Un esempio di gestione collaborativa dei beni comuni urbani
14dicembre 2018 da Walter Fortini, Pontedera
E’ il caso di Villa Crastan a Pontedera, l’ex sede della biblioteca cittadina, che attraverso un percorso partecipativo ha visto il coinvolgimento della popolazione sull’utilizzo dell’immobile sta sviluppando ora un progetto per la futura gestione. E’ uno dei luoghi più noti di Pontedera: negli anni ‘60 il Comune vi stabilì la sede della biblioteca comunale, facendone uno dei luoghi più frequentati della città.
Dal 2014, dopo il trasferimento della biblioteca, l’edificio è in attesa di una nuova destinazione. Per questo nel 2017 l’amministrazione comunale ha avviato un percorso di partecipazione, che a sua volta ha dato vita ad un progetto di incubazione e start up di gestione collaborativa. Tra tutte le idee presentate, ne dovrà ora essere scelta una. Dopodiché ci sarà l’affidamento dello spazio per un anno e mezzo. La Regione finanzierà il 60 per cento dei costi, mettendo a disposizione 20 mila euro – il resto lo aggiungerà il Comune – ed oggi a Pontedera, intervenuto al crowdlab, che è un laboratorio dedicato all’ispirazione parte del percorso che porterà ad individuare soggetti e idee per la gestione collaborativa dello spazio, c’era anche l’assessore alla partecipazione della Regione Toscana Vittorio Bugli.
“La rivitalizzazione di uno spazio pubblico è sempre qualcosa di importante – sottolinea l’assessore Vittorio Bugli. – Coinvolgere i cittadini costituisce un ulteriore valore aggiunto. L’economia collaborativa e i beni comuni sono temi al centro dell’agenda di questa giunta e la Toscana si è dimostrata un vivaio di esperienze, tanto da averci costruito sopra un libro verde con cui abbiamo voluto investire in collaborazione e sull’intelligenza delle comunità”.