ASCO e la Symphony of CAOS: quando l’orchestra incontra la techno

15 Settembre 2025, di Michele Faliani
Impressionante: non c’è parola migliore per descrivere la penultima serata del Summer Knights Festival a Pisa. In Piazza dei Cavalieri, gremita da quasi tremila persone, è andata in scena una sfida che sembrava impossibile: fondere la potenza della musica classica con l’energia della techno. Sul palco, il DJ italo-maltese ASCO affiancato da 23 orchestrali – archi, fiati, percussioni – e dal Coro Ventidio Basso.
Al centro, una grande console: da un lato ASCO governa le macchine, dall’altro si cala nei panni di direttore d’orchestra. Con bacchetta e cuffie guida il caos dei suoni, armonizzandoli con la sua elettronica. È il manifesto della sua idea: la musica come unione, come linguaggio che non esclude ma include.
La scaletta è un viaggio serrato: 31 pezzi che scorrono come proiettili senza mai perdere equilibrio. Dalla sua flagship song Fuga all’apertura, fino alle rivisitazioni techno di celebri pagine liriche come Stabat Mater o Dies Irae. Nel mezzo, un susseguirsi di classici EDM e house – da Avicii a David Guetta, fino a Gigi D’Agostino – rivisitati in chiave sinfonica. Memorabili le fusioni ardite: Titanium intrecciato con melodie orchestrali e un Linkin Park in versione dance. Il vero colpo di scena, però, è l’orchestra stessa. Capace di passare da Mozart a Orff, da Carmina Burana a Satisfaction, fino a un’iconica Nessun Dorma. Lontano dall’essere un semplice “ornamento”, il sinfonico diventa anima viva dello spettacolo. È la prova che generi così diversi possono convivere senza conflitti, amplificandosi a vicenda.
E poi visual stupendi, fuoco e fiamme, fumi e luci a rendere la piazza uno spettacolo anche dal punto di vista visivo.
Alla fine, la vittoria non è solo di ASCO, ma anche dell’orchestra e del coro. Tutti insieme hanno dimostrato che la contaminazione può diventare forza creativa, non compromesso. Symphony of CAOS è molto più di un concerto: è un manifesto musicale che abbatte barriere.
E ora che il sipario è calato, una certezza rimane: ASCO non si fermerà qui. Questo è solo un punto di partenza, e presto serviranno spazi ancora più grandi per contenere l’ampiezza della sua visione.
Grazie a Live Emotion Group per l’ospitalità.
La photogallery della serata: