Fabri Fibra infiamma il Beat Festival: energia, storia e nuove visioni dell’hip hop italiano

3 Settembre 2025, di Martina Ridondelli
Una serata sold out, un pubblico in delirio e l’energia inconfondibile di uno dei padri fondatori del rap italiano. Al Beat Festival di Empoli è andato in scena uno degli appuntamenti più attesi dell’estate: il live di Fabri Fibra, tappa del tour che celebra l’uscita del suo undicesimo album Mentre Los Angeles brucia, pubblicato lo scorso giugno.
Il rapper di Senigallia, che ha da poco tagliato il traguardo dei trent’anni di carriera, ha regalato due ore di musica intensa e potente, ripercorrendo i momenti più significativi del suo percorso artistico e presentando i brani del nuovo progetto, nato durante un soggiorno in California e arricchito da collaborazioni con artisti come Gaia, Emma, Joan Thiele, Massimo Pericolo e Noyz Narcos.
Dal debutto negli anni Novanta con gli Uomini di Mare fino alla consacrazione dei primi Duemila con album seminali come Turbe giovanili e Mister Simpatia, Fibra ha costruito una carriera unica, capace di attraversare epoche diverse dell’hip hop italiano mantenendo intatta la propria identità. Tra polemiche, provocazioni e un’attitudine sempre schietta, è rimasto un punto di riferimento per generazioni di fan, conquistando sia i nostalgici della scena underground sia i più giovani, cresciuti con le sue hit da classifica.
Ad Empoli l’artista ha messo in piedi uno show senza fronzoli ma dirompente: circa trenta brani in scaletta, tra classici come Fenomeno, Pamplona, In Italia, Vip in trip, Tranne te, e i pezzi più recenti. Dal primo beat, il pubblico ha trasformato il concerto in un coro collettivo, con un’energia che ha travolto anche chi era rimasto fuori dai cancelli del Parco di Serravalle.
Fibra dimostra di avere ormai un hip hop “adulto”: diretto, capace di raccontare emozioni intime e al tempo stesso di sferrare critiche taglienti contro politica, corruzione e derive sociali. È un rap che non insegue le mode, ma che preferisce scavare a fondo, smascherare ipocrisie e restituire autenticità.
Il Beat Festival gli ha reso la cornice ideale: un palco che guarda alle nuove sonorità urbane e underground, ma che sa riconoscere chi questa scena l’ha costruita mattone dopo mattone. E Fibra, ancora una volta, ha dimostrato di non essere soltanto un nome storico, ma un artista capace di tenere viva la fiamma dell’hip hop italiano.