Fim, Fiom e Uil, esito del Tavolo al Mise indotto Aferpi e ammortizzatori sociali. Il punto su tutta la trattativa

Si è tenuto oggi (22 giugno) a Roma il tavolo sull’indotto, richiesto da Fim Fiom Uilm, presenti le segreterie nazionali, territoriali ,confederali oltre alle istituzioni e Ministero del Lavoro dottor Menziani ,Vice Ministro Teresa Bellanova e Dr Castano. 

22giugno 2017 da Fim, Fiom e Uil, Piombino

I sindacati hanno esposto le criticità, sempre più gravi, dell’indotto che sta terminando gli ammortizzatori senza prevedere ripartenza, nonché la scelta di molte aziende di procedere con i licenziamenti a  causa dell’onere troppo elevato per accedere alla cassa integrazione. 

Al ministero è stato ribadito anche la difficoltà di coloro che possono allacciarsi a quota 41 per la pensione per effetto del riconoscimento al lavoro precoce ,ma che di fatto sono obbligati a rimanere tre mesi senza ammortizzatori sociali perché previsto dalla normativa, ed altri lavoratori delle ditte che hanno avuto l’autorizzazione ai Fondi di Integrazione Salariale (FIS Dlg 148/2015) e che a distanza di 8 mesi ancora non hanno risposta su chi pagherà l’integrazione. Inoltre sono stati evidenziati i tempi, troppo lunghi, che passano tra l’approvazione della richiesta Cigs ed il pagamento ai lavoratori, che a volte hanno addirittura preferito essere licenziamenti ed entrare in Naspi, per poter riscuotere prima.

Si tratta di una ricaduta sociale gravissima, conseguentemente Fim Fiom Uilm hanno richiesto l’attivazione di politiche attive contestuali ad un sostegno del reddito, chiedendo l’accelerazione dello stanziamento dei 30 milioni che la Regione Toscana ha già deliberato ma che ancora non ha trovato definizione a livello nazionale, probabilmente da parte dell’INPS o dei soggetti incaricati alle convenzioni necessarie. Qualunque sia il motivo, per i sindacati è indispensabile non restare impigliati nelle maglie della burocrazia e che, ci siano risposte concrete per i troppi lavoratori che stanno aspettando. 
A fronte di tutte le criticità esposte dal sindacato il Ministero si è riservato di farsi carico di queste istanze e di darci una risposta, soprattutto in merito alla cassa integrazione.

Intanto, una prima risposta a seguito dell’incontro di stamani cè e arriva dal Ministero del Lavoro: Il Dottor Menzani, ha riferito come novità, che con l’ultima manovrina sarà possibile la conversione dei fondi residui non utilizzati dalle Regioni, che andranno rendicontati al Ministero per dare la possibilità di attivare altri strumenti mirati sui territori. In questo caso il Ministero riferisce che saranno destinati a coloro che hanno finito la mobilità ordinaria e la mobilità in deroga dal 1.1 2017 al 31-12-2017.Per gli anni 2016 e 2017 abbiamo appreso che  la Regione Toscana ha circa 37 milioni residui spendibili per questo intervento ed il sindacato ritiene molto importante che per l’utilizzo di queste risorse venga attivato nei prossimi giorni un tavolo con le segreterie sindacali al fine di contribuire e dare l’indicazione sulle fasce di intervento che riteniamo prioritarie è in stato d’emergenza.

In particolar modo se tutti gli strumenti sociali di prossima emissione, possano essere integrati per coprire anche x coloro che terminano la Naspi (ad oggi sono esclusi). In questo contesto Fim Fiom e Uilm hanno ribadito la necessità di garantire i contratti di solidarietà per Aferpi così come previsto nell’accordo di giugno 2015 in cui vendere sottoscritti 24 mesi più 24 con le regole pre JobAct. Ad oggi, nonostante i solleciti, non è ancora in agenda la data di convocazione al Mise per Aferpi, che dovrà essere entro il mese di giugno, per questo motivo abbiamo convocato un consiglio di fabbrica aperto a tutti i lavoratori lunedì 26 Alle 14,30.

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