Decreto Salvini, immigrazione e sicurezza, Buongiorno Livorno: “Chiediamo a Consiglio Comunale atto di coraggio e responsabilità”

La vicenda delle due imbarcazioni Sea Watch e Sea Eye e dei migranti che hanno raccolto è solo un episodio di una tragedia molto più grande, le cui motivazioni attengono all’organizzazione politica ed economica del mondo, al ruolo dei Paesi Occidentali e dei Governi dei Paesi interessati dalle migrazioni.

8gennaio 2018 da Buongiorno Livorno

Non è negli scopi di questa breve nota discutere questo complesso argomento. Ci limitiamo a sottolineare che il Governo Italiano, allo scopo di affrontare il comparto Sicurezza, si è dotato di uno strumento che, per molti aspetti, contraddice a nostro avviso importanti leggi Nazionali e Internazionali. L’Italia governata in base al Contratto Lega-M5S (allo stesso modo di quella governata dall’esecutivo Gentiloni che non era da meno, come dimostra il Decreto Minniti, citato e ripreso dal Decreto Salvini), gli altri governi sovranisti d’Europa ma anche, per certi versi, l’Europa stessa come istituzione rischiano di far consolidare un imbarbarimento delle politica e più in generale della società.

Sono sempre più necessarie forme di resistenza a questo processo. Le iniziative di molti Sindaci di città grandi e piccole che, consapevoli del fatto che la giurisdizione sui Porti spetta ad altri soggetti, affermano in ogni caso la volontà politica di aprire le porte a chi sta soffrendo ed è in pericolo. Tali iniziative sono rivolte anche a mettere in rilievo le gravi contraddizioni del Decreto Sicurezza (identificato con il nome del Ministro dell’Interno). Una forza municipalista come #BuongiornoLivorno non può che apprezzare e rilanciare questa proposta politica. Tramite il Decreto Sicurezza, impedendo l’iscrizione all’Anagrafe Comunale dei titolari di permesso di soggiorno per richiesta di asilo o a coloro che non hanno ancora ricevuto un pronunciamento definitivo sul ricorso avverso la risposta negativa, si viola l’Art. 26 della Convenzione di Ginevra, e si limitano fortemente le possibilità di godere di quei diritti che la Costituzione della Repubblica Italiana garantisce a tutti coloro che si trovano legittimamente sul Territorio Italiano. Senza potersi iscrivere, cioè se non si è conosciuti dallo Stato, non è possibile accedere al Servizio sanitario Nazionale, non si ha diritto all’assistenza sociale e ad eventuali altri sussidi.

La delibera che proponiamo al Consiglio è stata proposta da Alterego, un’associazione di giuristi impegnata in azioni di tutela dei diritti fondamentali (www.fabbricadeidiritti.it). Chiede l’istituzione di un Albo Anagrafico dei Richiedenti Asilo, basandosi sulle attribuzioni ai Comuni contenute nel TUEL (Art. 14), su iniziative analoghe di Comuni e Città Metropolitane per la tutela di particolari condizioni (ad es. le Unioni Civili), su numerosi articoli della Costituzione, sulla Legge 1228/1954 (cosidd. Legge Anagrafica), sull’Art. 26 della Convenzione di Ginevra, su una sentenza della Corte di Cassazione e su una della Corte Costituzionale. Tutte queste fonti sono illustrate nelle premesse del testo della Delibera proposta.

Il tutto per dire una sola cosa al Comune di Livorno: se volete, avete tutto il potere di istituire quest’albo e garantire ai richiedenti asilo l’iscrizione anagrafica. Avete dalla vostra, la forza della ragione e la forza del Diritto. Chiediamo a Consiglio Comunale un atto di coraggio e di responsabilità, un atto di alto valore politico e umano. Un atto che dia sostanza alla ribellione contro la barbarie, che non sia solo dimostrativo come un appello ma che possa e debba avere una valenza immediatamente pratica per le persone che, altrimenti, saranno lasciate a sé stesse, senza alcuna possibilità di godere dei diritti e delle protezioni che la Costituzione garantisce loro.

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