Festa Rossa Lari, quinto giorno fra jazz, elettronica, rap e maschere
19 Agosto 2025, di Martina Ridondelli
Penultima serata dell’edizione 2025 della Festa Rossa di Lari, ed ancora un enorme successo di pubblico diviso fra incontri, dibattiti, bevute, libri e dischi, magliette ed artigianato. Davvero un’atmosfera splendida che si riflette anche sull’area concerti, dove i primi a salire sul palco sono Cristiano Da Ros e Gabriella D’Amico con il loro In Da Roots Project, interessante crossover fra jazz ed elettronica. A seguire Ellie Cottino, giovane rapper torinese un anno sul mercato col suo secondo album InCoroNazione. Il suo rap ricco di messaggi politici e di emancipazione sociale è stato esplosivo. A chiudere il sabato sera della Festa è stata Meg, che si è presentata come una visione: mantello nero, maschera argentea a metà tra la tragedia greca e Björk. L’emozione è palpabile sin dall’inizio, la ricerca sonora è evidente e costante: Meg gioca con i multieffetti vocali, mentre sul palco è affiancata anche dal produttore Suorcristona. Con Napoli città aperta la cantante abbandona maschera e mantello, mostrando un abito nero con la scritta “Dissent”, in linea con le t-shirt dei musicisti: “Defend” e “Refuse”. Un messaggio chiaro, tanto visivo quanto politico. Principe delle mie tenebre conferma uno stile vocale unico, che in Italia non ha eguali. Con Impossibile trasmissione il live prende la piega più elettronica e dancefloor, con Meg e pubblico a saltare all’unisono, ma durante il concerto si assiste a un vero e proprio viaggio nelle molte anime della cantautrice, che ricorda al pubblico come nessuno sia mai monolitico
La parte finale accende il dancefloor con Fortefragile, Non ti nascondere e Distante, prima di un encore carico di significato. Con Running Fast Meg rievoca i fatti di Genova 2001 e l’importanza del dissenso. Quasi a mezzanotte si chiude un live che è rito collettivo, catarsi politica e celebrazione della danza come gesto rivoluzionario. Meg conferma ancora una volta la sua unicità: un’artista autentica, capace di tenere insieme ricerca sonora, impegno sociale e una presenza scenica magnetica.
