Declino prima stagione governi progressisti latinoamericani, una nuova fase popolare e di lotta nel sub-continente?

 13luglio 2018 di Andrea Vento (Gruppo Insegnanti Geografia Autorganizzati)

A partire dall’inizio del nuovo millennio in America Latina si  è aperta una fase evolutiva sostanzialmente inattesa, a testimonianza del fatto che il Sub-continente, seppur a lungo depredato e sottomesso non era stato completamente soggiogato. Movimenti, forze politiche progressiste e comunità indigene, provati dai fallimenti di un ventennio di politiche neo-liberiste, hanno preso consapevolezza (forse illuminati dall’esperienza Zapatista in Messico) delle proprie potenzialità, aprendo una stagione di rivendicazioni e di progettualità politica in larga misura imprevista. L’elezione in Brasile, a Presidente della Repubblica, di Luiz Inacio “Lula” da Silvia nel 2002, ha sancito il decollo di una nuova fase, avviata dalla vittoria di Chavez alle presidenziali venezuelane del 1998, che nel giro di pochi anni ha visto l’ascesa di governi di diversa natura politica e in totale rottura con la storia, recente e passata, dell’intero Sub-continente.

Nel 2009, anno che ha rappresentato l’apogeo della stagione dei governi progressisti latinoamericani, addirittura otto dei dieci principali paesi dell’America Meridionale erano governati dalla sinistra, nelle sue varie declinazioni. Oltre al Salvador, al Nicaragua, all’Honduras, alla Repubblica dominicana e al Guatemala in America Centrale. In quest’ultimo paese, così come in Paraguay, era la prima volta nella propria storia che i progressisti salivano al potere. La reazione delle forze conservatrici e imperialistiche non ha tardato molto ad arrivare presentandosi in vesti diverse e più raffinate rispetto ai cruenti Golpe dei decenni passati: oggi assume la forma di uno strangolamento economico del Venezuela, di un colpo di Stato parlamentare in Brasile ai danni di Dilma Rousseff o di una giudiziarizzazione della politica, con l’arresto di Luiz Inácio Lula da Silva sempre in Brasile e con le minacce contro l’ex presidente Cristina Fernández de Kirchner in  Argentina, ma anche contro il vicepresidente Jorge Glas in Ecuador. A seguito di questa controffensiva restauratrice, sommata a limiti propri nelle scelte di politica economica (estrattivismo redistributivo, mancanza di riforme incisive, corruzione ecc..), in Sudamerica attualmente rimangono in carica solo tre governi progressisti, in Venezuela, in Bolivia e in Uruguay vista l’ondivaga politica di Lenin Moreno, l’ambiguo successore di Correa, in Ecuador (tabella 1).

Stato Attuale Presidente Inizio mandato Orientamento politico
Argentina Mauricio Macri Novembre 2015 Centro Destra
Bolivia Evo Morales Gennaio 2006  – 2010 – 2015 Sinistra/Centro- Sinistra
Brasile Michel Temer 31 agosto 2016 Centro Destra
Cile Sebastian Piñera 2010 -13 e marzo 2018 Destra/Centro-Destra
Colombia Ivan Duque Agosto 2018 Destra
Ecuador Lenin Moreno Maggio 2017 Centro-Sinistra
Paraguay Horacio Cartes Agosto 2013 Destra
Perù Martin Viczarra Marzo 2018(subentrato a Kuczynski) Destra
Uruguay Tabarè Vazquez Marzo 2005 –marzo 2015 Centro-Sinistra 
Venezuela Nicolas Maduro Marzo 2013 –Maggio 2018 Sinistra

Tabella 1: situazione politica nei principali stati dell’America Meridionale

L’attuale fase latinoamericana è dunque caratterizzata da una crisi della stagione dei governi progressisti che, iniziata a fine 2015 con la vittoria del liberista Macri in Argentina, è definitivamente tramontata a fine 2017 con il ritorno del magnate televisivo Sebastian Pinera alla presidenza del Cile, ponendo in grave incertezza il fecondo processo di integrazione regionale simmetrico (fra stati con stesso livello di sviluppo economico) sviluppatosi negli ultimi lustri. La situazione geopolitica del sub-continente, a seguito anche dell’aumento delle pressioni dell’amministrazioni Trump, risulta contrassegnata da incertezze e tensioni che vanno intensificandosi principalmente sul governo Venezuelano e sulle principali potenze regionali. Scenario complesso che, ovviamente, non sfugge nemmeno alle classi subalterne e ai movimenti sociali, contadini e indigeni del subcontinente che non a caso hanno ripreso forza ritornando in massa in piazza contro i provvedimenti antipopolari adottati, non solo in politica economica, da Macri e Temer e che hanno prodotto pesanti effetti sulle loro condizioni di vita. La prima stagione dei governi progressisti latinoamericani è irrimediabilmente in fase declinante ma, come la storia ci insegna, mentre il vecchio si esaurisce talvolta già si intravedono i nuovi germogli. In particolare in Brasile nel quale, viste le difficoltà giudiziarie di Temer e le nuove elezioni presidenziali all’orizzonte, il Frente Brasil Popular si sta riorganizzando dal basso aggregando tutta la galassia di oltre 80 movimenti e partiti e lotta per la scarcerazione di Lula che continua ad essere nettamente in testa nei sondaggi per le imminenti elezioni presidenziali.

La netta affermazione del progressista Andres Manuel Lopez Obrador (tabella 2) al primo turno delle recenti elezioni presidenziali messicane è un segnale di speranza per la nascita di una nuova stagione progressista in tutta l’America Latina che superi gli errori e i limiti del passato e metta al centro gli interessi esclusivi dei ceti popolari, delle comunità indigene e dell’ambiente, attuando profonde riforme nella struttura economica e sociale interna dei paesi partendo dalla riduzione degli squilibri, ancora i più marcati su scala globale, e dalla riforma agraria che riduca gli immensi latifondi e distribuisca la terra ai milioni di campesinos che ancora ne sono privi.

Tabella 2: situazione politica del Messico e dei principali stati dell’America Centrale:
Stato AttualePresidente Inizio mandato Orientamento politico
Costa Rica Carlos Alvarado Maggio 2018 Centrosinistra
Cuba Raul Diaz-Canel Aprile 2018 Sinistra
Rep.Dominicana Danilo Medina Agosto 2012 Centro
El Salvador Salvador Cerén Giugno 2014 Sinistra
Guatemala Jimmy Morales Gennaio 2016 Destra
Haiti Jovenel Moise Gennaio 2017 Centro/Destra
Honduras Juan  Hernandez Gennaio 2014 -2018 Destra
Nicaragua Daniel José Ortega 1985-90 e 2007 – 2011 – 2016 Sinistra?
Panamá Juan Carlos Varela  Luglio 2014 Centro – Destra
Messico Andres Manuel Lopez Obrador Dicembre 2018 Sinistra

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