9agosto 2014 di Lamberto Giannini
9agosto 2014 di Lamberto Giannini
E’agosto, periodo di ferie, e la colazione al bar per il livornese è il rito dei riti, ma la vera soddisfazione è unire alla sfoglia la lettura del quotidiano rosa che consente il neurone libero; le gesta eroiche dei calciatori creano quella che Kant definisce immaginazione produttiva o schematismo trascendentale, ovvero un ponte tra ideale e reale, quindi nel leggere del calciatore che arriva con chitarra dall’Inghilterra per rilanciarsi e vendicarsi di chi non ha creduto in lui si allontanano i problemi reali e il gesto ripetuto delle quattro dita più uno che accarezzano la parte anteriore del mento serve per togliere il fastidio-piacere dello zucchero a velo.
20 minuti di agonia, Gino ripete più volte la pantomima dei passi e torna indietro, Mario capisce che è un gioco di nervi contro di lui, allora ribatte in modo strategico. Torna a casa, va in bagno, a questo punto pensa che Gino, che si è preso la sua rivincita per essersi visto sfilare per un soffio il quotidiano Rosa il giorno dopo la finale dei mondiali , ora sarà lì soddisfatto a leggere il giornale… e solo dopo toccherà a lui. Torna al Bar pieno di persone, quel tipo di situazione che l’amico Alessandro definiva una voliera; la situazione è strana, Gino non è presente, gli uomini sono tutti a scherzare con Angela ed il prezioso cimelio è lì nelle grinfie di un avventore tedesco che lo sfoglia distrattamente. Mario, usando la tecnica zen, contrae ogni muscolo del corpo, ogni nervo, si concentra per lo scatto: quando il tedesco abbandonerà la preda dovrebbe essere facile, gli altri sono lontani, ma mai fidarsi… Il tedesco lascia la Gazzetta e, con tecnica sopraffina, Mario prende il giornale prima che ricada sul tavolo, goduria, vittoria, è mio, sono io il campione…cazzo, ancora la foto di Acciuga uguale, stessa notizia… Cazzoooo, è ancora quello di ieri.
Torna al bar verso le 11 , situazione favorevole e rilassante… il giornale è in mano ad uno con la tuta da operaio che lo legge in piedi e nel Bar, oltre a loro, è presente solo Gino. Mario ordina un nuovo caffè ed attende rilassato: è fondamentale per il lettore di Gazzetta analizzare la tipologia di chi possiede temporaneamente il quotidiano, perché dal modo di sfogliarlo, dallo sguardo, dalla posizione del corpo ecc …si riesce a calcolare con un margine infinitesimale di errore i tempi di attesa. Angela gli passa il quotidiano locale, si può fare… in genere lo lascia come seconda scelta perché meno ambito, ma in questo diminuiscono i tempi di attesa, tranne quando finisce tra le grinfie di Assunta che lo legge a voce alta con l’amica coetanea di 96 anni. Oggi può concederselo e inizia a sfogliarlo e si rende conto di aver commesso un errore tremendo… è arrivato Massi, che lo anticipa di un niente; quando l’operaio lascia il diamante rosa lui è in svantaggio perché deve compiere un gesto doppio, abbandonare il quotidiano locale e gettarsi sulla Gazzetta. Massi dice la frase pericolosa, “Tanto faccio presto”… in effetti arriva avidamente alle pagine finali e Mario, ad ogni giro di pagina, esulta dentro…Massi arriva in fondo e lo guarda con sorriso confortante e amichevole …si, si, dai… E poi inizia a sfogliare al contrario commentando a voce alta alcune notizie con il bastardo di Gino… Noooo, non si può svelare prima il mistero dell’esistenza… voglio leggere le notizie. non sentirle raccontare da loro. Mario vorrebbe urlare queste parole ma la timidezza gli impedisce di parlare; Massi dopo 42 minuti e 11 secondi lascia l’oggetto ma non lo mette sul tavolo, lo consegna nelle mani di Gino che, prima di girare le pagine, lo guarda con ghigno terrificante, si mette il pollicione in bocca, lo riempie di saliva e riprende a sfogliare con calma ed ogni tanto ripassa il pollicione in bocca a ritmo cadenzato..,schifo, nervoso, rabbia, lo legge la seconda volta solo per ferirmi, pensa Mario, devo resistere, si, devo resistere, l’attesa del piacere rende più intenso il piacere.
Lei fugge piangendo, cazzo cosa ho fatto, la donna della mia vita, ma sicuramente non vale la Gazzetta. Guarda duro Fede come per dire fai presto, sono caduti i freni inibitori; Fede è intimorito e abbandona dopo solo 6 minuti e 22 secondi; Mario prende la Gazzetta in mano, un gesto che dà enorme potenza… sei tu il padrone del tempo,gli altri devono attendere, ma mentre inizia a leggere un terribile strizzone di pancia… e di corsa a casa, solo il bisogno della merda supera quello della Gazzetta. Dopo una doccia rigeneratrice torna al bar, cerca come un disperato il foglio, ma non lo intravede… Angela è sola , le si avvicina e con voce roca chiede “Ma la Gazzetta?” E’ venuto a trovarmi il mi’fio, tanto l’avete letta tutti, l’ho data al mio amore.