installazione riproduce dei paesaggi visivi a partire dagli ultrasuoni creando una suggestione che rappresenta il corpo come paesaggio vivente.
  • La terza “Le immagini del corpo”. Le immagini del corpo cambiano a seconda del metodo diagnostico con cui sono visualizzate ma anche dell’epoca in cui le contestualizziamo. In questa installazione le mani del visitatore cambiano a seconda del contesto selezionato, mostrandosi come medievali, a raggi x o persino robotiche.

Quarta tappa: Luce e particelle per la vita.

I grandi acceleratori di particelle possono aiutarci a combattere i tumori, bombardandoli con fasci di particelle ultra precisi e super potenti. I laser sono utilizzati come bisturi di luce o per concentrare l’energia in aree ben definite. Questa tappa ci porta al cuore della terapia con particelle e raggi X. Modellini di acceleratori per raggi X e per particelle forniranno al visitatore la possibilità di capire meglio le tecnologie fisiche e ingegneristiche che hanno portato queste tecniche a operare con successo in campo medico. Una grande proiezione 3D ci conduce in una visita virtuale dentro un importante centro di adroterapia per svelarne il funzionamento e la complessità tecnologica. Un touchscreen dedicato al laser consente, inoltre, di sperimentare virtualmente questa tecnologia su materiali diversi manipolando potenza, durata e frequenza.

Quinta tappa: Capire il cervello.

La quinta tappa è dedicata all’organo più misterioso e affascinante dell’uomo: il cervello il cui studio è uno tra i più importanti e promettenti campi di ricerca del XXI secolo. Grazie a tecniche di imaging sempre più avanzate, come le risonanze magnetiche di nuova generazione e sofisticate tecniche ottiche, oggi si riesce a studiarne la morfologia e il funzionamento aprendo la strada alla comprensione della mente. Dalle tecnologie si passa ai temi della ricerca di base sul cervello con un focus sul funzionamento dei neuroni. Due sono le videoinstallazioni dedicate al cervello: l’installazione “Scopri come è fatto il cervello”, realizzata in collaborazione con il DreamsLab della Scuola Normale di Pisa, che invita a confrontarsi con un cervello olografico che il visitatore può manipolare attivando aree cerebrali diverse e “La foresta dei neuroni”, una grande installazione che invita il visitatore a entrare dentro a un cervello olografico ricostruito in un allestimento multimediale che riproduce una foresta di neuroni e sinapsi che si attivano al proprio passaggio.

Sesta tappa: Diventare bionici.

La sesta tappa è dedicata a un ambito fortemente interdisciplinare in cui si incontrano fisica, ingegneria e informatica: la bionica. Vengono presentate tre protesi bio-robotiche che funzionano come organi artificiali: la mano bionica, che sostituisce la capacità tattile, la retina artificiale, che sostituisce la capacità visiva, e la coclea artificiale che sostituisce la capacità uditiva. Una grande infografica a parete illustra il funzionamento fisico di una retina e di una coclea artificiale, mentre il visitatore potrà provare le stesse sensazioni di vedere con una retina artificiale, indossando visori 3D e muovere la mano bionica interagendo con un touchscreen.

Settima Tappa: Dalle cellule alle persone.

L’ultima tappa è dedicata al futuro della ricerca medica contemporanea: la medicina personalizzata. Le analisi cliniche fatte su milioni di persone hanno prodotto negli ultimi anni una gigantesca banca di immagini e dati di ogni individuo che possono essere cruciali per lo sviluppo di piani terapeutici e farmaci più efficaci perché “personalizzati”. Per passare dalle cellule alle persone sono necessarie avanzatissime tecnologie e grandi risorse di memoria e di calcolo come quelle sviluppate per la raccolta e l’analisi dati del gigantesco acceleratore di particelle LHC. Al computing associato alla diagnostica per immagini è dedicato, infine, l’exhibit interattivo “Indovina l’immagine” che propone un gioco di riconoscimento visuale touchscreen con immagini reali.

Scheda tecnica
Sede: Pisa, BLU | Palazzo d’arte e cultura Fondazione Palazzo Blu,  Lungarno Gambacorti 9. Date della mostra: 22 marzo – 2 luglio 2017. Orari: Martedì‐Venerdì 10.00‐19.00, Sabato, Domenica e festivi 10.00‐20.00. Ingresso: intero € 6. Ridotto, convenzioni, gruppi: € 4. Ridotto gruppi scuola: € 3. Ridotto gruppi scuola in abbinamento a servizi didattici: € 2. Infoline e prevendita: informazioni mostra, prenotazioni visite guidate e laboratori didattici, Tel. +39 0502204650 | info@palazzoblu.it
Prenotazioni visite guidate e laboratori didattici:
Kinzica società cooperativa Tel. 050.220.46.50;  cell. 377.16.72.424 info@kinzicacoop.it – La Nuova Limonaia tel. 050.221.48.61; info@lanuovalimonaia.it

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