Contro il jobs act, azioni a Roma, Firenze e Pontedera, a Pisa occupata la sede Pd
Lavoratori precari, studenti aderenti al collettivo universitario Exploite e Cobas hanno occupato la sede provinciale del Partito Democratico di Pisa, per contestare la legge delega sulla riforma del lavoro, il Jobs Act.
26novembre 2014 di S. L.
Entrati nella sede di via Fratti 9, hanno srotolato uno striscione con la scritta “Precarietà e sfruttamento, il tutto nel tempo di una ventina di minuti. Sul posto è subito intervenuta la Digos. Si è trattato di un atto puramente simbolico dove non ci sono stati danni alla sede del Pd.
Un atto politico per ricordare che la precarietà non solo non è apprezzata ma è rifiutata nel nostro Paese, si distruggono tutte quelle tutele che davano garanzia e sicurezza a milioni di lavoratori disegnando, con il Jobs Act, un futuro dominato dalla precarietà e dalla povertà, dove il lavoro è non solo è precarizzato ma, quando lo si trova è sottoposto a mille ricatti.
Cancellare lo Statuto dei Lavoratori significa eliminare in un colpo solo anni di conquiste, per mortificarle con quelle norme che Renzi definisce a “tutela crescente”, un atto politicamente e socialmente inaccettabile, perché di fatto equivale al licenziamento, infatti se nei primi tre anni le Aziende avranno sgravi fiscali, allo scadere di questa agevolazione subentrerà, appunto, la libertà di licenziamento.
Senza contare che si vuole eliminare l’articolo 18 in assenza di risorse adeguate per gli ammortizzatori sociali o di coperture per un reddito minimo di cittadinanza. Inoltre è stato ricordato il recente calo e abbandono di iscritti al Pd e la decisione di alcuni deputati di disertare l’aula al momento del voto.
Questo atto è conseguente con lo sciopero sociale del 14 novembre, pertanto l’opposizione al Jobs Act continuerà durante il voto finale al Senato, e nel periodo di definizione dei decreti attuativi. Ovviamente stizzite e dure le reazione in casa PD.
Presidio anche a Firenze davanti a Etaly, mentre a Pontedera Centinaia di operai della Piaggio in corteo hanno bloccato per alcuni minuti i binari ferroviari con un sit in. Alla protesta hanno partecipato anche iscritti alla Fiom e alla Uilm.
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