Alice incanta Castiglioncello: omaggio a Battiato sotto le stelle

5 Agosto 2025, di Michele Faliani
Sotto un cielo stellato, quasi a evocare la presenza silenziosa del “Maestro” Franco Battiato, Alice regala al pubblico del Castiglioncello Festival uno spettacolo di rara intensità emotiva. Un concerto raffinato e coinvolgente, espressione autentica del miglior cantautorato italiano, in una delle rassegne estive più amate della costa toscana.
La platea di Castello Pasquini è gremita. Un pubblico maturo, affezionato, ma anche arricchito dalla presenza di giovani, segno che la musica di Alice e Battiato continua a parlare a più generazioni. L’atmosfera è carica di attesa e rispetto.
Il tour, nato in chiave unplugged, è stato arricchito dalla presenza de I Solisti Filarmonici Italiani, uno dei più importanti ensemble da camera italiani, diretti dal maestro Carlo Guaitoli, anche al pianoforte. L’acustica eccellente del teatro valorizza ogni sfumatura sonora e crea un ambiente perfetto per un repertorio così denso e poetico.
Alle 21:40, le luci si accendono con discrezione. Alice appare in un elegante tailleur bianco, sobria e intensa. Apre il concerto con tre brani tratti dal suo recente lavoro: Da Oriente a Occidente, Eri con me, Lode all’inviolato. Dopo la prima canzone, saluta il pubblico e dedica la serata a Franco Battiato, figura centrale nel suo percorso artistico e spirituale.
Da quel momento, si snoda un viaggio di ventitre brani, dove Alice dà prova di straordinaria espressività. Ogni canzone è un frammento di vita e riflessione. Brani come Eri con me, Io chi sono?, Gli uccelli, Veleni – l’ultimo scritto da Battiato per lei – toccano temi esistenziali con grazia e profondità. L’orchestra crea un tappeto sonoro elegante, in cui ogni strumento dialoga con la voce limpida e intensa dell’artista.
Particolarmente toccante è l’omaggio a Povera patria, le cui liriche, ancora attuali, strappano una lunga ovazione dedicata al Maestro. Da Gioielli rubati arrivano poi classici come Summer on a solitary beach, Prospettiva Nevsky, Il re del mondo. Anche i pezzi più ritmati, come La stagione dell’amore o Chanson égocentrique, trovano una nuova veste orchestrale, più intima e suggestiva.
Momento clou della serata è La cura: Alice la interpreta con delicatezza quasi eterea, trasformandola in una preghiera laica, un inno all’amore e alla consapevolezza. Il pubblico ascolta in religioso silenzio, poi esplode in un applauso travolgente.
Richiamata a gran voce, Alice torna sul palco per un bis emozionante: Per Elisa e L’era del cinghiale bianco infiammano il teatro. È il trionfo. Standing ovation, occhi lucidi, cuori colmi.
Una serata indimenticabile, dove musica e poesia si sono intrecciate per rendere omaggio a un’eredità artistica e spirituale che continua a vibrare, oltre il tempo.
Grazie a Live Emotion Group e a Imarts per l’ospitalità.
La scaletta del concerto:
1. Da Oriente ad Occidente
2. Eri con me
3. Le sacre sinfonie del tempo
4. Lode all’inviolato
5. Sui giardini della preesistenza
6. Veleni
7. L’addio
8. L’animale
9. Segnali di vita
10. Un’altra vita
11. Io chi sono?
12. Gli uccelli
13. Povera patria
14. Il re del mondo
15. Summer on a solitary beach
16. I treni di Tozeur
17. Prospettiva Nevski
18. La stagione dell’amore
19. E ti vengo a cercare
20. La cura
Encore:
21. Per Elisa
22. Chanson égocentrique
Encore 2:
23. L’era del cinghiale bianco